Teatro 5 intitolato a Fellini, la dedica a un Maestro

Ha avuto luogo alle ore 15 a Cinecittà la cerimonia di intitolazione  a Federico Fellini del mitico Teatro 5, a ulteriore suggello di un rapporto consolidato e storico tra un professionista ed il tempio eletto del suo genio.

Alla presenza del ministro per i Beni e le Attività culturali Massimo Bray (che domani sarà a Reggio Calabria per il ritorno dei Bronzi), del sindaco di Roma Ignazio Marino e soprattutto della splendida Claudia Cardinale, musa tra le piú ispirate del regista riminese, è stata apposta una targa commemorativa con una citazione del Maestro ed è stata inaugurata la mostra ‘Cinecittà Perché‘, all’interno della palazzina Fellini.

È opportuno ricordare che il regista realizzò a Cinecittà ‘Le Notti di Cabiria’, ‘8 ½’ e ‘Amarcord’, tutti Oscar come Miglior film straniero e che, tra le altre iniziative in suo ricordo sono stati realizzati documentari quali Che strano chiamarsi Federico‘, di Ettore Scola e ‘Federico degli Spiriti – L’ultimo Fellini‘, di Antonello Sarno.

Giuseppe Basso, amministratore delegato di Cinecittà Studios, ha dichiarato che il Teatro 5

è e sarà sempre un monumento al Maestro”.

A conclusione della bella iniziativa, c’è stato un brindisi presso ‘Il Caffè‘, il punto di ritrovo e ristoro che è stato allestito al cospetto della Venusia, la scultura che Giantito Burchiellaro progettò per ‘Casanova‘, film realizzato in quel mitico 1976 che ha visto anche la nascita del sottoscritto.

distretto del Cinema e del Multimediale

Luigi Abete, presidente di Cinecittà Studios, ed Erino Colombi, presidente di Cna* Roma – Cultura e Spettacolo, hanno firmato un accordo per la creazione di un Distretto del Cinema e del Multimediale.

L’iniziativa prenderà vita nell’area di sviluppo per l’intrattenimento adiacente gli attuali studi di via Tuscolana e avrà l’obiettivo di rilanciare la filiera produttiva nella sua totalità e di non disperdere il know how e le tradizioni artigianali che da sempre costituiscono motivo di vanto del nostro cinema.

Verranno realizzati uffici, servizi e un grande teatro di posa; saranno ospitate e aggregate società del settore, PMI, laboratori tecnici, centri formativi, unità produttive e centri di ricerca, per la costituzione di un centro vitale e pulsante, che renderà ancor piú fertile il network di aziende che già ruotano attorno a Cinecittà e alla Cna.

* Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa

il futuro di Cinecittà (3)

Oggi, 21 giugno 2012, il sindacato Ugl Comunicazioni manifesterà, con altre sigle sindacali, “per dire no a qualsiasi forma di esternalizzazione o dismissione che sta mettendo a rischio il futuro di Cinecittà” (Salvatore Muscarella, segretario nazionale Ugl). La protesta consterà di un sit in a piazza Cinecittà, davanti agli uffici del X Municipio, cui ne seguirà un altro in via Tuscolana e un secondo in piazza Cinecittà. È inoltre attivo un blog («Salviamo Cinecittà»), con una petizione sottoscritta finora da cinquecento persone.

I rischi paventati dai sindacati sembrano ispirati alla decisione di far passare alla Panalight sei lavoratori, di affittare l’intera postproduzione a due società del gruppo Deluxe Italia, il trasferimento di cinquantacinque a un’altra società del gruppo IEG, venti licenziamenti annunciati e incertezza per altri quaranta lavoratori.

Non è mai stato presentato un vero piano industriale e non ci è stata fornita alcuna garanzia occupazionale, inoltre dal ministero dei Beni Culturali e dal ministero dell’Economia non abbiamo avuto nessuna risposta. Non è possibile che il destino di oltre 200 lavoratori sia affidato alle sole parole di chi è responsabile dello stato di crisi aziendale.È il momento che si faccia un passo indietro e si mostri vero senso di responsabilità, lasciando spazio a chi possa essere veramente in grado di rilanciare gli storici studi cinematografici” conclude Muscarella.

Quello che si sa dalle fonti ufficiali è che l’azienda vuole migliorare e ottimizzare, secondo tre direttrici:

·       il settore delle scenografie confluirà in una società specifica, “Cinecittà allestimenti e tematizzazioni” (Cat), con sede a Castel Romano, sulla Pontina, dove gli artigiani saranno al servizio non solo del cinema ma anche dei parchi tematici) (rileggi anche Cinecittà, nel suo piccolo…);

·       all’interno degli studi sta per sbarcare la Panalight, uno dei maggiori operatori per il noleggio dei mezzi tecnici di ripresa (per cui dovrebbero andare a lavorare alcuni lavoratori, forse sei);

·       l’affitto del ramo d’azienda della postproduzione (Cinecittà digital factory) al colosso mondiale Deluxe (e ottantotto persone «cambieranno casacca»).

Giuseppe Basso, direttore generale di Cinecittà Studios, ha spiegato che l’obiettivo è quello «di una riorganizzazione complessiva per riportare gli studi alla loro missione, cioè attrarre il cinema internazionale. Servizi ancillari finora in concorrenza con aziende d’eccellenza come la Deluxe saranno realizzati dalle stesse industrie punte di diamante del settore, dentro casa nostra. Al momento non c’è nessuna ipotesi di vendita della postproduzione. È un affitto. Creeremo una sinergia potente al servizio della cinematografia e dell’audiovisivo, nell’ottica di un rafforzamento di un’attività già vivace: non è vero che l’anno scorso è stato girato un solo film. Chi lo afferma fa male a se stesso, e al nome che dice di voler difendere».

Questo, evidentemente, non basta a calmare gli animi e a impedire preoccupazioni. I sindacati paventano che l’affitto alla Deluxe Italia possa essere un primo passo verso la vendita. La costola Panalight poi avrà un numero esiguo di dipendenti, quelli che vi entreranno vedranno cadere alcune tutele. Si sarebbe di fronte, in sintesi, allo smantellamento di Cinecittà, un marchio che diventerebbe una scatola vuota.

C’è, poi, quello che qualcuno ha definito “delitto perfetto”, se non addirittura “conto alla rovescia per le sorti di Cinecittà”: l’annunciata realizzazione di un albergo, una piscina, e forse anche un centro benessere, spiegati dal presidente Luigi Abete come servizi in piú alle troupe, come “un progetto industriale per cui si vorrebbe smettere di girare film e adibire gli studi all’intrattenimento”.

In realtà non sembra che i servizi citati possano costituire un danno o un depauperamento degli Studios…

Infine, si lamenta che Fintecna sarà dismessa, in virtú del decreto governativo sulla vendita degli immobili pubblici (già il ministro Galan, nella precedente legislatura, aveva trasformato “Cinecittà – Istituto Luce” in una S.r.l. controllata da Fintecna, rileggi il futuro di Cinecittà).

I PD Vita e Orfini hanno chiesto un’indagine conoscitiva in commissione Cultura e un tavolo presso il ministero del Tesoro «perché ci si ripensi prima che sia troppo tardi». Italia dei valori e Sel sembrano essere del medesimo orientamento.

Ci piace concludere ricordando che Cinecittà ha spento settantacinque candeline proprio quest’anno, è il secondo marchio italiano piú conosciuto al mondo ed è stato definito dal presidente della provincia Zingaretti «fulcro del rilancio dell’audiovisivo nella regione» (è stato proprio lui a garantire che farà da mediatore con il governo e gli altri enti locali). Il Rapporto 2011 “Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia”, curato dall’Area Studi della Fondazione Ente dello Spettacolo, riporta che il 2011 è stato un anno record nella produzione di film italiani, con la realizzazione di ben 155 pellicole, la migliore performance della storia dopo quella del 1960.

Cinecittà si Mostra

Dallo scorso 28 aprile, genetliaco degli Studios, Cinecittà si Mostra.

Nel senso che è in corso, e lo sarà fino al prossimo novembre, una mostra interessantissima sull’arte del Cinema e sull’italiana Fabbrica dei Sogni.

L’iniziativa, che prelude al più ambizioso progetto del “Museo del Cinema”,  vive all’interno degli Studios, è diretta da Giuseppe Basso, curata da Elisabetta Bruscolini, promossa da Cinecittà Studios in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia con la partecipazione del Museo del Cinema di Torino, della Cinémathèque Française di Parigi e di Cinecittà Luce, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lazio, Roma Capitale, Provincia di Roma, X Municipio.

Nell’ambito della mostra è ospitata un’area dedicata ai più piccoli, il “CineBimbiCittà”, per creare nei pargoli una sorta di imprinting al mondo del cinema e consentire al contempo ai genitori di visitare serenamente la mostra.

L’obiettivo è quello di raccontare come si realizza un film, attraverso tutte le fasi, dalla scrittura alla realizzazione, i costumi, le scenografie, il set, le riprese, la post produzione.

Un viaggio nella storia e nel presente, con un’attenzione particolare all’artigianalità dei professionisti che realizzano le scenografie e costruiscono la magia della celluloide.

niente paura, c’è Studios!

Spielberg va in India?
L’industria asiatica dell’entertainment diventa più forte di giorno in giorno?
L’economia mondiale versa in una situazione critica?
La soluzione di questi problemi è sulle rive del Tevere!
Di recente Cinecittà, l’italianissima Fabbrica dei sogni, ha ammodernato i propri asset e si presenta sullo scenario internazionale più agguerita che mai!
Cinecittà Studios ha aumentato il capitale, da 23 a 35 milioni di €, a favore di Cinecittà Holding, che è proprietaria del marchio e degli edifici. Il primo ingresso di azionisti privati nel capitale risaliva a dieci anni fa, ma ora la privatizzazione è stata completata.
Gli Studios saranno concessi con un rinnovo automatico ogni nove anni, e saranno modernizzati.
La partecipazione statale, in pratica, esce di scena!
Il nuovo business plan triennale di Cinecittà Studios si basa su una vision innovativa, prevede un’attività di co-produzione di importanti produzioni internazionali e una joint venture con società multinazionali per la post-produzione.
“IEG”, Italian Entertainment Group, è una nuova società, formata dai quattro membri privati di Cinecittà Studios (Luigi Abete, Diego Della Valle, la famiglia Haggiag, Aurelio De Laurentiis), e, per il 15%, da Cinecittà Entertainment, che ha rilevato la precedente partecipazione nei Cecchi Gori Studios.
IEG ha una partecipazione in Cinecittà Studios, Cinecittà Entertainment e (per il 10%) in Filmaster, leader italiano negli spot pubblicitari, negli eventi e nelle produzioni televisive.
Non so come ho fatto a non scriverlo prima…

New powers of the Dreams factory

Spielberg goes to India?

Asiatic industry of Entertainment becomes stronger day by day?

World Economy is in a critical stage?

Solution of these problems can arrive from Italy! Cinecittà is European dreams factory, a Hollywood on the Tiber (and the Tiber is the river which passes through Rome, of course…)

Innumerable films have been realized at Cinecittà, where you can find professionalism, not excessive costs and a special sense of the magic, always useful in cinema.

What about “Ben Hur”, “Cleopatra”, “Gangs of New York”, “The Passion”?

Now, a new Cinecittà was born.

Ten years ago, private shareholders got into the capital, now privatization is complete.

Recently, Cinecittà Studios has enlarged its capital, from 23 to 35 millions €, in favour of Cinecittà Holding, which is the owner of the brand and the buildings.

Studios will be granted by an automatic renovation every nine years and will be modernized.

State shareholding leaves the stage!

New Cinecittà Studios three years business plan is based on a new vision, as a co-producer for important international productions and as a joint venture with a multinational company for post-production.

“IEG”, Italian Entertainment Group, is a new society, formed by the four private members of Cinecittà Studios (Luigi Abete, Diego Della Valle, Haggiag family, Aurelio De Laurentis) and, for the 15%, by Cinecittà Entertainment, which took over previous sharing in Cecchi Gori Studios.

IEG has a share in Cinecittà Studios, Cinecittà Entertainment and, for the 10%, in Filmaster, Italian leader in commercials, events and TV productions.

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