Caro(sello)

Dall’8 febbraio al 14 aprile 2013 WOW Spazio Fumetto, già suggestiva cornice della mostra evento sugli ottant’anni di Topolino, ospita “La Fabbrica di Carosello”.

Nato in simpatica coincidenza astrale il 3 febbraio 1957 (il 3 febbraio ’76 è nato il sottoscritto) e morto il 1° gennaio 1977 (scongiuri), Carosello ha rappresentato una pagina importantissima della nostra televisione, della nostra pubblicità, del nostro marketing: quelli che, con ogni ragione, possono essere considerati pionieri e fondatori della pubblicità italiana creavano un sipario televisivo che andava in onda ogni sera dopo il telegiornale e faceva entrare le aziende e i prodotti nelle case degli italiani con tutta la simpatia che un buon creativo italiano sarà sempre in grado di esprimere.

Era un must, adesso è un cult e, se la trita citazione “A letto dopo Carosello!” è forse da evitare, non si vuol nascondere che anche chi cura questo blog frequentava lezioni seminariali sull’argomento (come non dare spazio in sede accademica a professionisti come i fratelli Pagot, Osvaldo Cavandoli, Pierluigi De Mas, Bruno Bozzetto, Guido De Maria, Carlo Peroni, Paolo Piffarerio, Secondo Bignardi, Paul Campani, Marco Biassoni, Armando Testa?).

Nell’ambito del detto sipario e del mondo che veniva a nascerne, molti deliziosi personaggi vedevano la luce: Calimero, i cui cinquant’anni sono stati ricordati in un altro post, Jo Condor, Caballero e Carmencita di Armando Testa per il caffè Lavazza, la Linea di Cavandoli per le cucine Lagostina, l’Omino coi baffi di Paul Campani e Max Massimino-Garnier per le caffettiere Bialetti, Unca Dunca di Bruno Bozzetto, innumerevoli altri.

Né erano pochi gli attori e i cantanti coinvolti: Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, Alberto Sordi, Peppino De Filippo, Totò, Carlo Dapporto, Virna Lisi (che, con quella bocca, poteva dire quello che voleva), Nilla Pizzi, il Quartetto Cetra, Luciano Emmer, Marcello Marchesi, Gino Cervi con la Vecchia Romagna e Sorbolik, il tenente Sheridan, Ernesto Calindri per Cynar.

La mostra presenta un interessante percorso sugli Studi, gli autori, i registi e gli interpreti: fotografie, rodovetri, schizzi e disegni originali, storyboard, dischi, albi, libri e giornali a fumetti, giochi, video e centinaia di pezzi di merchandising, da Susanna e la Mucca Carolina agli abitanti del pianeta Papalla, da Carmencita al pupazzo di Unca Dunca fino a Ercolino Sempreinpiedi.

il canto del cigno (3)

Il Lohengrin di Wagner ha rivissuto ieri alla Scala, in una versione che si è fatta sicuramente apprezzare per il dato prettamente musicale ma ha modificato l’ambientazione originale e alcune caratteristiche psicologiche dei personaggi, in primis proprio del protagonista.

L’eroe figlio di Parsifal nasce nei poemi medievali come il prototipo perfetto del cavaliere senza macchia e senza paura ed è lungi dall’avere complessità di tipo psicanalitico o titubanze di sorta. Arriva su un vascello trainato dal cigno che in realtà è il fratello di Elsa vittima di un maleficio e aiuta la fanciulla a difendere la sua verità dai nemici e dalle forze del Male. Qualcuno ha rilevato come una pecca il fatto che la versione di Guth abbia travisato il messaggio aurorale della fiaba, legata al mito del santo Graal. 

Bravissimi, a nostro modesto avviso, il tenore Jonas Kaufmann e soprattutto la soprano Annette Dasch, visionaria e  idealista.

Rileggi, pur su argomenti diverso da questo,  il canto del cigno 

e il canto del cigno (2)

Lohengrin raffigurato nelle vecchie figurine della Liebig
Lohengrin raffigurato nelle vecchie figurine della Liebig

ottanta… (ma non li di)mostra

‘Topolino’, il settimanale che per ottant’anni ha regalato risate, sogni e qualche riflessione agli italiani di tutte le età, spegne in questi giorni ottanta candeline.

Li festeggia con la mostra ‘Storie di una storia’, allestita presso il museo ‘Wow Spazio Fumetto’ di Milano dal 15 novembre al 20 gennaio e strutturata in base agli otto decenni e alle tre generazioni cui questo settimanale ha sollevato il mondo.

mostra 8o anni Topolino logo

Il villaggio s'è fatto libro

 ‘Il villaggio di cartone‘, il bel film di Ermanno Olmi uscito nel 2011, è diventato libro, per i tipi di 24 ore Cultura. Il Maestro ha presentato l’opera a Milano, assieme al critico Roberto Escobar e al teologo Vito Mancuso. Il regista ottantunenne si è lasciato scappare, inoltre, che il film piú bello è quello della vita, una storia che racconterà prossimamente.

La vicenda si svolge in una chiesa che, dopo la rimozione del crocifisso e l’annuncio dell’imminente chiusura, viene scelta da alcuni migranti disperati come rifugio, con un parroco che passa da una prima fase di sgomento a una seconda fase piú  matura, in cui capisce che la sua missione non è conclusa e che ” la casa di Dio è tale perché aperta a chi soffre”.

Costituito dai poetici dialoghi scritti da Olmi, dai suoi bozzetti e dalle splendide foto di scena di Kash Gabriele Torsello, il libro è arricchito dai testi di  Laura Boldrini, Portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, di Claudio Magris e dello stesso Olmi.

i giardini pensili di Milano

Che differenza c’è tra Milano e l’antica Babilonia? La prima è la capitale europea della comunicazione, la seconda era una delle città più importanti dell’antichità, se non altro della cosiddetta ‘fertile Mezzaluna’.

I suoi giardini pensili erano una delle sette meraviglie del mondo, onore e vanto di una civiltà che aveva concepito la possibilità di creare strutture vegetative complesse anche sulla sommità degli edifici, in cima ai loro ziggurat come si potrebbe fare oggi sul terrazzo di molti nostri palazzi.
Le piante sono da sempre nostre coinquiline su questo pianeta nonché alleate preziose nel difenderci dall’inquinamento. Perché, pertanto, non aumentarne il numero? In una città come Milano, non sarebbe forse utile avere un maggior numero di piante e arbusti sempreverdi che producano ossigeno d’estate come d’inverno e contrastino anidride carbonica, monossido di carbonio, polveri di piombo e affini? 
Da far crescere, magari, anche sui terrazzi e sulle sommità dei palazzi, pubblici e privati, del centro?

Da una rapida consultazione della rete (http://www.giardini.biz), sembra facile e fattibile. (altro…)

calenpuffo 2012

‘iljap’, anche detto ‘puffo Burlone’,

regala al mondo il ‘Calenpuffo 2012‘,

 scaricabile liberamente:

http://www.pelandra.it/download/file/calenpuffo_2012.zip

Si ricorda inoltre che venerdí prossimo, 6 gennaio, in concomitanza con l’Epifania, Sony Pictures Home Entertainment organizza ‘Puffa in the city‘, manifestazione che porterà i simpatici ometti blu a spasso per Milano e Roma (il 4 il loro film esce in DVD, vorranno festeggiare…).

l’importanza della Scala

Uno dei post più fortunati di questo blog è dedicato al sogno di Giacobbe, il patriarca che vide una scala che arrivava fino al cielo, con angeli che la percorrevano a piedi pur avendo le ali.

Quanto scritto è preludio perfetto a quanto segue, giacché la Scala di cui ci si occupa in questa sede è anch’essa della massima importanza.

È il Teatro alla Scala di Milano, tempio del bel canto, delle eccellenze artistiche del nostro Paese e, quest’oggi, del Winning Italy Award. Il riconoscimento viene conferito a quanti brillano italiano nel firmamento internazionale ed è stato creato due anni fa proprio dalla Farnesina per promuovere il nostro Paese all’estero (tra gli ambasciatori Valentino Rossi, Ferrero e le Frecce Tricolori).

Verrà pertanto consegnato dal ministro degli Esteri Franco Frattini, il quale si è cosí espresso:

“la Scala è la più importante macchina di spettacolo al mondo, uno straordinario laboratorio che produce melodramma, musica sinfonica e balletto da oltre 230 anni. (…) la Scala è ancora una miniera del talento italiano. E pur parlando il linguaggio universale della cultura la sua lingua è l’italiano e ci regala un patriottismo amato e rispettato anche in questi giorni dei 150 anni d’Italia”

È l’istituzione che, meglio di altre interpreta l’eccellenza italiana e si regge principalmente su finanziamenti privati, realizzando produzioni, co-produzioni, vendendo perfino scenografie. In questa quarta edizione, dedicata alla Scala, ci sarà anche un omaggio a Franco Zeffirelli.

calciatori modello

Lo scorso 19 maggio, nell’elegante cornice della boutique Dolce&Gabbana di Corso Venezia,  il Milan ha festeggiato il 18° scudetto con un evento glamour e charity al tempo stesso.

Alla presenza dell’intero team rossonero, è stato infatti presentato il libro fotografico “Milan fashion soccer portraits“,  che raccoglie fotografie di calciatori del Milan in abiti firmati Dolce&Gabbana, storico partner tecnico dei rossoneri (foto di Marco Falcetta, location  Milanello).

Il progetto prevede inoltre la collaborazione di Fondazione Milan, onlus nata nel 2003 con l’obiettivo di promuovere attività e iniziative in favore dei più deboli.

Fondazione Milan, insieme alla Fondazione Stefano Borgonovo,  ha inoltre organizzato ieri sera, a San Siro, un’importante partita per combattere la SLA, patologia nei confronti della quale le due istituzioni dimostrano particolare sensibilità (rileggi Un occhio sulla SLA).

il potere del Sole

Mi fa ridere chi sottovaluta la potenza dell’energia solare!

Il Centro congressi ed eventi che verrà inaugurato a Milano il prossimo maggio nel luogo dove sorgeva il Milano Convention Center sarà dotato di un impianto fotovoltaico in grado di fornire energia a tutto il quartiere meneghino che ospiterà la struttura.

Il MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha inoltre creato la foglia artificiale.

Grande quasi quanto una carta da gioco, questa cella è in grado di riprodurre la fotosintesi clorofilliana delle piante, trasformando la luce e l’acqua in energia. Solo che ne produce dieci volte tanta!

Secondo gli studiosi che hanno lavorato al progetto, un suo ulteriore sviluppo potrebbe mettere le persone nelle condizioni di riscaldare le loro abitazioni autonomamente e molti Paesi del Terzo mondo potrebbero trarne inimmaginabili vantaggi!

i disegni di Frammartino

Leggo su Cinecittà News che in quel di Cosenza Michelangelo Frammartino, reduce dalla Quinzaine des réalizateurs di Cannes, dove ha presenziato con Le quattro volte, ha rivelato alla testata di via Tuscolana di essere al lavoro su un film d’animazione:                                                                           

“Avevo già disegnato tutto Le quattro volte prima di girarlo – ha detto Frammartino – il mio modo di disegnare non ha caratteristiche particolari ma mi piace farlo e si è rivelato utile nel lavoro di regista. Il prossimo film che farò sarà un cartone animato, ma lo realizzerò con un team di lavoro nutrito perchè io non sono un animatore”.

Aretusa 19 sarà un viaggio nella Milano di fine anni ’70, inizio ’80 e racconterà il rapporto tra spettatori e televisione.

Prodotto dalla Vivo Film, pronto tra circa 3 anni, rappresenterà una nuova sfida per Frammartino ma anche per la mentalità italiana nei confronti del cinema d’animazione: realizzare un film italiano non dedicato espressamente ai bambini.

L’unica cosa che mi sfugge è il legame con la ninfa Aretusa, amata dal fiume Alfeo…

Hollywood sui Navigli

Lunedì scorso Roberto Formigoni ha inaugurato il  Polo cinematografico milanese, alla presenza di molti esponenti politici e dello spettacolo.

Qualcuno, anzi più d’uno, ha dichiarato che il cinema ha finito di parlare solo romanesco e che questa nuova realtà consentirà a Milano d’esprimere le proprie potenzialità anche in un ambito che in passato risentiva dell’egemonia capitolina.

Non voglio trattare in questa sede aspetti prettamente politici né riprendere l’antica disputa Roma/ Milano, che in Italia corrisponde a quella americana Los Angeles / New York e che si baserebbe su diversità di specializzazione (cinema vs. televisione), ma anche su diversità d’approccio, produttività, mentalità professionale.

Nell’ambito del mio cammino professionale ho conosciuto tutte e due le città e sono ovviamente  in grado di fare confronti.

Ma rifiuto gli sciovinismi e gli schieramenti di parte.

Oltre a Cinecittà e all’Italia, oggi lo scacchiere internazionale mette a confronto Hollywood per gli Stati uniti, Bollywood per l’India e la recent entry Nollywood per la Nigeria.

La mia speranza risiede nella globalizzazione degli skill, delle competenze e delle capacità, non nelle chiusure.

Che ben vengano, poi, i film su Alberto da Giussano.

piove…

Nei Promessi sposi, nell’originale letterario come nelle riduzioni cinematografiche e televisive, la pioggia era un dono della Provvidenza, interveniva alla fine della storia ad affievolire la crudeltà della peste e a concludere le peripezie dei protagonisti.

Nella Milano del 2009, la speranza è che affievolisca, quanto possibile, i danni derivanti dalle polveri sottili, visti i livelli preoccupanti raggiunti in questi mesi (perché i parchi milanesi hanno così pochi sempreverdi? perché la gente usa così tanto la macchina? perché le fabbriche inquinano?) 

Decisamente birichina, invece, la pioggia che interruppe, nel 2000 e nel 2001, due programmi condotti da Mara Venier, prossima inviata de La Fattoria 4.

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