when I am dead, my dearest (2)

In un precedente articolo si dava qualche indicazione di massima di sapore testamentario, con particolare riguardo alla possibilità di trasformare le ceneri in diamanti. Alternativa piú che valida sembra adesso provenire da “Urna Bios”, simpatica iniziativa che ci consentirà, una volta trapassati, di diventare alberi.

Novelle Dafne, ci sarà consentito mutarci in piante d’alloro?

Novelle Lisabette da Messina, ci sarà possibile mettere la testa dell’amato nel vaso del basilico?

Quasi. Le nostre ceneri, deposte in apposito contenitore, daranno nutrimento ad un seme di pino che crescerà e, una volta “biodegradato” il contenitore, diventerà un albero vero e proprio, che restituirà alla natura un essere vivente vegetale in luogo dell’umano che se n’è andato.

Si badi, anche il pino ha significati profondi; è un sempreverde e gli antichi attribuivano valenze magiche alle sue fronde, tant’è che una delle possibili etimologie di Pinocchio è legata proprio alla parola pino.

A onor del vero, pare che oltre al pino, si possano usare anche altre piante, magari anche alberi da frutto; dopo il salto, attingendo direttamente al sito ufficiale, il funzionamento preciso della procedura.

(altro…)

when I am dead, my dearest…

Il 30 di dicembre si può ben affermare che l’anno volge al termine, che sta per morire per dare vita a un altro.

La vita e la morte s’intrecciano in modo indissolubile, come il ciclo delle stagioni raccontato nel mito di Persefone ed è facile capire che la vita abbia dovuto inventare la morte proprio per salvaguardare se stessa.

Se non ci fosse la morte, come farebbe un numero sempre maggiore di esseri viventi a condividere le stesse risorse?

Che senso avrebbe, inoltre, vivere senza limiti, senza dover rendere conto a Qualcuno del proprio operato e senza lasciare spazio ad altri?

Venendo all’attualità recente, sempre con riguardo alla morte degli esseri umani, ha fatto notizia un padre che, avendo perso il figlio ventenne in un incidente, ha fatto ricavare un diamante dalle sue ceneri, grazie ad un procedimento messo a punto da un’azienda svizzera specializzata che riproduce il meccanismo naturale in base al quale i diamanti si formano partendo dal carbonio.

Si è trattato di un’iniziativa che ha consentito ai cari di avere il proprio affetto sempre con sé nel modo forse piú suggestivo.

Mi è sovvenuto d’aver promesso, in altra sede, una codifica del mio rituale funebre ed è forse giunto il momento di dare qualche, pur minima, indicazione, parlando però seriamente.

Essendo donatore d’organi, la speranza è che il cuore, i polmoni, il fegato, i reni e quanto utilizzabile vadano a chi ha bisogno.

Con i tessuti non utilizzabili, chi mi sopravviverà, se lo riterrà opportuno, potrà anche far realizzare un diamante.

A patto, però, che venga venduto all’asta ed il ricavato dato in beneficenza.

In conclusione, un ricordo delle personalità che ci hanno lasciato nel 2013:

 STEFANO BORGONOVO

TONINO ACCOLLA 

ENZO CALIFANO

HUGO CHAVEZ

TOM CLANCY

PUCCIO CORONA

ROBERTO CIOTTI

DON GALLO

GIULIANO GEMMA

GENERALE GIAP

MARGHERITA HACK

ENZO JANNACCI

DORIS LESSING

LITTLE TONY

CARLO LIZZANI

LOU REED

LUCIANO LUTRING

NELSON MANDELA

MARIANGELA MELATO 

PIETRO MENNEA

GIULIO ANDREOTTI

OTTAVIO MISSONI

PETER O’TOOLE

UMBERTO PANINI 

FRANCA RAME

DORIANO ROMBONI

MARGARET THATCHER

LOU SCHEIMER

vivere

Ogni anno in Italia quattro mila persone commettono suicidio, molte per motivi economici.
È sbagliato giudicare le scelte degli altri e non si vuole farlo in questa sede, ma bisogna riflettere sul fatto che il mondo non è fatto solo di materia e la qualità della vita non dipende esclusivamente dal denaro o dall’andamento delle proprie attività.
Ci sono gli affetti, le persone con cui dividiamo i giorni della vita, la dignità che ogni essere umano possiede in modo inalienabile, a prescindere da tutto il resto.

Sono valori importanti.

Sandy – Bell

La gambalunga, grossatesta Sandybell cela un messaggio già nel suo nome di battesimo.
La prima parte, Sandy, risale all’Uomo della Sabbia (Sandman), colui il quale, nella cultura popolare germanica e anglosassone, sparge la sua magica polvere sugli occhi dei bimbi e regala il Sonno*.
Bell è, con ogni evidenza, la campana, che ha tra le sue funzioni quella di accendere l’attenzione, di “destare”.
“Sandybell”, dunque, non è che un chiaro invito a riaprire gli occhi, a tenerli aperti, a svegliarsi!
Nel suo giardino personale, che la fanciulla chiama “giardino della Mamma”, signoreggia un grande narciso.
Il riferimento a uno dei miti piú celebri dell’antichità è ovvio ma si ricaverà una sorpresa analizzando il nome stesso del fiore.
“Narciso”, infatti, contiene la radice di “narkè” che, in greco antico, significa “sonno, torpore” (donde l’italiano “narcotico”).
In una versione alternativa a quella di Ovidio, era un narciso il fiore che Persefone stava cogliendo prima del noto rapimento da parte di Ade; in tale prospettiva, il “giardino della mamma” sarebbe tale in quanto “giardino di Demetra”.
 * l’Uomo della Sabbia è legato anche alla letteratura horror, in un romanzo tedesco è una sorta di spauracchio per i bambini, come l’Uomo nero o il Babau. Da questo punto di vista, Sandy – Bell può significare anche “svegliati (esci) dalle tue paure!” Quanto alla parola narke, essa può significare anche miniera.

DarkLight