happy birthday to me!

CANTICORUM PASCHALI IUBILO

(sulle note di Canticorum iubilo, di Haendel)  

  

Rit. CANTICORUM IUBILO PASCHALI MAGNO PSALLITE! (2 v.)

CANETE OMNES DIVO PASCHALI,
QUIA EST GENIUS MAGNÆ VIRTUTIS!
Rit.
HODIE CELEBRAMUS GENETLIACUM,
TRIGINTA ET UNUM ANNI SUNT ILLUS NOBISCUM EST!
Rit.
PLURILAUREATUS EST PASCHALIS SED SYMPATHICUS
SAGACITAS SUA EST CLARA, HOMO ACUTISSIMUS!
Rit.
LAUDATE PASCHALINUM, INTELLIGENTIAM SUAM,
IN VITA SUA ACCUMULAVIT PLURIMOS HONORES!
Rit.
EXULTATE IN PASCHALI TOTO CORDE
ASTRA SIDERAQUE TOTA IN NOMINE SUO CANENT!
rit.

© Pasquale Curatola 2005

les choristes

Una cara amica di Roma, della quale non posso dire di più per evitarle il linciaggio da parte dei parrocchiani, mi confidava alcune problematiche nell’ambito della preparazione dei canti per la messa di Natale.

A quanto ho capito il loro coro, nonostante la direzione di un’inclita maestra di conservatorio, è formato da persone di estrazione ed età estremamente disomogenea, si va dai 28 agli oltre 50.
Provare Adeste Fideles in tali condizioni è difficoltoso.
Qualcuno arriva addirittura a pronunciare involatum nel punto in cui si dovrebbe dire in pannis involutum!
Quasi che la Santa Vergine avesse cosparso il bimbo di una crema protettiva e che, proprio in virtù della viscosità di tale unguento, il bimbo fosse sgusciato fuori dalle fasce!
Miserere nobis, Domine!

Oltretutto, quand’anche si volesse avvalorare tale accezione, si dovrebbe casomai cantare ” e pannis involatum“…

Quando facevamo le prove del coro in Calabria, si incontrava talvolta qualche difficoltà a cantare in lingue diverse dall’italiano, per esempio nel trovare gli accenti o armonizzare le pronunce di tutti, ma gli esiti erano sempre decorosi.
A tale proposito, vogliate gradire tre canti della tradizione natalizia, forse meno ascoltati di altri ma estremamente suggestivi:

QUEM PASTORES LAUDAVERE

HARK! THE HERALD ANGELS SING!                                                                            

OH HOLY NIGHT!

i concerti di curatola

Vogliate gradire il programma del concerto che mi sono gustato ieri sera a Santa Maria in Domnica alla Navicella:

  • Es ist ein Ros entsprungen, di Michael Praetorius
  • Det är en ros utsprungen, Praetorius – Sandström
  • Ave Maria, di Tomas Luis de Victoria
  • Ave Maria, di Urman Sisask
  • Magnificat primi toni, di G.P. da Palestrina
  • Magnificat, di Arvo Pärt
  • Hodie Christus natus est, di G.P. da Palestrina
  • Hodie Christus natus est, di F.Poulenc
  • O Magnum Misterium, di G.P. da Palestrina
  • O Magnum Misterium, di Mortem Lauridesn
  • Cantate Domino, di C.Monteverdi
  • Cantate Domino, di Vytausas Miskinis
  • Gloria dalla Messa di Notre Dame, di G. de Machault
  • O vad glädje, di M. Åberg

(si noti il meccanismo a coppie, lo stesso tema trattato in epoche differenti, per creare un armonico raffronto).
A prescindere dalla bellezza dei brani, è stata curatissima la presentazione. L’ultimo canto è stato eseguito “avvolgendo” i presenti in una sorta di abbraccio, con tutti i cantanti disposti a semicerchio attorno alla platea.

Messiaen

Lasciamo oggi mia zia, i ricordi della mia permanenza in Umbria e le leccornie di quella terra (permettetemi di abbandonare tale ameno terreno citando soltanto alcuni dolciumi, il salame del Re, la ceramicola e il torcolo), per tornare a più aulica materia (che possiamo legare a quanto postato ieri giusto in virtù di un legame con santa Cecilia come patrona dei musicisti).
Domenica scorsa, sempre nell’ambito di quei concerti che scrocco nelle chiese Romane, ero a Trinità dei Monti, dove ho avuto modo di ascoltare le Quatuor pour la fin du temps, di Messiaen, autore che non conoscevo e il cui nome credevo anzi essere uno pseudonimo (siete pregati di non sghignazzare).
È musica particolare, trovo abbia il potere di non lasciare indifferente chi l’ascolta, di pizzicargli l’anima, lasciandogli nel cuore un ricordo indelebile. Composta durante gli anni di prigionia nei campi di concentramento nazisti, tale musica tratta alcuni brani dell’Apocalisse, rileggendoli con originale sensibilità e con accenti spesso sorprendentemente brillanti. A chi osservava che tali sfumature fossero, appunto, troppo giocose per un contenuto di quel tipo, Messiaen, morto nel 1993, ribatteva che nell’Apocalisse non ci sono soltanto tragedie ma anche ineffabili misticità contemplative.

Haydn

Ieri sera,

 sempre grazie ai buoni uffici di Agnese e delle sue colleghe,

 sono stato ad un concerto ospitato dalla basilica dei santi Giovanni & Paolo,
(in Roma of course).

Ho particolarmente gradito la Missa in tempore belli, composta contestualmente all’avanzata napoleonica nel 1796.

Il compositore si servì delle percussioni per riprodurre i suoni e i rumori tipici delle truppe militari.


una serata con Uto & Giorgio

Scrivo questo post al rientro da una serata particolarmente interessante, passata al Teatro dell’Opera di Roma, a celebrare Giorgio Albertazzi nel contesto della rassegna Uto Ughi per Roma.
La serata, organizzata per me dalla sempre dinamica Agnese – che ringrazio pubblicamente – , è stata un gradevolissimo florilegio di testimonianze musicali, letterarie, teatrali, di varia umanità.
Si è ascoltata dell’ottima musica (Uto Ughi e i suoi ragazzi che interpretavano la Danza ungherese di Brahms, una Romanza scritta da Beethoven subito dopo la sordità, un’antologia di brani del Settecento italiano piuttosto che la Campanella di Paganini, per intenderci…), si sono rivisitate interessanti pagine della nostra storia teatrale e televisiva (negli anni ’50 mandavano in onda un giovanissimo Albertazzi nei panni dell’Idiota di Dostoeevskj, e fu Albertazzi stesso a tenere a battesimo l’attività teatrale della neonata Emittente di Stato, con un indimenticabile Romeo e Giulietta), si è chiacchierato amabilmente tra Albertazzi, Ughi e Proclemer, tre vecchi amici che si ritrovano a commentare i propri vissuti artistici, con tanta ironia e forse anche qualche punta di sarcasmo.
Momento più alto della serata il monologo finale de Le memorie di Adriano della Yourcenar, recitato da Albertazzi con la padronanza scenica e l’intensità interpretativa che lo contraddistinguono da sempre.

mister D e… la musica sacra

Mr D. aveva un suo pensiero, ben preciso, nei confronti dei brani musicali che vengono composti per accompagnare le liturgie di santaromanachiesa.
Va detto che Mr D., pagando il pesante fio della sua pazzia, aveva effettivamente dedicato la vita alla musica, i suoi pareri non erano quelli di uno sprovveduto. Egli discettava con sicumera di Rachmaninov e Scriabin, conosceva a menadito Brahms e Tchaicovski, per lui Dvořak e Mahler non avevano segreti.

Riguardo alla musica che si esegue nelle chiese, si esprimeva con malcelato disgusto. Ad esempio considerava “musichetta da quattro soldi, fatta solo per guadagnarci sopra”, quella scritta da

(altro…)

il canto di Maria Maddalena

Dove hanno messo il mio Signore?

Era qui ieri sera, non c’è più!

Ti prego, dimmelo!

Lo troverò e lo prenderò!

 

Maria, o dolce Maria,

guardami, e riconoscimi!

Non sono ancora al Padre

ma ho già vinto la Morte!

 

Rabbuni, mio dolce Maestro,

Signore, mia guida di Luce,

il mio cuore impazzisce di gioia,

il mio Dio ha vinto la Morte!

 

Maria, o dolce Maria,

a Te, prediletta, è dato,

vedere, per prima, tra tutti,

il trionfo del Signore Tuo Dio!

 

Maria, o dolce Maria,

corri, avverti i discepoli,

nel tuo cuore ora c’è

la gioia profonda e sincera

di chi sa che l’Amore è potente

e vince la Morte!

 

Maria, o dolce Maria,

le lacrime degli occhi tuoi

sono stelle di gioia

che accendono il Cielo!

 © Pasquale Curatola 2006 – All rigths reserved

consigli per le vacanze

Reggio Calabria  in estate riesce ad elevare le proprie risorse alla massima potenza, e tornarvi è un piacere per più di un motivo.

  • La prima grossa manifestazione che vi segnalo è Catonateatro, rassegna teatrale di tutto rispetto, con artisti di livello nazionale, che potrete liberamente valutare cliccando sul sito istituzionale.

(Catona è un po’ fuori Reggio, è come se fosse una sua frazione pur non essendo indipendente. Dante, che in questi giorni abbiamo citato, scriveva

“…quel corno d’Ausonia che s’imborga di Bari, di Gaeta e di Catona, da ove Tronto e Verde in mare sgorga”

canto VIII del Paradiso)

  •  “L’antico e suggestivo palazzo di stile veneziano “Villa Genoese Zerbi” ospita nei mesi di luglio e agosto la mostra di Salvador Dalì. La retrospettiva presenta al pubblico oltre 270 opere tra sculture e grafica, realizzate dal grande Maestro catalano tra gli anni 60’ e 70’ ” (dal sito del Comune);

  • Anche quest’anno il tradizionale Festival dello Stretto;

  • il 29 luglio concerto di Milva;

  • la Fata Morgana, citata di recente, è un po’ uno dei simboli di Reggio Calabria. Ebbene, pare proprio che la fattucchiera si alleerà con la decima Musa, il cinema, per offrire per tutta l’estate una serie di magie di tutto rispetto (basti pensare all’anteprima nazionale di Superman returns, il 17 agosto…)

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