la Verità (2)

La parola italiana Verità deriva dal latino VERITAS, che indica qualcosa di insindacabile, oggettivamente esistente, reale nella sua concretezza materica.

La parola greca che più assomiglia al termine italiano è invece ἀλήθεια (pron. alètheia).

 Ho trovato su questo sito(clicca) un passo illuminante:

“Francesco Adorno, professore fuori ruolo di storia della filosofia antica all’Università di Firenze, spiega le differenze di significato tra il termine greco aletheia e la sua traduzione in latino veritas (Cicerone).

Il greco aletheia viene da lanthano, “coprire”, e, preceduto dall’alfa privativo, sta a designare ciò che si scopre nel giudizio.

Il termine veritas proviene invece dalla zona balcanica e slava e, secondo il suo significato originario, vuol dire “fede” (per cui l’anello nuziale si può dire indifferentemente “fede” o “vera”).
Adorno ricollega a questa doppia origine del concetto la più tarda contrapposizione di verità di fatto e verità di ragione, le prime riconducibili all’etimo latino, le seconde a quello greco.”

la Verità

“la minima deviazione dalla Verità

si moltiplica col tempo migliaia di volte”

Aristotele

Che cos’è la Verità?

Quand’ero giovane pensavo che la Verità fosse l’anelito più alto

a cui un essere umano possa tendere,
insieme alla Libertà e alla Fratellanza.
Lo credo ancora, fortemente.
Ma, invecchiando, la definizione di Verità è diventata sempre più difficile.
Ognuno di noi ha una sua verità.
Le persone che credono in una Verità unica, a meno che non lo facciano per fede,
meritando pertanto tutta la nostra comprensione,
sono spesso vittime di convinzioni inculcate in età scolare
o di poca flessibilità intellettuale.
Nella stragrande maggioranza dei casi, la Verità che ognuno di noi percepisce
deriva dall’estrazione intellettuale, dalle convinzioni personali,

e dall’imperscrutabile ritmo che governa gli uomini.

!

 

CHI ABBANDONA GLI ANIMALI IN ESTATE

È UN BASTARDO!

non lo si ripeterà mai abbastanza. Certe persone comprano il cane come si compra un giocattolo o un soprammobile, senza pensare che quell’essere vivente è sensibile almeno quanto noi e, rispetto a noi, è più indifeso

la saggezza dell’agnello

Un giorno un agnello andò da Dio

e Gli chiese:

“Mio Signore,

per quale motivo

Tu hai dato

all’aquila i suoi adunchi artigli,

con i quali può straziare le prede,

all’orso la sua forza,

con la quale può stritolare i nemici,

alla vipera il veleno,

con il quale può uccidere chi gli pare,

mentre io non ho alcuna arma,

né artigli,

né arti possenti,

né veleno?

“Creatura mia,

– rispose il Signore –

tu non hai

né artigli,

né forza bruta,

né veleno

perché sei la creatura che stimo di piú in assoluto !

antico apologo orientale

perché

Il post di ieri è stato solo un mediocre sassolino in uno stagno gigantesco, ma ci porta a fare tutta una serie di considerazioni sul nostro rapporto con gli animali. Oltre agli squali barbaramente uccisi, alle oche mostruosamente ingrassate per poter mangiare il paté de fois gras, alle galline chiuse per tutta la vita in enormi stanzoni con la luce elettrica 24 ore su 24, ai cuccioli di volpe, foca o procione sterminati per fare le pellicce, le ingiurie e le sopraffazioni che facciamo ai nostri compagni di viaggio su questo pianeta sono innumerevoli.

Perché?

Per quale motivo, invece di lavorare insieme a loro per la bellezza del mondo, ci arroghiamo il diritto di usarli, di ucciderli, di far loro quello che ci pare, spesso per motivazioni che definire futili è perfino eufemistico? Perché?

Serendippo

Negli Stati Uniti e, da qualche tempo, anche in Italia, si fa un gran parlare della serendippidity.

Secondo il docente con cui sostenni l’esame di psicologia cognitiva quand’ero giovane (Maria Antonietta era già stata ghigliottinata), la serendippidity sarebbe, tra l’altro, il miglior modo possibile per tener lontano l’Alzheimer: tenere il cervello sempre accesso e respirante, costruire percorsi di ragionamento, nutrirsi di stimoli, coltivare interessi, lasciarsi guidare dalle curiosità… Il secondo miglior modo è mangiare molte arance.

La serendippidity trae la sua etimologia dalla fiaba ‘Viaggi e avventure dei tre principi  di Serendippo’, tradotta in italiano da Cristoforo Armeno nel 1548. La fiaba in versione originale potrà essere liberamente rinvenuta, letta, meditata e, con qualche accorgimento, proposta ai fanciulli. Il professore di psicologia citato a inizio post ne conosceva una lectio facilior che, se la memoria non m’inganna, suonava come segue.

L’uomo più saggio della Terra, si sentì in punto di morte e, chiamati al capezzale i tre figli, disse loro che avrebbe lasciato la sua eredità a chi dei tre fosse riuscito a trovare la cosa piú stupefacente che esistesse al mondo.

I tre partirono da casa ma, dopo un anno, si rincontrarono nel deserto. Proseguirono insieme.

Li raggiunse una carovana. Il capo della detta carovana chiese loro se avessero notizie di un cammello passato di recente nei paraggi.

“Sí – disse il primo dei figli – ed era a bordo di un cammello!”

“Sí – aggiunse il secondo – ed era una donna incinta!”

“E il cammello aveva denti cariati!”, concluse il terzo.

“Arrestateli!”, tuonò il capocarovana.

Condotti di fronte al re, i tre seppero dimostrare che non avevano nemmeno visto né il cammello né la donna.

“Io non ho visto la donna, ma qui vicino c’è un’oasi, con delle orme di cammello!”, spiegò il primo.

“Accanto alle orme del cammello ci sono quelle di un essere che può esser sceso dal cammello solo come una donna in gravidanza può fare!”, chiarì il secondo.

“E nell’oasi ci sono foglie brucate in modo discontinuo, come se a brucarle fosse stato un animale con denti cariati!”, concluse il terzo.

Il proprietario del cammello scoppiò a ridere: “Signori, questi non sono tre briganti, ma tre geni!”.

Questa storia non va studiata a memoria ma rivissuta ogni volta nei singoli passaggi logici. Il professore lo consigliava come esercizio e confidava di praticarlo lui stesso ogni notte, prima d’andare a dormire.

Chissà, che non sia davvero un sistema efficace per diventare anche noi… figli di Serendippo!

Che notte!

Vogliate perdonare un contenuto

entusiasmo

per la vittoria dei nostri in terra

d’Alemagna,

dopo una partita sofferta ma

gloriosa.

Tale, stupenda vittoria

sembra farci dimenticare

alcune nuvolette addensate sul

calcio italiano

e fa nascere la speranza

che il prestigio internazionale del

nostro calcio rimanga intatto!

 

santi, poeti, referendari…

Ahi serva Italia, di dolore ostello,

nave senza nocchiere in gran tempesta,

non donna di provincie, ma bordello!

La citazione non è delle più originali, ma così tuonerebbe l’Alighieri per commentare la nostra situazione attuale, priva di maggioranze forti, opposizioni corrette, leader credibili, coesione nazionale e, quel che è più grave, forti valori alla base.

Do per scontato che i Pasqual Friends e i Pasqual Blog users abbiano già fatto il loro dovere elettorale o siano giusto in procinto di farlo, come si conviene a chiunque abbia a cuore le sorti della nostra Repubblica!

Athena, la Giustizia e i Cavalieri dello Zodiaco

Il personaggio femminile piú importante nel cartone animato dei Cavalieri dello Zodiaco è Lady Isabel (Saori Kido nella versione originale), reincarnazione della dea Athena.
Per quale motivo la dea greca della sapienza, delle scienze, degli aspetti nobili della guerra, garante delle istituzioni è cosí importante in quel cartone? E nel fumetto dal quale il cartone è ricavato?
La mitologia che si studia sui banchi di scuola può aiutarci fino a un certo punto; il personaggio del cartone animato I Cavalieri dello zodiaco ha sicuramente la capacità di difendere la Giustizia dalla tirannide, proteggere la Ragione dal Caos, guidare gli eroi, come avveniva ai tempi del mito, con Ulisse, Giasone o Bellerofonte.
Certo, Athena è divinità prettamente cosmica, in un contesto nel quale il verbo greco kosmèo significa “mettere in ordine” e nel quale la dea Athena, tra tutte, è la piú ligia e fedele al padre Zeus, supremo garante dell’equilibrio. Potrebbero esserle finanche accostate divinità piú specifiche, quali Temi, Astrea, Nemesi o Dike.
Secondo un mito, fu Athena, però, a donare a Zaleuco, tiranno di Locri, la prima costituzione del mondo occidentale.
Ma la lady Isabel che noi conosciamo anche dei poteri che sfuggono proprio alla lezione filologica del mito; può, ad esempio, restituire agli uomini la serenità del cuore (come fa con Babel, cavaliere d’argento) o ammansire gli animali (come fa con i lupi di Luxor per difendere Sirio o con i corvi di Damian).
Evidentemente, è necessario (altro…)

un pensiero di Andrea

Si avvicinano ormai le ferie e, per coloro che hanno superato la prova costume (ma anche per chi è stato rimandato a settembre), si avvicinano anche le tanto attese avventure estive!

I membri del C8 (ovvero i “Cranti Otto”, da non confondere con i quasi omonimi G8) si sono riuniti e hanno emesso in materia i seguenti parametri generali. Si tratta di semplici domande a risposta chiusa (Sì/No/Non importa) che possono essere utili quali strumenti di screening per i candidati da rimorchiare.

Primo grande parametro, ispirato ai bagnini della riviera romagnola: Deve respirare?

Secondo grande parametro, imposto dal WWF: Deve appartenere al genere umano?

Terzo grande parametro, voluto dal ministero delle pari opportunità: Deve appartenere al genere opposto?

I C8 consigliano di affiancare ai primi tre grandi parametri anche altri personali, da stilare secondo le proprie preferenze. Alcuni esempi: Ha malattie veneree? Ha evidenti eruzioni cutanee? E via degenerando…

Anche parametri di natura quantitativa potrebbero risultare utili, come ad esempio: Di quanti bicchieri di vino avrei bisogno per andarci a letto? Oppure, di quanti bicchieri di vino il soggetto in questione ha bisogno per farsi portare al letto?

Grazie a questi parametri, è possibile inoltre incasellare le persone in categorie diverse, attinenti ai gusti sessuali. Categoria degna di menzione è quella dei pentasessuali.

Un pentasessuale risponde ai tre parametri con tre chiari, secchi e decisi “non importa”. è infatti sessualmente onnivoro, essendo interessato a donne, uomini, animali, vegetali e minerali.

Includere i membri del sesso opposto lo capisco e lo condivido; sono favorevole alla tolleranza e quindi posso capire che alcuni possano includere i membri del proprio sesso (non raggiungo però i livelli di un vero campione di tolleranza come il mio amico Akiller, proprietario di un’ampia raccolta, a fini ricreativi e di studio, di dvd in materia di amore saffico); ho qualche remora verso lo sfruttamento sessuale degli animali (preferisco il loro sfruttamento alimentare); se mi impegno, mi viene in mente qualche possibile uso improprio di vegetali, come carote e zucchine; ciò che mi lascia veramente interdetto sono i minerali… un pezzo di zinco, ad esempio, ti coccola o si fa coccolare dopo?!?

Saluti e buona caccia.

Andrea Merola

il sogno

“Quando vuoi qualcosa, tutto nell’universo cospira perché tu possa realizzare il tuo desiderio”

Paulo Coelho

Meditate, gente, meditate… Appropriatevi di questa frase, vi riscalderà il cuore e accenderà i vostri sogni!

onomastico

San Pasquale Baylon, vissuto nella Spagna del Seicento, era in grado di discettare sulle Scritture con sconfinata sapienza teologica, pur non avendo mai compiuto studi regolari.

Mi piace ricordare che in Spinoza l’amore intellettuale di Dio è la forma più alta di conoscenza.

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