web as the 10th Art

We talk about Cinema as “the seventh art” since the Italian critic Ricciotto Canudo (1877 – 1923) drew up a precise list of all human crafts, according to which

  • the first art is the Architecture;
  • the second is the Music;
  • the third is the Painting;
  • the fourth is the Sculpture;
  • the fifth is the Poetry;
  • the sixth is the Dance;
  • the seventh is the Cinema.
  • eighth art was defined by the critic Claude Beyilie, referring to Radio and Television;
  • the ninth could be Comics, due to the Fancis Lacassin’s book “For a ninth art, comics”.

Today, August the 1st, 2013, this blogger proposes Web content  (web sites, blogs, social networks and something) as the tenth!

Si parla del cinema come “settima arte” da quando il critico italiano Ricciotto Canudo (1877 – 1923) stilò un elenco preciso degli umani mestieri, secondo il quale

  • la prima arte è l’Architettura;
  • la seconda è la Musica;
  • la terza è la Pittura;
  • la quarta è la Scultura;
  • la quinta è la Poesia;
  • la sesta è la Danza;
  • la settima è, appunto, il Cinema.
  • un’ottava arte fu definita dal critico Claude Beyilie, con riguardo alla Radio e alla Televisione;
  • la nona potrebbe essere il Fumetto in virtú del volume “Per una nona arte, il fumetto”, di Francis Lacassin.

Oggi, addí 1 agosto 2013, il qui presente blogger propone la creazione di contenuti su internet (siti, blog, social network e simili) come la decima!

Fabio e la resistenza

La Gazzetta dello Sport aveva anticipato che Mediaset pagherà a Murdoch tra i dieci e i quindici milioni di euro ogni anno per mandare in onda i programmi di Fox Sports HD anche su Mediaset Premium. La notizia è stata confermata: dal 17 agosto il canale sarà visibile anche alla posizione 382 di Mediaset Premium, senza costi aggiuntivi, anche se, con riguardo ai campionati inglese, francese e spagnolo, saranno trasmessi solo i 2/3 degli incontri.

Quali e quante siano le piattaforme interessate, il direttore di Fox Sports HD sarà Fabio Guadagnini, già responsabile di Sky Sport e Sky Sport Channel nonché conduttore di molti programmi di successo (questo blog lo ha già ospitato qui , qui e qui).

Sembra simpatica iniziativa, volendo preferire il faceto alla seriosità spesso eccessiva con cui si tratta lo sport, riprendere un aneddoto raccontato dal detto Guadagnini nell’ambito di un’intervista radiofonica (non mi sovviene la testata ma, si sa, si dice l’intervista ma non l’intervistatore).

Un tempo Fabio era in Stream e gli capitò la telecronaca di una gara sciistica; gli atleti scivolavano dolcemente lungo i pendii, le bandierine si piegavano flessuose al loro passaggio, le emozioni si susseguivano in modo costante.

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Ipazia, questa sconosciuta

Mercoledí scorso, piuttosto che taluni spettacoli vuoti e illusori, è stata l’offerta di Rai 4 a ottenere la mia attenzione, con il film ‘Agora’, di Alejandro Amenábar. Pellicola tra le piú commoventi, Agora è basato sull’interessante storia di Ipazia d’Alessandria, sorta di Margherita Hack del mondo antico che il sottoscritto si è visto costretto ad approfondire in età ormai avanzata, nonostante un corso sulle scienze nell’età ellenistica fatto in sede liceale in maniera piú che decorosa. Martire della libertà di pensiero, fu matematica, astronoma e filosofa; visse nel IV secolo dopo Cristo e fu uccisa in modo a dir poco barbaro da una folla di cristiani, forse monaci, fanatici e superstiziosi.Ipazia d'Alessandria

Figlia e discepola del matematico e astronomo Teone, «divenne migliore del maestro, particolarmente nell’astronomia» nonché «ella stessa maestra di molti nelle scienze matematiche» (Filostorgio); Damascio aggiunge che «fu di natura piú nobile del padre, non si accontentò del sapere che viene dalle scienze matematiche alle quali lui l’aveva introdotta, ma non senza altezza d’animo si dedicò anche alle altre scienze filosofiche». Avrebbe potuto tranquillamente succedere al padre nell’insegnamento al Museo d’Alessandria (o in ciò che ne era rimasto) e aveva al suo attivo pubblicazioni quali un commentario a un’opera di Diofanto di Alessandria, che dovrebbe essere, secondo gli interpreti, l’Arithmetica, e un commentario alle Coniche di Apollonio di Perga (forse anche un’opera originale sull’astronomia, un Canone astronomico). Le sue opere, con le quali sicuramente avrebbe potuto postulare un dottorato di ricerca in una buona università italiana, purtroppo non ci sono pervenute; il discepolo Sinesio racconta che astronomi del calibro di Tolomeo, Ipparco e successori «lavorarono su mere ipotesi, perché le piú importanti questioni non erano state ancora risolte e la geometria era ancora ai suoi primi vagiti», mentre, grazie a Ipazia, era stato possibile «perfezionarne l’elaborazione». L’esempio di tale perfezione sarebbe l’astrolabio, strumento che Ipparco aveva solo intuito come “orologio notturno”, che gli arabi avrebbero usato in modo assiduo per la navigazione e che Sinesio riuscí a costruire proprio in virtú degli insegnamenti ricevuti da Ipazia. Parimenti, venne costruito l’“idroscopio”, un tubo cilindrico che, immerso in acqua, rimaneva verticale e consentiva la misurazione del peso dei liquidi grazie a degli intagli praticati sulla sua superficie. Dal punto di vista squisitamente filosofico, sembra che l’argomento apicale nell’insegnamento di Ipazia fosse il neoplatonico Porfirio, Giamblico in seconda battuta. Secondo quanto raccontato da Sinesio, la donna insegnava ai discepoli che la filosofia «è uno stile di vita, una costante, religiosa e disciplinata ricerca della verità». 

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attualità di braccio di Ferro

Donare il sangue è un dovere per tutti i cittadini in buona salute dai diciotto ai sessant’anni. Il sangue donato è preziosissimo per le trasfusioni, salva la vita delle persone ed è merce rara, soprattutto in periodi come l’estate, ormai imminente, quando le emergenze diventano critiche. Anche i concorrenti dei reality dovrebbero donarlo.

Il sangue donato si riforma in pochi giorni; il ferro va assimilato con l’alimentazione. Braccio di ferro, anche noto come Popeye, ci ha insegnato l’importanza degli spinaci, che sicuramente lo contengono ma esistono alimenti che ne possiedono di piú, in forma piú facilmente assimilabile e che possiamo mangiare tutti i giorni (senza bere vino rosso con la carne rossa, senza formaggio e altri latticini nelle vicinanze); frutti di mare e legumi, soprattutto fagioli e lenticchie, sono una buona alternativa alla carne rossa. Come ricordato in altra sede,

  • “è questione controversa se sia opportuno mangiare un frutto acido, di quelli che non fermentano, a fine pasto, per favorire l’assimilazione del ferro e delle vitamine; il consiglio generico è che la frutta andrebbe mangiata lontano dai pasti principali, a colazione o come spuntino; quanto al ferro, secondo qualcuno è sufficiente aggiungere un po’ di succo di limone all’acqua che si beve”

Da una veloce consultazione dei materiali esistenti in rete emerge che gli alimenti piú ricchi di ferro sono i seguenti: (altro…)

adidas – Milan Junior Camp

Gli adidas Milan Junior Camp sono un’iniziativa che intende far scoprire ai giovanissimi (ragazze e ragazzi tra i 6 e i 17 anni) la bellezza del calcio, nei suoi aspetti ludici ma anche educativi e valoriali. Ogni anno e in diverse parti del mondo, i Camp consentono ai loro giovani frequentatori di avvicinarsi al gioco del calcio in modo più diretto e consapevole, perfezionandosi e cercando di scoprire quelle che sono le loro effettive potenzialità. In un contesto, si ribadisce, in cui la definizione dei valori rimarrà sempre la chiave di lettura più importante.

È in rete il video ufficiale, in cui Mario Balotelli fa il testimonial dell’iniziativa e una voce fuori campo la illustra, rimandando al sito ufficiale. Lo scorso aprile, si è tenuta la conferenza stampa ufficiale ad Acqui Terme (Alessandria), località nella quale gli adidas Milan Junior Camp avranno luogo quest’estate (per la precisione a giugno). Sono previsti due allenamenti al giorno, momenti di svago e di relax, sotto l’attenta supervisione degli allenatori di AC Milan; i partecipanti, per vivere l’esperienza di un vero “ritiro”, riceveranno il kit adidas Milan Junior Camp.

Erano presenti Franco Baresi, gloria storica del Milan, Francesca Pietra Manager dei Milan Junior Camp e Roberto Ciufoletti Manager di PromoS.

Baresi, testimonial mondiale dell’iniziativa, ha dichiarato:

 “Il successo di questo progetto deriva dalla sua formula unica, che combina divertimento, sport, salute e offre la possibilità ad ognuno dei partecipanti di allenarsi secondo i metodi ufficiali AC Milan. Con quasi 15 anni di esperienza in tutto il mondo, il Milan è oggi leader tra i club professionistici nell’organizzazione di camp per ragazzi. Siamo felici di essere ad Acqui Terme, in questa splendida città.  A tutti i ragazzi che parteciperanno al Camp raccomando il massimo impegno: queste esperienze possono essere importanti occasioni per migliorare le proprie capacità calcistiche, confrontarsi con gli altri e soprattutto per divertirsi e conoscere nuovi amici”.

La stagione 2012 dei Milan Junior Camp ha registrato 6.300 i partecipanti suddivisi tra 190 località di 42 paesi per un totale di 310 settimane di attività. Il Milan, in Italia e nel mondo, dedica ai giovani attività dedicate da oltre quindici anni; oltre ai i MJC, fanno parte di questo discorso anche Milan Scuola Calcio (oltre 120 società e 25.000 ragazzi coinvolti), Milan Park, Milan Cup, Milan School Cup; Milan Academy e Milan Lab Junior.

 (rileggi Milan sullo Stretto)

mille e ancora mille!

Quest’oggi, 10 maggio 2013,

il Pasquale Curatola’s Blog ha raggiunto la quota di mille articoli pubblicati!

Nel ringraziare quanti  hanno letto e apprezzato le sue fatiche ed il proficuo lavoro delle sue manine sante,

il blogger consiglia la rilettura integrale di tutto il sito,

dal 17 maggio 2006 ai giorni nostri.

Grazie!

(san) Giorgio (martire?)

Il presidente Giorgio Napolitano ha ottenuto la rielezione a pochi giorni dal suo onomastico:

il 23 aprile, infatti, si festeggia san Giorgio,

martire vissuto nel terzo secolo dopo Cristo e torturato sotto Diocleziano.

È un vero peccato che il suo giuramento avvenga lunedí,

altre ventiquattr’ore e la coincidenza sarebbe perfetta…

san Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano nelle vesti del martire san Giorgio

i cudduraci

The “Cudduraci” are a disarmingly simple cake; nevertheless a Calabrian would hardly give up their tradition, even less than the more widespread “pastiera”, doves and eggs (and the lamb in marzipan, another Calabrian tradition).

They are just donuts in the shape of a basket, flower, fish, bell with eggs embedded on the surface and constitute the Easter sweet course par excellence also because they contain eggs, a metaphor for life (young women once gave them their bridegroom as a gift, as was the case in other parts of Italy with similar desserts).

The recipe, as expected, is as simple as its result.

Simply create a fountain of flour on a work surface, put in the middle two whole eggs, sugar, butter (who loves it, lard), vanillin, rind washed and grated lemon and baking powder.

It is to mix until it forms a soft mass that must be flattened with a rolling pin to a thickness of an inch to allow for the funniest part of the operation, to create as many forms as our imaginations wants to create, drawing on religious themes but also lay and varied humanity (if you want to create a small dove, need two coffee beans for the eyes).

In each of our masterpieces it is to add a variable number of hard-boiled eggs, and it is this that constitutes the decoration and the peculiarity of this sweet; on each egg you put thin strips of dough, then brush with the beaten eggs and add the colored “diavoletti”, to finally put them in the oven at 200°C for at least twenty minutes.

 

I “cudduraci” sono un dolce dalla semplicità disarmante ma un calabrese rinuncerebbe ben difficilmente alla loro tradizione, ancor meno che alle piú diffuse pastiere, colombe, uova (e lo stesso agnello di pasta reale, anch’esso tradizionale in Calabria.

Sono soltanto delle ciambelle a forma di cesto, di fiore, di pesce, di campana con delle uova incastonate sulla superficie e costituiscono il dolce pasquale per eccellenza anche perché contengono le uova, metafora della vita (le giovani un tempo ne facevano dono al promesso sposo, come accadeva in altre parti d’Italia con dolci analoghi).

La ricetta, come prevedibile, è semplice come il suo risultato.

È sufficiente creare una fontana di farina sulla spianatoia, mettervi al centro due uova intere, lo zucchero, il burro (chi lo ama, lo strutto), la vanillina, la buccia lavata e grattugiata di un limone e il lievito.

S’impasta fino a formare una massa morbida che dev’essere spianata col matterello fino allo spessore di un centimetro per consentire la parte piú divertente della realizzazione, quella di creare tante forme quante la nostra fantasia desidera crearne, attingendo a temi religiosi ma anche laici e di varia umanità (se si vorrà dar vita a una piccola colomba, serviranno due chicchi di caffè per gli occhi).

A ognuno dei nostri capolavori va aggiunto un numero variabile di uova sode, ed è questo che costituisce la decorazione e la peculiarità di questo dolce; su ogni uovo si mettono delle sottili strisce di pasta, poi si spennella con le uova sbattute e si aggiungono i diavoletti colorati, per mettere finalmente in forno a 200° per almeno venti minuti.

 

 

 

cudduraci
cudduraci

 

Argo, Sardinia and the Springy…

Iran has launched legal action against ‘Argo’, the beautiful Ben Affleck’s film that tells the escape of six American hostages from the embassy of the United States in Tehran in 1979 and who won the 2013 Oscar for Best Picture.

The heirs of the Persians, as  the French lawyer Isabelle Coutant-Peyre told Le Figaro, do not want the film to be banned, but the addition of the disclaimer, however frequent, “the facts stated in the film are not really happened” .

It would be, according to them, a sort of due clarification.

L’Iran ha avviato un’azione legale contro ‘Argo’, la bella pellicola di Ben Affleck che racconta la fuga di sei ostaggi americani dall’ambasciata degli Stati uniti a Teheran nel 1979 e che ha trionfato agli Oscar 2013 come Miglior film.

Gli eredi dei persiani, secondo quanto ha dichiarato a Le Figaro l’avvocato francese Isabelle Coutant-Peyre, non vogliono che la pellicola sia vietata ma che sia aggiunta la dicitura, peraltro frequente, “i fatti riportati nel film non sono realmente accaduti”.

Sarebbe, secondo loro, una sorta di dovuta precisazione.


 

Maybe the first time in history that a film  entirely shot in Sardinian dialect  arrives in theaters throughout Italy.

Will be ‘Su Re‘ (The King), by John Columbu (born in Nuoro, Sardinia), a transposition of the Gospel narration of the Passion of Christ shot in the mountains of Nuoro, whose release was scheduled on March 28, Holy Thursday.

It will be , in the intentions of the teacher, “a Franciscan film in the wake of the new season announced by Pope Francesco, sobriety, spirituality profound poverty”.

 

Sarà forse la prima volta nella storia che un film girato interamente in sardo arriva nelle sale di tutta Italia.

Sarà ‘Su Re’, del nuorese Giovanni Columbu, trasposizione del racconto evangelico della Passione di Cristo girata sulle montagne di Nuoro*, il cui arrivo è stato programmato il 28 marzo, Giovedí santo.

Si tratterà, nelle intenzioni del maestro, di “un film francescano nel solco della nuova stagione annunciata da papa Francesco, sobrietà, spiritualità profonda, povertà”.

*pron. Nùoro, non Nuòro


 

Adriano Celentano has posted in his website the petition ‘Let’s save the places of the Boy via Gluck’, promoted by the association of Martesiana Friends and by Legambiente Circles in Milan, directed to the Minister of the Cultural Heritage with the evident desire to include the famous and by now legendary Gluck Street of the well-known song among the cultural and landscape assets to save.

It should be remembered that  “The Springy”  lived there his childhood with his family and that Gluck was, however, not a mediocre Austrian composer.

Adriano Celentano ha postato sul suo sito la petizione ‘Salviamo i luoghi del Ragazzo della Via Gluck’, promossa dall’Associazione Amici della Martesiana e dai Circoli Legambiente di Milano e indirizzata al ministro dei Beni culturali con l’evidente anelito di inserire la famosa e ormai leggendaria via Gluck della nota canzone tra i beni culturali e paesaggistici da tutelare.

È opportuno ricordare che il Molleggiato ha vissuto colà la sua infanzia, assieme alla famiglia e che Gluck era, peraltro, un non mediocre compositore austriaco.

il controllo della mente

Gira in rete la teoria secondo la quale certe tecnologie metterebbero alcuni soggetti nelle condizioni di controllare e perfino manipolare la mente delle persone; si tratterebbe di microchip in grado di “fotografare” e visualizzare le idee e i pensieri che passano nella testa di un individuo, magari per sfruttarne l’intelligenza in modo gratuito.

Geniale! In tempi di spending review sarebbe certamente intelligente leggere la mente dei visionari o dei brillanti specialisti di comunicazione e marketing a distanza, invece che spendere i soldi di una consulenza o, peggio, correre il rischio d’inserire in azienda una mente pensante e dotata di spirito critico, dunque scomoda.

Idee per le trasmissioni, contenuti, pareri sempre freschi sulle strategie…

Chissà…

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