la Santità del Cupolone. E altri demoni…

scenografia Sanremo 2023 Gaetano Castelli cupolone

Aggiornamento 7 febbraio: alcune fotografie hanno attribuito alla cupola della scenografia piú rilevanza di quanta, al momento, sembra averne. A livello d’inquadrature molto è giocato sulla scalinata. Bello il meccanismo in grado d’abbassarsi e sollevarsi. Led incastonati in modo sapiente nella struttura.
Non so se avete saputo ma martedí prossimo, 7 febbraio, prenderà il via la LXXIII edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo. Vogliamo riflettere sulla scenografia, già ampiamente divulgata, firmata da Gaetano Castelli. Per la prima volta, dopo tanti anni, se proprio non si torna, si vira verso una scenografia strutturata, che non dipende più, almeno in gran parte, dai led-wall o dagli switch glasses. È una scelta coraggiosa. A noi è capitato spesso di riflettere, nel nostro piccolo, sulla “obbligatorietà” dei led nelle scenografie che si vedono oggi; per carità, nella civiltà frammentaria e frenetica in cui viviamo, soprattutto nella fruizione dei media, la fluidità sembra dover essere la massima possibile ma il valore aggiunto del Maestro scenografo dove affiora?
Un secondo spunto di riflessione riguarda la scelta di Mediaset di non interrompere, come quasi sempre s’è fatto, la normale programmazione. Gli spazi pubblicitari saranno venduti a prezzo pieno ma gli ascolti dei vari programmi saranno piú bassi; Pier Silvio Berlusconi, nell’ambito dell’ennesima presentazione di Media for Europe, ha dichiarato*:

“Non abbiamo alcuna intenzione di contro-programmare Sanremo: guardate la cosa da nostro punto di vista, la verità è che stavolta non mettiamo in atto dopo tanti anni una strategia del disarmo assoluto. (…) Abbiamo preso il coraggio a quattro mani e abbiamo stimato cosa sarebbe successo se, invece di una settimana venduta in promozione, con un forte sconto, avessimo lasciato sul mercato una settimana di programmazione con un listino normale ed è venuto fuori che i ricavi sarebbero stati molto migliori. (…) Da editore ritengo sbagliatissimo togliere un’alternativa al pubblico. Sanremo è l’evento di spettacolo, musica e costume più importante che esista in Italia e pesa tantissimo per la Rai e quindi, viva Sanremo”. Ma questo non toglie che fornendo delle alternative al pubblico italiano e al mercato si faccia un servizio utile, “anche se Sanremo dovesse raggiungere 10 milioni di spettatori medi” o, piuttosto, raggiungere il 60% di ascolto. “Non ci aspettiamo chissà quale risultato. Così rimangono in griglia ‘Il Grande Fratello’, ‘Le Iene’, i programmi d’informazione di Rete4, la signora De Filippi. Che ringrazio a nome di tutta Mediaset perché fa un atto di coraggio: va in onda mantenendo la sua collocazione abituale del sabato sera. Quanto faremo non importa: l’importante è offrire un’alternativa ai clienti pubblicitari e al pubblico”. I contenitori del day time? Non ci sono obblighi di scuderia, ma in generale parleranno d’altro, “l’idea è quella di non avere il ruolo di voce minore funzionando da cassa di risonanza per un programma che non ne ha bisogno”.

Che dire? Chi vivrà vedrà!
* dal sito Prima on line

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scenografia Sanremo 2023 di Gaetano Castelli, dal sito ufficiale del festival

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