Italia 2 social TV

La realtà del social networking ha una sua applicabilità anche al mondo televisivo, che diventerà sempre piú importante in futuro. Chissà, un giorno si assisterà forse alla morte dei palinsesti tradizionali, orizzontali o verticali che siano, in quell’ottica broadcasting VS. narrowcasting in questa sede piú volte ripresa (in questo caso si dovrebbe forse parlare di socialbroadcasting).

Anche perché il target commerciale sembra si stia affezionando più ai media alternativi che alla televisione di casa ed è prospettiva che dev’essere studiata e tenuta da conto.

Mediaset Italia 2 sembra volersi muovere in questa direzione giacché, nell’ambito della recente Social Media Week,  ha annunciato una nuova applicazione Mhp per decoder con bollino gold e connected tv che permetterà al pubblico di far sapere ai propri amici di Facebook e di altri social network quale programma si sta guardando.

Dopo la registrazione dei dati personali su un sito internet dedicato, con conseguente user name e password, gli interessati si dovranno loggare anche sul decoder e potranno, oltre a condividere, amici e conoscenti e suggerire i programmi preferiti.

Magari commentando e mettendo i famigerati “mi piace“, di facebookiana memoria…

la lettera

Nel giorno in cui ricorre l’anniversario della scomparsa di Mike, desidero esprimere ancora una volta la massima solidarietà alla famiglia, che vive a un tempo il dolore del lutto e quello per la squallida iniziativa di ignoti.

Ieri ho letto sul Corriere della Sera la lettera nella quale Michele, primogenito del presentatore, ha chiesto alle istituzioni un aiuto nel recupero della salma.

Non potendo fare di meglio, l’ho condivisa su Facebook,  Twitter  e Google+ (qui non ho potuto perché la riproduzione è riservata e WordPress non è nell’elenco delle piattaforme abilitate dal Corriere alla condivisione).

Pensavo che l’avrebbero fatto in molti. Ho però scoperto che esistono anche pagine e gruppi dall’intelligenza a dir poco discutibile.

italiani e media

Gli italiani amano ancora la televisione, pur essendo il settimo Paese al mondo nell’uso di Facebook e quello che vanta il maggior numero di apparecchi idonei a ricevere e trasmettere dati in mobilità.

Rimane un forte digital divide sulla banda larga: la penetrazione migliora ma rimane indietro rispetto alla media europea (22% a fronte di un 26,6%). La percentuale di abitazioni connesse a banda larga è inferiore al 50% (in Europa la media è del 61%) e non decolla a dispetto della disponibilità e delle tariffe convenienti.

La televisione rimane peraltro la fonte privilegiata d’informazione, al 90% del consumo totale (61% quotidiani, 20% internet).

Quanto ai ricavi

  • Mediaset scavalca Sky Italia e diventa il primo operatore televisivo, a quota 2 miliardi e 770,6 milioni di euro, con un incremento dell’8,1 per cento rispetto allo scorso anno (30, 9% di share of market);

  • Sky si attesta a 2 miliardi e 630,76 milioni, con una crescita dell’1,8 per cento (29,3 SOM);

  • medaglia di bronzo alla Concessionaria di Stato, con 2 miliardi e 553,84 milioni di ricavi, con un aumento del 2,5 per cento (pare ci colpi un po’ l’evasione del canone…);

  • al quarto posto Telecom Italia con l’1,8 per cento, con ricavi pari a 160,17 milioni, ovvero un +4,9% sull’anno precedente.

  • il totale di tutti gli altri operatori incide per il 9,6 %, con ricavi complessivi di 861,09 milioni, ovvero una crescita del 7,5. 

dalla relazione di Corrado Calabrò (Agcom)

non avrai altro dio…

“Può darsi che io non sappia cosa dico

 se ho scelto te, un Dio, per amico…”

 

Deve aver cantato qualcosa del genere chi, cercando amici su Facebook, ha avuto la fortuna d’incappare niente popò di meno che in Gesù Cristo.

Sì, avete letto bene, Gesù Cristo. E nemmeno uno soltanto!

Una schiera di dieci o dodici Redentori del web che, profittando di una falla nel meccanismo d’iscrizione a Facebook, hanno pensato bene di creare dei profili fasulli inserendo nome ed epiteto del Messia al posto di un più mortale, pardon, banale Giovanni Rossi o Piero Bianchi.

In passato ha suscitato scalpore l’iniziativa di alcuni buontemponi che, in modo meno religioso ma altrettanto irriverente, s’erano camuffati in cloni di Bernardo Provenzano e Totò Riina, volendo forse rispondere alla provocazione di alcuni fan club già esistenti, non meno burloni ma altrettanto beceri.

the Big Facebook (2)

Do you remember “Jesus Christ Superstar”, movie and musical?

There is a version for Internet. If you go on Facebook, looking for new friends, you could find mortal people, but also immortal.

I am not joking!!!

Someone put in the web “divine” profiles, even “Jesus Christ” or “holy Mary”!!! Check, if you do not believe!

Irony or blasphemy? What to think about?

the Big Facebook

In 2009 I will try to keep my critical approach in any aspect of my life, also on Facebook, the most recent mania Internet people are crazy for.

Sometimes I really enjoy with it, I find it useful to relax with your friends and keep your contacts.

But sometimes I also wonder if Facebook runs the risk to become a real Big Brother, the political entity foreshadowed in the famous George Orwell’s novel “1984” (in this post we are not interested in “The Big Brother” as a reality show, perhaps in the future…).

We are all the members of a sort of police archive, we link each other, we express clearly our interests, opinions, belongings, life styles, and any other business.

An article in the New York Post of October 10, 2015 reminds us that Facebook tracks the users’ browsing to offer them relevant advertising and is going to put in the profile not only shared  and ‘Like – appreciated’ pages but also the displayed ones. The only way to protect themselves would do log out every time and not to accept cookies. Since 2010 Zuckerberg’s social network company tracks its members’ activities, drawing from cookies of other sites; until September 16, 2015, these data were not used for advertising purposes and personalized advertising appeared in base of profile information, such as ‘Like’ and ‘Share’. The ‘Electronic Frontier Foundation’ is struggling to force Facebook to acquire ‘Do not track‘ mode .

Sometimes, you can also find some clones, six or seven people with the same name, surname and photo of Leonardo DiCaprio or other famous people. Who knows why!

In the future, in a Sci-fi hypothesis, a Supreme Overseer could monitor all the people of the world thanks to the web, checking what Frank Smith wrote to Mark Johnson, if Louise Marshall usually attends the same nightclubs of Mary Stuart, and so on.

And an entire film could be based on me, on the strategies I use to make my world meet the others…

il grande Facebook

Uno dei miei propositi per il neonato 2009 è di mantenere il mio proverbiale approccio critico anche nei confronti di Facebook, la mania più recente tra gli internauti.
È mia ferma cura, infatti, quella di usarlo con raziocinio, mescolando il divertimento alla consapevolezza del mezzo.
Inevitabile, ti giunge il sospetto se non sia proprio Facebook, magari in una versione ancora da venire, il vero Grande fratello (non il reality show, ma l’Entità politica immaginata nel romanzo di Orwell ‘1984’).
Siamo tutti schedati, ci linkiamo a vicenda, esprimiamo in modo palese interessi, opinioni, appartenenze, stili di vita, varie ed eventuali. A volte s’incontrano perfino dei cloni, sei o sette profili con nome, cognome e foto di Leonardo DiCaprio o Gabriel Garko.
[integrazione successiva] Un articolo del New York Post del 10 ottobre 2015 ci ricorda che Facebook traccia le rotte degli utenti per proporre  pubblicità attinenti ed inizierà a inserire nei profilo non solo le pagine condivise e apprezzate dal ‘Mi piace’ ma anche quelle visualizzate. L’unico modo per tutelarsi sarebbe fare il log-out tutte le volte e non accettare i cookie.  Dal 2010 il social network di Zuckerberg traccia le attività dei suoi utenti, attingendo dai cookie degli altri siti web; fino al 16 settembre 2015, questi dati non venivano utilizzati per fini pubblicitari e le pubblicità personalizzate comparivano basandosi sulle informazioni del profilo, sui ‘Mi piace’ e sui ‘Condividi’. La ‘Electronic Frontier Foundation’ sta lottando per costringere Facebook a dotarsi della modalità ‘Non tenere traccia’.
Ragionando in termini di fantapolitica, un Sorvegliante supremo potrebbe monitorarci proprio cosí, verificando se Franco Rossi ha scritto qualcosa sulla bacheca di Mario Bianchi, se Luisa Verdi frequenta gli stessi locali di Francesca Neri, e cosí via.
In che misura, altrimenti, quel birichino di Pasquale Curatola si serve di piattaforme diverse per intersecare il suo mondo con quelli degli altri…

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