fabbriche di tv

Tempo fa si diceva che le produzioni Mediaset stessero per lasciare definitivamente gli stabilimenti di Cinecittà, in virtù dei minori costi e delle potenzialità raggiunte dagli studi Elios Titanus, sulla Tiburtina (il Palatino rimane legato al TG5, a Matrix e alle sedi romane di TG4 e Studio aperto).

In realtà questo non è ancora avvenuto.

A parte il Grande fratello che, come noto, ha sempre vissuto dentro la Fabbrica dei Sogni, anche a causa di aspetti logistici legati alla facile realizzazione di un set come quello del programma, numerose sono le produzioni televisive che vengono ancora realizzate in via Tuscolana: 

  • Ciao Darwin allo studio 15;
  • La Pupa e il Secchione proprio al Palastudio del GF (insieme a Cento x Cento);
  • Amici* al mitico 5, quello di Fellini;
  • Italia’s got talent anch’esso al 5;
  • Uomini e Donne* allo studio 1;

Gli studi Elios al momento ospitano: 

  • Forum (studio 3)
  • e lo Show dei record (studio 4)

*Annosa questione, quella legata al trasloco agli Elios dei programmi di Maria De Filippi! Sembrava tutto pronto, poi il capannone che avrebbe dovuto ospitare le performance dei talentuosi giovini di Maria è stato oggetto di problemi e ripensamenti.

Il trasloco sembra ancora incombere all’orizzonte ma, a tutt’oggi, Maria & la Fascino lavorano a Cinecittà.

oltre il farfallone…

Ricordate tutti il farfallone Papillon, lo spectre definito da Pegasus “la cosa più ripugnante che abbia mai visto”? (Quando era in fase embrionale, almeno…)

Debellati lui e gli altri 107 spectre, Pegasus & co. accederanno ai Campi Elisi, per interpretare gli ultimi atti della battaglia tra Athena e Hades.

La prossima primavera dovrebbe finalmente prevedere la messa in onda su Italia 1 degli episodi della saga di Elysion dei Cavalieri dello Zodiaco, che riguarda, appunto, tali vicende.

Gli episodi sono già stati doppiati, i titoli dovrebbero essere i seguenti:

1.       La strada per l’Elisio

2.       Il dio della Morte e il dio del Sonno

3.       Sostegni d’oro

4.       Le leggendarie Armature Divine

5.       Il risveglio della Mitologia

6.       Per un mondo pieno di luce

Le speranze sembrano orientate alla primavera, dunque. Ma anche prima non sarebbe male…

don Giovanni 2010

C’è un interrogativo che da tempo mi affligge, una domanda che da qualche notte mi sottrae il giusto sonno.

Carmela del Grande fratello ha posto mente alle opere di Mozart e alle categorie della letteratura universale prima di sciogliere il suo cuore e la sua anima al folignate dongiovanni George Leonard?

Erano le note e i versi di “Non più andrai, farfallone amoroso” o di “Madamina, il catalogo è questo” ben presenti, in quei drammatici momenti, nella sua mente e nel suo cuore? Unitamente al Miles gloriosus di Plauto e ad innumerevoli altri personaggi della letteratura?

Il Leonard continua a ostentare intenzioni concrete nei confronti della catanese, resipiscenza verso il suo passato. Sembrerebbe voler prontamente rispondere Sí! al fatale  Pentiti! prospettato dal cielo.

Colpisce, nello strano caso del folignate, la processione di donzelle che lamentano d’esserne state beffate, un catalogo assolutamente analogo a quello scritto da Da Ponte, un invidiabile curriculum da latin lover.

In un episodio di Futurama, la povera ciclope Lela veniva circuita da un essere che le si presentava come appartenente alla sua stessa razza. Si scopriva poi, tragicamente, che quel figuro era capace di aumentare il numero dei suoi occhi secondo l’esigenza del momento. Ne aveva uno per le ciclopi, due per le normodotate, tre e più per le altre. Le sue vere sembianze si rivelavano solo alla fine dell’episodio. 

Non si vuole, tuttavia, essere maligni.

Al contrario, si augura all’umbro e all’etnea lunga vita e figli in gamba!

che vadano a donare!

Devo premettere che l’ispirazione per questo post non deriva da Twilight o dalla vampiromania che dilaga da qualche tempo, bensì dal fatto di essere donatore di sangue e conoscitore delle relative problematiche, oltre che attento scrutatore del mondo e dei mezzi di comunicazione.

Sangue, fatica, lacrime, sudore!”, proponeva Winsotn Churchill? Il sangue può bastare, al momento, per sollevare l’immagine dei reality attualmente in onda e dimostrare come, alla fine, i loro concorrenti siano spesso dei bravi ragazzi.

L’allestimento di una saletta per le donazioni non è particolarmente difficile, visto che Logo AVIS e hanno in dotazione anche dei pulmini, con lettino e attrezzature. L’ho visto fare anche in una scuola d’inglese. La “sala delle sorprese” di una certa casa costruita a Cinecittà sarebbe perfetta per ospitare due lettini e quanto necessario, in alternativa alle calde, copiose lacrime versate da Veronica (in tutta sincerità penso che nemmeno la dea Iside abbia pianto tanto, dopo la morte del compagno…).

Basterebbe  mettersi in contatto con una delle associazioni che ho già citato, fare entrare i ragazzi due a due per espletare le procedure burocratiche e quanto attinente alla bisogna, magari pregandoli di non anticipare ai compagni d’avventura quanto fatto e di rimanere col braccio coperto dal maglione o dalla camicia. Penalità per chi rifiuta, fatti salvi motivi seri, di salute o altro.

Tale iniziativa

  1. migliorerebbe l’immagine del reality, controbilanciando il trash che si è percepito fino ad oggi;
  2. migliorerebbe l’immagine della rete;
  3. non abbasserebbe l’ascolto, perché Mattia o Sarah su un lettino da donatore avrebbero comunque un certo appeal, anche con ago inserito;
  4. servirebbe a promuovere in modo evidente le attività delle associazioni che gestiscono la donazione.

Io mi accontento di € 30.000, in biglietti da piccolo taglio…

il lutto non si addice ad Elettra

Il lutto si addice ad Elettra è la famosa trilogia teatrale di O’Neill, basata sulle immortali categorie del teatro greco ma ambientata nell’America del secondo Ottocento, da interpretarsi in chiave psicanalitica.

Per scrivere questo post ho dovuto modificarne il titolo in modo radicale, per almeno due motivi:

  1. perché i personaggi dotati di personalità e intelligenza di sicuro proseguiranno la loro strada a testa alta, al di là delle frettolose decodifiche dei media;
  2. perché le responsabili ufficio stampa del GF fanno uscire in questi giorni, come idea-regalo per Natale, una pubblicazione composta di libro e DVD che celebra i dieci anni del reality;

(taccio in questa sede quello che in Inghilterra è stato denominato ‘Jade Goody Show’,
la ripresa televisiva della fine di una concorrente gravemente malata)
.

Tra(i)nspo(s)(t)ting

La blogosfera, che si nutre spesso di indiscrezioni sui reality, indica in tale Gabriele Belli il trans che sta per entrare nella casa del Gf.
La politica, che riesce talvolta a nutrirsi di questioni di bassa lega, ancora si aggroviglia attorno alle vicende che hanno riguardato alcuni politici.
Non arrivo a concordare con il Mandeville, secondo il quale i vizi privati devono necessariamente preludere alle pubbliche virtù (o ai public benefits, come nel titolo originale del suo poemetto Fable of the bees: or, Private Vices, Publick Benefits).
Però mi chiedo per quale motivo, oggi come sempre, i sex gate siano strumento così infallibile per danneggiare un potente.

casting a confronto

Ieri sera hanno avuto inizio “X Factor 2” e “Grande fratello 9”.

In questa sede non faccio valutazioni di merito sulla qualità dei prodotti, anche perché le decodifiche scivolano su crinali talvolta ambigui, talvolta perfettamente prevedibili, perfino scontati.

Programmi di questo tipo si basano sul casting, sul materiale umano che dà anima al programma.

Nel caso di un talent, devi selezionare in base alle capacità artistiche, tecniche, comunicative.

Nel caso dei reality, devi trovare persone che abbiano qualcosa da trasmettere, che tengano acceso l’interesse del pubblico, garantiscano pathos e suspence.

Esistono alcune acquisizioni tecniche abbastanza universali, unite a diversità d’approccio talvolta sensibili.

Ai provini del Grande fratello, viene chiesto ai concorrenti di compilare delle schede, di presentarsi, di fornire i dati biografici e personali, di chiarire per quale motivo desiderano partecipare al programma, di fornire un qualche dato che accenda l’interesse del selezionatore. Se del caso, si passa poi a successivi livelli di selezione. All’inizio i concorrenti dovevano essere a digiuno di televisione, si è poi passati ad accettare segnalazioni da parte di agenzie di moda, casting, comunicazione.

Non vengono formulate domande offensive né vengono proposti compromessi. Che io sappia.

I concorrenti devono avere un vissuto forte, una certa originalità, una o più caratteristiche che accendano l’interesse o l’affetto del pubblico.

Passando in rassegna le nove edizioni, i miei concorrenti preferiti rimarranno sempre Filippo Nardi, Flavio Montrucchio, Man-Lo, l’”Orsacchio”, l’”Ottusangolo”, Gianfilippo (anche x il rapporto con la madre), alcuni altri (va ricordato che i concorrenti del GF1 sono tutti entrati nel mito, non solo l’Ottusangolo).

Non mi sono piaciuti i coniugi calabresi del GF5, o i componenti della famiglia Orlando del GF8.

Quanto alle edizioni, ho apprezzato la prima e la sesta.

il grande Facebook

Uno dei miei propositi per il neonato 2009 è di mantenere il mio proverbiale approccio critico anche nei confronti di Facebook, la mania più recente tra gli internauti.
È mia ferma cura, infatti, quella di usarlo con raziocinio, mescolando il divertimento alla consapevolezza del mezzo.
Inevitabile, ti giunge il sospetto se non sia proprio Facebook, magari in una versione ancora da venire, il vero Grande fratello (non il reality show, ma l’Entità politica immaginata nel romanzo di Orwell ‘1984’).
Siamo tutti schedati, ci linkiamo a vicenda, esprimiamo in modo palese interessi, opinioni, appartenenze, stili di vita, varie ed eventuali. A volte s’incontrano perfino dei cloni, sei o sette profili con nome, cognome e foto di Leonardo DiCaprio o Gabriel Garko.
[integrazione successiva] Un articolo del New York Post del 10 ottobre 2015 ci ricorda che Facebook traccia le rotte degli utenti per proporre  pubblicità attinenti ed inizierà a inserire nei profilo non solo le pagine condivise e apprezzate dal ‘Mi piace’ ma anche quelle visualizzate. L’unico modo per tutelarsi sarebbe fare il log-out tutte le volte e non accettare i cookie.  Dal 2010 il social network di Zuckerberg traccia le attività dei suoi utenti, attingendo dai cookie degli altri siti web; fino al 16 settembre 2015, questi dati non venivano utilizzati per fini pubblicitari e le pubblicità personalizzate comparivano basandosi sulle informazioni del profilo, sui ‘Mi piace’ e sui ‘Condividi’. La ‘Electronic Frontier Foundation’ sta lottando per costringere Facebook a dotarsi della modalità ‘Non tenere traccia’.
Ragionando in termini di fantapolitica, un Sorvegliante supremo potrebbe monitorarci proprio cosí, verificando se Franco Rossi ha scritto qualcosa sulla bacheca di Mario Bianchi, se Luisa Verdi frequenta gli stessi locali di Francesca Neri, e cosí via.
In che misura, altrimenti, quel birichino di Pasquale Curatola si serve di piattaforme diverse per intersecare il suo mondo con quelli degli altri…

Goodbye, Studios?

Franco Ricci, direttore operazioni di Mediaset, presidente e amministratore di Videotime e di Elettronica Industriale, nonché direttore business della pay-tv del gruppo, ha annunciato tempo fa che le produzioni Mediaset abbandoneranno Cinecittà, visto l’altro livello produttivo raggiunto dagli altri centri di produzione di cui il Biscione può disporre nella capitale, tra Palatino e Tiburtina. 

In tutta sincerità, tuttavia, mi riesce difficile immaginare una produzione come, ad esempio, “Il Grande fratello”, in un luogo diverso da via Tuscolana. Peraltro, il 10 e 11 ottobre, proprio a Cinecittà, avrà luogo l’open cast per l’edizione che andrà in onda nel 2009.

La casa, inoltre, dove costruirla?

Ci (e vi) terremo informati…

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