maestri a confronto (6) (e altri antivirus)

aggiornamento 15 aprile: è in corso l’offerta in streaming della Cineteca di Milano. Oggi, per esempio, 15 aprile, è il compleanno di Claudia Cardinale; l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, l’associazione tunisina Ciné-Sud Patrimoine in collaborazione con la Cineteca di Milano, offrono in streaming gratuito, per una settimana, un’intervista inedita all’attrice, nell’ambito della quale Claudia Cardinale ricorda la giovinezza vissuta in Tunisia. Per tutti gli altri appuntamenti, si può visitare il sito cinetecamilano.it.

  • Prende il via mercoledì 15 aprile, alle 21.25 su Rai1, la riproposta di Meraviglie, il programma condotto da Alberto Angela che ha come tema le bellezze italiane. In Italia si concentrano 55 siti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità, un numero che pone il nostro Paese al secondo posto dopo la Cina. Il percorso attraverso i tesori italiani prende le mosse dalla Reggia di Caserta, la  residenza reale dei Borbone. Oltre alle magnifiche sale, verranno mostrati i giardini della Reggia, capolavoro d’arte e ingegneria: basti pensare che l’Acquedotto Carolino portava l’acqua necessaria da 38 chilometri di distanza. Toni Servillo racconterà le emozioni provate da bambino alla prima visita e che cosa la reggia rappresenta per la città di Caserta. La seconda tappa del viaggio è la regione delle Langhe piemontesi, designate dall’Unesco patrimonio dell’umanità come “esempio eccezionale di integrazione dell’uomo con il suo ambiente naturale”. Tra il Castello di Grinzane Cavour e la tenuta di Fontanafredda, si vedrà lo stretto legame tra questo territorio e le vicende del Risorgimento italiano. Le atmosfere poetiche delle Langhe hanno da sempre alimentato le canzoni di Paolo Conte, che farà rivivere la sua infanzia trascorsa tra i campi e i vigneti. Si arriverà, infine, ad Assisi, la città umbra legata a San Francesco e a Giotto, due figure che sono all’origine della lingua e dell’arte italiana. Oltre alla Basilica dedicata al Santo con i magnifici affreschi di Giotto, si andrà alla scoperta di una parte della città poco conosciuta: i resti dell’Assisi romana. Monica Bellucci, nata in questa regione, racconterà che cosa ha significato per lei essere umbra e che cosa rappresentava la città di Assisi negli anni della sua adolescenza. Sentiremo anche Vincenza Lomonaco, all’epoca Ambasciatore d’Italia presso l’UNESCO a Parigi, oggi presso il POLO ONU a Roma, che racconterà l’importanza di proteggere il patrimonio culturale. Una grande produzione che, come i precedenti eventi di Alberto Angela su Rai 1, si avvale della tecnologia 4K HDR, spettacolari riprese con droni, effetti speciali, minifiction. La riproposta del programma è un esempio dell’impegno culturale della Rai in un momento in cui ci è fisicamente impossibile visitare i tesori del nostro Paese.

(⇐Rai, Ufficio Stampa)

  • Sempre in data 15 aprile 2020, a dieci anni esatti dalla scomparsa, Mediaset Extra rende omaggio a Raimondo Vianello, uno dei mattatori storici, piú amati della televisione italiana. Ci sarà un vero e proprio ‘Sandra e Raimondo Day’, per ricordare Vianello ma anche Sandra Mondaini, la compagna di una vita e di una carriera. Si comincerà alle ore 8, con la replica di alcune puntate di ‘Zig Zag’, il quiz che andò in onda su Canale 5 dal 1983 al 1986; alle ore dieci si proseguirà con ‘Attenti a noi due’, il varietà che suggellò l’arrivo della coppia Vianello – Mondaini sulle reti dell’allora Fininvest. Dalle 11:15 alle 15 ‘Sandra e Raimondo Supershow’, programma del 2004 che ripercorre la carriera dei due fra aneddoti e immagini storiche. Alle 15 sarà riproposto lo speciale ‘I tre tenori’, una trasmissione nella quale Mike Bongiorno, Corrado e Vianello (altro…)

spicchi d’arte tra baffi di storia (29)

  • Il nuovo sito archivioluce.com racconta la storia dell’Italia dagli anni Dieci ai giorni nostri, con oltre settantamila filmati, più di quattrocentomila fotografie, un potente motore di ricerca e aggiornamenti quotidiani. I visitatori possono scegliere l’area tematica d’interesse, confrontare e incrociare voci e dati; completamente nuova è anche l’offerta periodica di “mini-doc”‘, brevi documentari originali prodotti dal Luce su particolari temi e personaggi, a cui si aggiunge la proiezione settimanale di corti e documentari d’archivio, firmati da autori come Luigi Comencini e Michelangelo Antonioni ma anche da registi d’oggi. Per divertirsi e scoprire curiosità (altro…)

Papà. Pipí. Pupú.

L’altra sera, complice forse una parmigiana di melanzane un po’ ambiziosa, mi è tornato in mente uno spettacolo nel quale Mike Bongiorno, facendo un po’ la parodia di se stesso e dei suoi quiz, giocava con dei concorrenti famosi.

Non essendoci pulsanti, disse a Raimondo Vianello di prenotarsi dicendo “papà”, a Dan Peterson di farlo dicendo “pipí” e a un terzo concorrente vip che al momento non mi sovviene, forse Marco Columbro, di dire “pupú”.

È difficile dire quale strategia teoretica, ermeneutica e comunicativa ci fosse dietro una simile iniziativa ma, è risaputo, il conduttore era uso alla facezia e facile alle gaffe.

Anche il sottoscritto, per colpa della parmigiana, ha provato a immaginare una parodia dei quiz di Bongiorno, con analoga organizzazione (da questo punto in poi, infatti, si può leggere l’articolo imitando la voce del grande Mike).

Potrebbero giocare, ad esempio, tre vip del calibro di Pier Silvio Berlusconi, Fabio Guadagnini e Luca Raffaelli, il noto giornalista che scrive di cartoni animati sulla carta stampata.

Pier Silvio potrebbe esclamare “papà” perché, come tutti ricordiamo, il piccolo Lorenzo Mattia è venuto al mondo, per la gioia di tutti, dopo una lunga attesa; averlo avuto dalla Toffanin sarà sicuramente stata “una gioia immensa” e sarebbe davvero un peccato, una vergogna, se i due genitori non accettassero “papà” come loro pulsante sostitutivo.

Fabio Guadagnini potrebbe dire “pipí” perché, quando lavorava a Stream, sentí impellente il bisogno di mingere durante la telecronaca di una gara sciistica ma, ciò nonostante, riuscí a seguirla nella sua interezza, con professionalità e abnegazione; adesso lavora in Sky, dove non badano a spese, ed il pappagallo aziendale sarà sicuramente previsto nella dotazione tecnica di chi fa le telecronache (rileggi Fabio e la resistenza).

Luca Raffaelli potrebbe dire “pupú” perché chi scrive rammenta d’essere stato, una volta, a Genzano, dove sono organizzati ‘Romics e ‘Castelli animati. Alla richiesta del perché non vi fosse carta igienica nel bagno dei maschi, il Raffaelli ebbe a rispondere:

“Mi colpisce l’ingenuità di questa tua domanda!”

Caro(sello)

Dall’8 febbraio al 14 aprile 2013 WOW Spazio Fumetto, già suggestiva cornice della mostra evento sugli ottant’anni di Topolino, ospita “La Fabbrica di Carosello”.

Nato in simpatica coincidenza astrale il 3 febbraio 1957 (il 3 febbraio ’76 è nato il sottoscritto) e morto il 1° gennaio 1977 (scongiuri), Carosello ha rappresentato una pagina importantissima della nostra televisione, della nostra pubblicità, del nostro marketing: quelli che, con ogni ragione, possono essere considerati pionieri e fondatori della pubblicità italiana creavano un sipario televisivo che andava in onda ogni sera dopo il telegiornale e faceva entrare le aziende e i prodotti nelle case degli italiani con tutta la simpatia che un buon creativo italiano sarà sempre in grado di esprimere.

Era un must, adesso è un cult e, se la trita citazione “A letto dopo Carosello!” è forse da evitare, non si vuol nascondere che anche chi cura questo blog frequentava lezioni seminariali sull’argomento (come non dare spazio in sede accademica a professionisti come i fratelli Pagot, Osvaldo Cavandoli, Pierluigi De Mas, Bruno Bozzetto, Guido De Maria, Carlo Peroni, Paolo Piffarerio, Secondo Bignardi, Paul Campani, Marco Biassoni, Armando Testa?).

Nell’ambito del detto sipario e del mondo che veniva a nascerne, molti deliziosi personaggi vedevano la luce: Calimero, i cui cinquant’anni sono stati ricordati in un altro post, Jo Condor, Caballero e Carmencita di Armando Testa per il caffè Lavazza, la Linea di Cavandoli per le cucine Lagostina, l’Omino coi baffi di Paul Campani e Max Massimino-Garnier per le caffettiere Bialetti, Unca Dunca di Bruno Bozzetto, innumerevoli altri.

Né erano pochi gli attori e i cantanti coinvolti: Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, Alberto Sordi, Peppino De Filippo, Totò, Carlo Dapporto, Virna Lisi (che, con quella bocca, poteva dire quello che voleva), Nilla Pizzi, il Quartetto Cetra, Luciano Emmer, Marcello Marchesi, Gino Cervi con la Vecchia Romagna e Sorbolik, il tenente Sheridan, Ernesto Calindri per Cynar.

La mostra presenta un interessante percorso sugli Studi, gli autori, i registi e gli interpreti: fotografie, rodovetri, schizzi e disegni originali, storyboard, dischi, albi, libri e giornali a fumetti, giochi, video e centinaia di pezzi di merchandising, da Susanna e la Mucca Carolina agli abitanti del pianeta Papalla, da Carmencita al pupazzo di Unca Dunca fino a Ercolino Sempreinpiedi.

non separi la burocrazia…

Si dà universalmente per scontato che i coniugi Vianello stiano già lavorando alla versione celeste della loro sitcom, affiatati come sempre, e questa è senza dubbio la cosa più importante.link), alla quale rimando i lettori di questo blog affinché, se lo desiderano, possano firmarla.

Nell’aldiquà, tuttavia, c’è ancora un problema da risolvere.

Ci si chiede se sia giusto far riposare i compagni di una vita a 600 Km uno dall’altro, uno a Roma e l’altra a Milano, sol perché il primo ha nella capitale la cappella di famiglia e l’altra avrebbe espresso in vita il desiderio di essere tumulata vicino alla madre (scrivo “avrebbe” perché la cosa non è pacifica).

Il TGCOM ha organizzato una petizione (