santi, poeti, navigatori, analfabeti

“L’unico pericolo sociale è l’ignoranza.”

Victor Hugo

Quattro italiani su dieci sono privi di titoli di studio o hanno conseguito la sola licenza elementare, tre su dieci soltanto la media inferiore. Ad essere precisi, è analfabeta o semianalfabeta il 39, 2% degli italiani, corrispondente a ventidue milioni e mezzo di persone; alcune regioni del Paese sono particolarmente a rischio, soprattutto al Sud, dove la percentuale si arrotonda ad un inquietante 40%. La Calabria, pur figurando tra le regioni “a rischio”, vanta un numero di laureati superiore a quello del Veneto e della Valle d’Aosta, praticamente pari al Piemonte (5,1% contro 5, 4,2 e 5,5).

Rispetto ad altri trenta Paesi del mondo civilizzato, (altro…)

World Television Day 2014

“La televisione rimane il medium piú affidabile e popolare per l’informazione, la cultura, lo sport e l’intrattenimento. La televisione aiuta a portare il mondo nella vita e nelle case della gente. Con una programmazione di qualità la televisione fa luce su temi globali e apre finestre di comprensione su confronti e speranze delle comunità e delle famiglie di ogni luogo.”

Ban Ki-moon, segretario generale ONU

Qual è il ruolo della televisione nella società e nella vita di ognuno di noi? Davvero la guardiamo quattro ore al giorno? Ha ragione lo studio della Pepptv, secondo cui oggi è ormai prassi consolidata usare televisione e smartphone (o tablet, o pc) contemporaneamente, tanto che l’esperienza multiscreening acquisisce particolare interesse anche a  livello commerciale?

Se lo chiede il World Television Day; istituito dall’ONU il 21 novembre 1996, intende creare un momento di riflessione sul potere della tv, a livello planetario, nell’influenzare i massimi sistemi e le piccole scelte di ogni giorno.

Associazioni come European Broadcasting Union (EBU), Egta (associazione delle concessionarie di pubblicità tv e radio)  e Association of Commercial Television in Europe (ACT) si pongono le domande in modo tecnico, sul versante manageriale; i comuni mortali possono farlo attraverso il sito internet www.worldtelevisionday.tv, YouTube e social network come Facebook e Twitter (pagina FB “World Television Day”, hashtag Twitter #WorldTVDay (per l’iniziativa) &  #WeLoveTV).

Molti personaggi famosi, di tutto il mondo, hanno deciso di collaborare, rilasciando al sito brevi interviste nelle quali esprimono il loro rapporto con la televisione e l’importanza che ha rivestito nella loro vita e nella loro carriera.

Cinecittà e l’innovazione sociale

14 e 15 novembre 2014, Cinecittà, via Tuscolana 1055, Roma: si gira ‘Social Innovation Around – Idee alla luce del sole’, summit ma anche meeting ma anche kermesse, un po’ convention, magari non leopolda, dell’innovazione sociale.

Aziende, istituzioni, enti internazionali, centri di ricerca, start up, studiosi, appassionati e visionari () saranno tutti insieme a confrontarsi sugli scenari dell’innovazione e del futuro, in un’ottica positiva di sviluppo, crescita, lavoro, welfare.

Organizzato da Sis (Social Innovation Society), patrocinato della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dal Ministero dello Sviluppo Economico, da Roma Capitale, dall’Anci, da Roma Provincia Creativa, in partenariato con Angeli Press, Assoimprese, Confassociazioni e Stati Generali dellʼinnovazione, l’evento prevede la presentazione di cinquanta best practices , modelli innovativi e originali di fare impresa e migliorare la società, attraverso il management, la creazione d’impresa, la gestione dei nuovi bandi Europa 2020, il dialogo tra gli attori di un sistema, la formazione e l’addestramento professionale.

L’orizzonte che si vuol tracciare è quello del dialogo Società – Economia; cultura d’impresa, con parole chiave importanti come economia collaborativa, crowdfunding, social sharing, evoluzione del linguaggio artistico, crowdsourcing.

Saranno premiati tre Progetti e tre Idee (su centocinquanta pervenuti) sulla cultura come strumento di evoluzione sociale, nell’ambito del fare impresa, nella valorizzazione del territorio e del linguaggio artistico.

In piú, la stesura di una vera e propria Carta Internazionale dei Diritti Digitali, che sarà presentata alla presenza dell’UNESCO sotto l’egida di Icann, l’organizzazione che si occupa delle tematiche attinenti alla sicurezza e alla stabilità di Internet. 

Ecco il testo della Carta: (altro…)

il papa e la società, i dubbi sul futuro

La scorsa settimana papa Francesco (#cicciopapa) ha celebrato un anno di pontificato; già passati dodici mesi, dunque, da quando gli è stato chiesto di subentrare a un pontefice che, tra i pochissimi nella storia, ha rinunciato alla cattedra di Pietro.

Il teologo Vito Mancuso, sulle pagine di Repubblica, ha svolto una lunga riflessione intitolata “Che ne sarebbe della Chiesa se fallisse Francesco”. Nella detta riflessione si chiede, il teologo,

se le riforme auspicate non andassero in porto e le attese di una nuova primavera si rivelassero solo illusioni?
Nella relazione al Concistoro straordinario sulla famiglia Kasper ha affermato che 

“dobbiamo essere onesti e ammettere che tra la dottrina della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia e le convinzioni vissute di molti cristiani si è creato un abisso“. 

(…) Elencare i molti elementi che rendono l’insegnamento della Chiesa “lontano dalla realtà e dalla vita” non è difficile. Oltre alla dottrina sul matrimonio vi sono la regolazione delle nascite con il clamoroso fallimento pratico e teorico dell’Humanae Vitae di Paolo VI, l’identità sessuale e l’omosessualità al cui riguardo occorre cessare di parlare di malattia come ancora spesso si fa, il ginepraio della bioetica da cui non si esce continuando a ripetere solo dei no soprattutto sulla fecondazione assistita, il destino degli embrioni congelati, la diagnosi degli embrioni prima dell’impianto, il principio di autodeterminazione a livello di testamento biologico. Vi sono poi i problemi ecclesiologici che già nel 1987 Hans Küng definiva “noiose vecchie questioni”, cioè la scarsità delle vocazioni sacerdotali e religiose, il celibato del clero, i criteri di nomina dei vescovi, la collegialità come metodo di governo, la questione laicale, la questione femminile, la riforma della curia romana, il rispetto dei diritti umani all’interno della Chiesa (di cui “la tratta delle novizie” denunciata dal Papa è solo un aspetto), la libertà di ricerca in ambito teologico.”

Papa Francesco è piú simpatico e umile di Ratzinger e sembra perfetto per un miglioramento d’immagine del Vaticano; il dialogo tra religione e società, tuttavia, sembra ancora molto conflittuale, soprattutto nelle sfide verso il futuro.

cambieRai?

La possibilità di privatizzare la Rai, argomento riguardo al quale si è fatto un cenno in un precedente articolo, non è lontanamente all’orizzonte. Tale privatizzazione, peraltro, converrebbe davvero a pochi, giacché: 

  1. Toglierebbe ai telespettatori il margine di qualità che deriva dal servizio pubblico in quanto tale (a dispetto di quanti lo considerano insufficiente già adesso);

  2. Toglierebbe respiro alle emittenti commerciali, che a quel punto vivrebbero una concorrenza ancor piú agguerrita;

  3. Toglierebbe potere mediatico ai partiti.

Eppure una tiratina d’orecchi all’azienda di viale Mazzini, concessionaria di Stato per l’esercizio radiotelevisivo, sembra essere arrivata dalla relazione programmatica sull’attività di governo nel settore delle comunicazioni.

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meno matrimoni, piú coppie di fatto

Istat: meno matrimoni, sempre più coppie di fatto
Anche i bimbi nati fuori dal matrimonio sono in aumento: il doppio rispetto a dieci anni fa
ROMA
Secondo i dati dell’Istat aggiornati al 2005 -e resi noti oggi- in Italia ci si sposa sempre di meno, un dato in calo sin dal 1972, sempre più in età matura e si sceglie al contrario di formare la famiglia al di fuori del vincolo del matrimonio: sono infatti oltre 500 mila le coppie di fatto, un «fenomeno in rapida espansione (solo 10 anni fa erano meno della metà), anche se in Italia le libere unioni non sono ancora così frequenti come in altri Paesi europei».
Secondo i dati, rilevati presso gli uffici di Stato civile dei Comuni italiani, nel 2005 sono stati celebrati poco più di 250mila matrimoni. Un numero in continua diminuzione dal 1972, anno in cui si sono registrate poco meno di 419mila nozze, ad eccezione di un lieve recupero nei primi anni Novanta.
L’Istat spiega che «questo fenomeno va interpretato nel quadro più generale delle trasformazioni dei comportamenti familiari. Sono infatti sempre più numerose le coppie, ormai oltre 500mila, che scelgono di formare una famiglia al di fuori del vincolo del matrimonio».
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