spicchi d’arte tra baffi di storia (106)

  • ‘Il nome della rosa’, il romanzo forse piú conosciuto di Umberto Eco, a fumetti. Con l’arte di Milo Manara, oltretutto! Uscirà in due volumi, il primo il 2 maggio, il secondo in autunno, per i tipi della Oblomov Edizioni. Ed è in via di pubblicazione in tutto il mondo, si badi! Tre diversi stili, attraverso i quali Manara indaga un aspetto del romanzo: “le sculture, i rilievi dei portali e i marginalia meravigliosi e surreali che corredano i libri miniati della biblioteca; il romanzo di formazione di Adso con la scoperta della sensualità e della Donna; la vicenda storica dei Dolciniani, i cui temi della povertà degli ultimi, la non omologazione, la diversità perseguitata e il dissenso risultano essere ancora oggi molto discussi nella nostra società moderna. Seguendo lo stile letterario del libro originale, “Il nome della rosa” di Manara diventa una vera e propria “matrioska” dove le storie vengono raccontate all’interno di altre storie. Un libro a fumetti geniale in cui, tra misteri, ironia e un pizzico di comicità, il Medioevo ci viene rappresentato come mai è stato fatto prima.”*
  • Sarà nelle sale italiane da domani, 20 aprile, distribuito da Notorious Pictures, ‘Mavka e la Foresta incantata’, lungometraggio d’animazione diretto da Oleksandra Ruban e Oleg Malamuzh.  Reduce dal grande successo in Ucraina (nonostante il conflitto) e già venduto, tra distribuzione in sala e streaming, in 80 Paesi, ‘Mavka e la Foresta incantata’ è tratto dalla pièce in versi ‘La canzone della foresta’, scritta nel 1911 dalla poetessa ucraina Lesja Ukrainka; è ambientato, come intuibile, in una grande foresta che, fin dalla notte dei tempi, (altro…)

spicchi d’arte tra baffi di storia (91)

  • Alla serata di premiazione degli Oscar 2022 sarà eseguita dal vivo ‘We Don’t Talk About Bruno’, (‘Non si nomina Bruno’), una delle canzoni piú riuscite del film ‘Encanto’; come si ricorderà, la canzone è stata anche oggetto di alcune nostre riflessioni.
  • Pesaro è stata scelta quale Capitale della Cultura per il 2024 e ad aprire la festa che si tiene quest’oggi, 19 marzo, nella ridente cittadina marchigiana, sarà Diana, pianista ucraina di nove anni, scappata con la mamma dai bombardamenti di Kharkiv, a sua volta nominata, quest’ultima, Città Creativa della Musica dall’UNESCO.
  • Anche Gianfranco Funari, nel suo piccolo, ha scritto una pagina rilevante nella storia dello spettacolo. Gli renderà omaggio, lunedí prossimo, 21 marzo, novantesimo anniversario della nascita, il documentario Sky Original ‘Funari, Funari, Funari’, realizzato da Libero Produzioni Televisive e trasmesso da Sky Documentaries alle 21.15, disponibile anche su NOW TV. Scritto da Marco Falorni e Andrea Frassoni, in passato collaboratori del presentatore, ‘Funari, Funari, Funari’ è un viaggio attraverso trent’anni di storia della televisione italiana, basato, quasi come una commedia in tre atti, sui tre periodi della vita di Gianfranco: anni ’80, anni ’90, 2000. Tra gli amici e i parenti che hanno ricordato Funari, nel documentario sono intervenuti: Massimo Bernardini, Paolo Bonolis, Piero Chiambretti, Vittorio Sgarbi, la prima moglie Rossana Seghezzi, Morena Zapparoli, legata a lui dalla fine degli anni ’90.
  • È nelle sale italiane, grazie a Wanted Cinema, ‘Reflection’, il film del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč ambientato durante la guerra del Donbass del 2014.
  • È nelle sale italiane, grazie ad Enit (Agenzia nazionale del Turismo), anche il film indiano ‘Radhe Shyam’, una storia d’amore raccontata con un viaggio attraverso le bellezze d’Italia, dal Colosseo alla Venaria reale, dalla spiaggia di Malpasso in Liguria al (altro…)

brands boycotting Russia, a creative edited the logos

“Big brands are boycotting/leaving the Russian market to express opposition to Putin’s actions towards Ukraine. So I created a series of edits, what their logos would say if they could speak.”

Václav Kudělka

Source: https://www.boredpanda.com/brands-against-war-vaclav-kudelka/?utm_source=google&utm_medium=organic&utm_campaign=organic

brands boycotting Russia, a creative edited the logos

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festival a confronto 79: spicchi di cinema tra baffi di Putin

  • Aggiornamento 8 marzo: l’International Coalition for Filmmakers at Risk, la partnership istituita da International Documentary Film Festival Amsterdam (IDFA), International Film Festival Rotterdam (IFFR) e European Film Academy per dare una risposta collettiva da parte della comunità cinematografica ai casi di registi che affrontano gravi rischi, ha creato uno speciale “Fondo d’emergenza per i registi” rivolto ai professionisti del cinema in pericolo a causa del conflitto in Ucraina. Il “Fondo d’emergenza per i registi” ha lo scopo di aiutare i maestri del cinema con piccole sovvenzioni di 500, 1.000 o 1.500 euro per coprire le spese di trasferimento temporaneo, le spese legali e amministrative (visti ecc.), e quelle spese minori ma necessarie data la situazione attuale. I registi a rischio possono rivolgersi direttamente al Fondo di emergenza attraverso [email protected]; maggiori informazioni sul sito https://www.icfr.international.
  • Aggiornamento: cogliamo l’occasione per formulare auguri di buon lavoro a Valeria Golino, da poche ore nel Consiglio direttivo dei David di Donatello. Complimenti anche a Piera Detassis, riconfermata Presidente e Direttrice Artistica della Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.

La condanna alle iniziative di Putin è pressoché unanime ed il mondo dello Spettacolo certo non si tira indietro. Si tratta di messaggi importanti, che testimoniano la responsabilità che la Cultura sa di dover prendere nei confronti dell’attualità, nella speranza che, parafrasando quanto si disse nell’Ottocento riguardo a ‘Le mie prigioni’ e all’impero asburgico, “possano fare piú danni che una guerra persa”. La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, le sale cinematografiche Troisi di Roma, Anteo Palazzo del Cinema di Milano, il Circuito Cinema del Comune di Venezia e il distributore italiano Wanted, organizzano tre proiezioni gratuite a Roma (7 marzo), Milano (9 marzo) e Venezia (10 marzo) del film ‘Reflection’ (Vidblysk), del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč, già presentato in concorso all’ultima Mostra di Venezia, la settantottesima. Ambientato durante la guerra del Donbass del 2014, ‘Reflection’ è la storia del chirurgo ucraino Serhiy (Roman Lutskiy), che viene catturato dalle forze militari russe; durante la prigionia, assiste a spaventose scene di umiliazione, violenza e indifferenza verso la vita umana. Dal 18 marzo, sarà programmato anche in tutte le altre sale. Molte società di produzione e distribuzione (Disney, Paramount, Warner, da oggi Universal) hanno bloccato le uscite dei loro film; Netflix e altre realtà operanti nel mondo dello streaming hanno oscurato la loro programmazione nella terra di Tolstoj, in qualche caso sostituendola con messaggi di solidarietà all’Ucraina, terra di Gogol. La European Film Academy (EFA), ha aderito alla petizione lanciata dai cineasti ucraini su change.org, ripresa anche da noi; in una dichiarazione attribuita al CEO Matthijs Wouter Knol, e rilanciata da Deadline, «EFA ha affermato che i film russi sarebbero stati esclusi dagli European Film Awards di quest’anno (già) a dicembre e che l’org stava prestando sostegno a ogni elemento del boicottaggio». Il Festival di Cannes ha fatto sapere con una nota ufficiale che, in seguito all’invasione dell’Ucraina, non saranno invitate delegazioni russe alla prossima edizione della rassegna cinematografica, prevista dal 17 al 28 maggio; la nota prosegue ricordando che gli organizzatori esprimono il fermo anelito di «salutare il coraggio di tutti coloro che in Russia hanno corso dei rischi per protestare contro l’assalto e l’invasione dell’Ucraina». «Tra loro ci sono artisti e professionisti del cinema che non hanno mai smesso di combattere contro il regime, che non può essere associato a queste azioni insopportabili, e quelli che stanno bombardando l’Ucraina»; come sempre è avvenuto, anche durante i fascismi ed in nazismi, il Festival di Cannes aiuterà «artisti e professionisti del settore che alzano la voce per denunciare la violenza, la repressione e le ingiustizie, allo scopo principale di difendere la pace e la libertà»; la conclusione: «il nostro pensiero va in particolare agli artisti ucraini e ai professionisti dell’industria cinematografica, così come alle loro famiglie le cui vite sono ora in pericolo. Ci sono quelli che non abbiamo mai incontrato, e quelli che abbiamo imparato a conoscere e accolto a Cannes, che sono venuti con opere che dicono molto sulla storia dell’Ucraina e sul presente».
Per concludere, qualche nota di speranza. Si sa già qualcosa sulle edizioni 2022 del Bif&st, del Far East Film Festival e del Trento Film Festival; (altro…)

EFA and International Cinema for #Ukraine

Ukraine does not deserve to be forgotten, nor to be invaded, with understandable intentions. It is a sovereign State, it preserves free souls, free citizens, and various forms of beauty, from the Cathedral of Saint Sophia in Kiev to the Greek archaeological evidences of Sevastopol, from the museum of Odessa (that keeps, among other things, an original Caravaggio, and some Rubens, David, Guercino…) to a cinematographic one that, in these hours, deserves to be listened to with particular attention. Apart from the quite well known “Potëmkin staircase”. The EFA (European Film Academy) has promised support to its Ukrainian members, with particular regard to the artists who run the most significant risks precisely because of their open opposition to the Putin regime. All the EFA members in Ukraine received personalized correspondence co-signed by EFA President Mike Downey, Polish director Agnieszka Holland and EFA director Matthijs Wouter Knol, who expressed solidarity with their plight. A specific meeting of the Board is also planned.
Valentyn Vasjanovych, director of ‘Reflection’, that precisely reflects on the Russian torture of the Ukrainian people, said: (altro…)

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