problemi di lingue (e di pensiero)

A mio avviso le lauree in Lingue, anche nelle piú recenti denominazioni, sono un po’ antiquate. Si presuppone lo studio di due idiomi (al massimo è consentita un’annualità di un terzo, e non in tutti gli atenei), unitamente alla letteratura di quelle due lingue e a alle relative filologie.

Perché non considerare la possibilità di scindere i diversi aspetti? Non si può, ad esempio, essere interessati ad una lingua solo a fini professionali o voler recuperare la sola letteratura di un idioma del quale già si conoscono (provandolo) sintassi, vocabolario e grammatica? Perché lasciare una differenziazione forte tra Lingue, Mediazione e Interpretariato? Davvero è necessario che esista una classe a sé in Lingue per la comunicazione e la cooperazione tra i popoli? Se sí, perché non creare anche Lingue per il turismo, Lingue per l’insegnamento, eccetera, aumentando all’inverosimile la babele già esistente? Non basterebbe consentire agli studenti di personalizzare i piani di studio in modo piú flessibile?

Perché, in alternativa, non considerare le lingue come un sapere che deve essere trasversale a tutte le specializzazioni e, fatta salva la presenza di dipartimenti specializzati, consentire a tutti gli studenti di studiare quali e quante lingue desiderano?

A prescindere da questo, si dovrebbero rendere omogenee le modalità d’esame; in alcune facoltà si richiede una prova strutturata sulla falsariga dei parametri internazionali per la certificazione delle lingue, con o senza vocabolario monolingue, in altre si ragiona diversamente e non è bene.

INTEGRAZIONE: visto che si è nel discorso, perché non rimodulare il 3+2 di Scienze filosofiche (e di altri corsi, anche la stessa Lingue) in lauree magistrali a ciclo unico? Dopo la riforma, alcuni corsi di laurea hanno conosciuto diverse peripezie e rielaborazioni; Giurisprudenza, per esempio, è passata attraverso varie modalità di 3 + 2, per poi tornare ad una formula quinquennale a ciclo unico, quasi in ossequio a quella locuzione un po’ ovvia secondo cui “si stava meglio quando si stava peggio”. Una laurea in Filosofia una volta si prendeva in quattro anni e proprio non si vede per quale motivo si debba continuare a vendere un titolo triennale che serve a poco e dev’essere comunque integrato.

a Cosenza un museo del fumetto

È stato inaugurato a Cosenza, nell’elegante cornice della Galleria Santa Chiara, il Museo del Fumetto.  Unico in tutto il Mezzogiorno, nato per volere dell’Amministrazione provinciale,  il Museo rappresenta una tappa del percorso culturale del Festival Le Strade del Paesaggio e sembra voler preludere, in futuro, ad una vera e propria Scuola delle Arti.

Sarà aperto martedí, mercoledí e giovedí, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 20,  fino alla pausa del 31 luglio; tra le opere esposte,  in messo ad eroi di sicuro appeal come Tex Willer, Martin Mystère e Dylan Dog, alcuni originali di Tanino Liberatore, Gianluca Cestaro, Angelo Stano, Bruno Brindisi, Nicola Alessandrini, Jim Avignon e Diavú.

Non mancano, finanche, opere di Pasolini e De Andrè; Marina Comandini, già compagna di Andrea Pazienza e madrina onoraria dell’apertura del Museo, si è detta desiderosa di donare al Museo alcune opera del maestro.

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Asinelli dietro la lavagna. Multimediale.

La scuola, secondo molti, deve fare uso massiccio, forse anche esclusivo delle tecnologie digitali. Bando a quaderni, astucci e libri cartacei, benvenuto a tablet, lavagne interattive e cloud.

È in corso una disputa tra operatori della scuola proprio su questo punto e non pochi sono i docenti che già si rivolgono spocchiosamente ai propri allievi dicendo che non vogliono vedere carta in classe ma solo tecnologie digitali. Lezione da imparare? Sul tablet! Assenze da registrare? Sulla lavagna multimediale!

A me sembrano piú i rischi. Pur non essendo un operatore della scuola, mi è sempre appartenuta una discreta sensibilità verso il mondo dell’insegnamento perché ad esso attiene una responsabilità immensa, quella di formare le nuove generazioni. Proprio in virtú di tale sensibilità, forse anche a dispetto delle specializzazioni professionali, a me sembra rischioso allontanare i ragazzi dall’approccio al cartaceo fondamentalmente per due ordini di ragioni:

  1. l’approccio al testo scritto e allo scrivere mette in funzione ed educa una serie di funzioni che la tecnologia digitale non prevede;

  2. prima i poi i ragazzi un testo scritto complesso dovranno leggerlo comunque e, in assenza di un’adeguata educazione al suo approccio, potrebbero incontrare gravi difficoltà.

La scuola deve aprirsi alla realtà e le tecnologie ne costituiscono parte integrante (per non parlare del risparmio economico, dei libri che devono diventare gratuiti e del vantaggio ecologico).

L’italiano e la matematica, però,  si possono imparare solo in un modo. Secondo me.

manca solo che la fanno papa

Stefania Giannini è veramente una forza della natura.

Chi scrive ha studiato a Perugia negli anni in cui l’auricrinita neoresponsabile del dicastero di viale Trastevere era presidente di corso di Tecnica pubblicitaria prima, di Comunicazione internazionale poi. Sarebbe successivamente diventata rettore, con una carriera fulminante, avendo conseguito il titolo di professore associato tredici anni prima. Vanta molte pubblicazioni e un’ottima attività di ricerca. È stata insignita d’incarichi presso la Commissione Europea, il Ministero degli Affari Esteri, il CRUI, il Comitato di orientamento strategico per le relazioni scientifiche e culturali fra Italia e Francia. È presidente della Società Italiana di Glottologia.

Entrata in politica nel 2013, è stata eletta senatore nelle file di Scelta civica ed è subentrata a Mario Monti lo scorso autunno.

Donna dal carattere forte e dalla dialettica quasi curatoliana, era solita a lezione sciogliere i capelli e parlare di universali linguistici e grammatica generativa con le bionde chiome che fluttuavano flessuose e sembravano echeggiare il petrarchesco sonetto “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi”.

Se un ragazzo non frequentante le chiedeva delle precisazioni su argomenti alquanto specifici, ella era in grado di rispondergli in modo particolarmente mirato grazie ad alcuni studi di sociolinguistica seguiti personalmente negli Stati Uniti.

Se una ragazza discuteva una tesi sui sistemi di comunicazione nelle metropolitane, al termine della discussione lei la congedava dicendole: “Signorina, adesso come torna a casa, in metropolitana?”.

Quanto alla carica di ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il suo nome circolava da tempo come quello piú probabile.

Giornata della memoria 2014, il ricordo delle arti

Il 27 gennaio è la giornata della Memoria; nello stesso giorno in cui le truppe sovietiche aprirono i cancelli di Auschwitz si vuole ed è doveroso ricordare le vittime dei campi di concentramento e della follia nazista.

Le sette arti, tradizionalmente sensibili, non si tirano certo indietro e usano i loro poteri evocativi per appoggiare questo doveroso impegno ( a dire il vero, molto è stato fatto anche nei giorni scorsi e si chiede venia per le informazioni non fornite).

Cinema

Il cinema prevede la programmazione nelle sale, oggi e domani, del film ‘Hanna Arendt‘, di Margarethe von Trotta, dedicato alla figura della studiosa ebrea, nata in Germania e costretta a rifugiarsi negli Stati Uniti, che scrisse il libro ‘La banalità del male‘.

È nelle sale dal 16 gennaio ‘Anita B.’, di Roberto Faenza, storia di una sopravvissuta ad Auschwitz che tenta di ricostruirsi una vita combattendo con i demoni del passato. La pellicola tratta dal romanzo autobiografico di Edith Bruck, apre oggi ufficialmente a Gerusalemme le celebrazioni ufficiali del giorno della Memoria; il 23 febbraio sarà anche proiettata nell’ambito de ‘Los Angeles – Italia – Film , Fashion and Art Fest‘, come evento speciale. A Faenza sarà anche dedicata una retrospettiva.

Arriverà in sala mercoledí 30, invece, ‘Storia di una ladra di libri‘, di Brian Percival; tratto dal romanzo ‘La bambina che salvava i libri‘, di Markus Zusak, racconta della piccola Liesel che, affidata ad una famiglia adottiva, condivide con l’amico ebreo Max l’amore per i libri e per una bellezza che salverà il mondo.

Musica

Andrea Bocelli è oggi ad Auschwitz, località ricordata all’inizio per le note vicende legate al campo di concentramento di Auschwitz – Birkenau; è previsto un breve discorso ad apertura della cerimonia dell’”International Holocaust Memorial Day Event”.

Teatro

Le sorelle Andra e Tatiana Bucci, deportate alle età di 4 e 7 anni, hanno raccontato la loro esperienza ai ragazzi delle scuole superiori del teatro Novelli di Rimini. La loro testimonianza viene raccontata oggi anche in televisione, su Icaro tv, canale 91.

Mostre

Sempre a Rimini, ‘Anne Frank, una storia attuale‘, aperta gratuitamente dal martedí alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, fino al 23 febbraio.

Televisione

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fucilate

Ha generato istintivo e immediato disgusto il video-testamento di Priebke:

Noi dovevamo fucilare, altrimenti saremmo stati fucilati!”

Nel momento in cui si fossero ribellati, chi li avrebbe fucilati?

Anche ammesso, nel momento in cui si fossero rifiutati e ribellati tutti,

a tutti i livelli,

come avrebbe fatto Hitler, da solo, a fucilare un intero esercito?

Su questo treno c'erano i deportati del 16 ottobre

Lettera di Abramo Lincoln al maestro di suo figlio il primo giorno di scuola

“Il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza. È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore.

Vivere questa vita richiederà Fede, Amore e Coraggio.

Quindi, maestro caro, la prego di prenderlo per mano e di insegnargli le cose che dovrà conoscere. Gli trasferisca l’insegnamento, ma con dolcezza, se può. Gli insegni che, per ogni nemico c’è un amico. Dovrà sapere che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.

Gli faccia però anche comprendere che, per ogni farabutto c’è un eroe, che per ogni politico disonesto, c’è un capo pieno di dedizione.

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essere in Carrozza

La password per aprire i plichi elettronici con le tracce dei temi per la maturità non poteva essere piú semplice:

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In bocca al lupo a tutti!

Tracce:

Tema generale: «La vita non è solo lotta di competizione ma anche trionfo di cooperazione e creatività»;
Tema letterario: relazione tra individuo e società di massa attraverso testi di Pasolini, Canetti, Montale, ecc…;
Tema storico: i Paesi emergenti nell’economia internazionale, i “Brics” (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica);
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mille e ancora mille!

Quest’oggi, 10 maggio 2013,

il Pasquale Curatola’s Blog ha raggiunto la quota di mille articoli pubblicati!

Nel ringraziare quanti  hanno letto e apprezzato le sue fatiche ed il proficuo lavoro delle sue manine sante,

il blogger consiglia la rilettura integrale di tutto il sito,

dal 17 maggio 2006 ai giorni nostri.

Grazie!

attualità del mito (3)

La mitologia è importante! Gli antichi la studiavano come materia a sé perché faceva parte del loro mondo ma a noi serve non poco perché si tratta di una chiave di lettura indispensabile per comprendere l’arte, la letteratura, talvolta perfino il cinema, la televisione e i cartoni animati.

Mi è capitato di trovarmi d’accordo anche con i Pasqual Friend Mattia, che studia Medicina e ben conosce i miti legati ad Asclepio, e Adriano, che ha fatto Lettere classiche e condivide la mia idea sull’istituzione di un esame specifico di Mitologia o Mitologie comparate.

Studiata in modo esoterico, poi, consente di andare al di là del semplice fatterello narrato e di rinvenire stimoli spirituali d’indubbio interesse perché, come dicevano i prof, gli antichi sapevano tutto.

Il ratto di Persefone, ad esempio, non è soltanto la storia di un sequestro ma è anche la spiegazione esoterica del ciclo delle stagioni e della necessità che la Morte sottragga un po’ di vita alla Vita stessa per consentirle di andare avanti. Il mito di Icaro educava i giovani ad ascoltare la parola dei genitori e a non osare piú di quanto le proprie forze lo consentano; la presenza di un dio/Cielo/Padre e di una dea/Terra/Madre costituiva la rappresentazione di uno degli archetipi di base sui quali avrebbe poi lavorato la psicanalisi (Freud e Jung; per Freud basti ricordare Edipo…).

rileggi attualità del mito

attualità del mito (2)

vedere le stelle

tra Scilla e Cariddi

Europa Europa

sailor – moon

isa -bell

sandy -bell

Adrano

ovidio al posto di plauto

Ovidio è stato uno degli autori latini piú letti e amati nella storia della cultura occidentale, ne andava matto anche Shakespeare. La lettura delle sue Metamorfosi consente una visione d’assieme su buona parte della mitologia antica, l’Ars amatoria o altri suoi scritti sono di sicura bellezza.
La domanda, pertanto, sorge spontanea: perché non mettere la lettura e lo studio di Ovidio come classico al posto di Plauto in terza liceo (i programmi delle altre scuole dove si fa latino al momento non mi sovvengono)?
Con tutto il rispetto per l’autore dei Menaechmi, sembra che le sue problematiche possano essere affrontate in modo esaustivo durante il primo anno di corso, con letture mirate, mentre lo studio del Miles gloriosus in terza liceo sottrae spazio ad argomenti piú interessanti e formativi, che sarebbero utili ad una migliore consapevolezza del mondo antico.

W la scuola! (2)

“La società nasce dalla scuola”

una prof

La preparazione dei cittadini di uno Stato dovrebbe essere la piú omogenea possibile, pur con le dovute specializzazioni. È inammissibile, infatti, che cittadini della stessa nazione sappiano scrivere, leggere, far di conto o ragionare in maniera diversa sol perché hanno frequentato istituti diversi nel ciclo della scuola media superiore.

Poiché, a dispetto della passione massmediale che copre, in effetti, la gran parte dei miei interessi, mi è sempre appartenuta una discreta sensibilità verso il mondo dell’istruzione, mi è riuscita la formulazione di una teoria che, a mio avviso, risolverebbe molti dei problemi che affliggono il mondo nella scuola e, a integrazione di quanto già scritto in W la scuola!, sarebbe articolata nel modo seguente:

  • ripotenziare le scuole elementari, con esami alquanto seri al termine delle tre classi finali;

  • far durare le medie cinque anni, assorbendo gli attuali bienni;

  • cominciare il latino in prima media, sacrificando solo un’oretta di educazione tecnica e di educazione musicale (fatte bene già alle elementari) e, opzionalmente, il greco in quarta media;

  • studiare all’ultimo triennio delle superiori Italiano, Storia, Matematica, Lingue, Economia politica e aziendale, Informatica, Diritto e materie d’indirizzo.

rileggi W la scuola!

e tre modeste proposte

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