il Cavallo ed il Biscione (2)

Si è appena concluso, in quel di Dogliani, provincia di Cuneo, il festival della televisione, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Rai, Monica Maggioni, Andrea Zappia di Sky, Fabrizio Salini di La7, Marinella Soldi di Discovery, Kathryn Fink di Fox.
Nel corso della manifestazione, sono sembrate di particolare interesse alcune posizioni: Fabrizio Salini ha dichiarato:

«Quella del canone in bolletta è un’operazione che porterà nelle casse della Rai trecento milioni. Cosí si crea uno squilibrio di mercato!»

Monica Maggioni gli ha risposto: (altro…)

ultime dalla Rai (4)

Il consiglio d’amministrazione della Rai ha approvato all’unanimità il Piano industriale 2016-2018. Il Direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto, ha dichiarato che la Rai il canone “deve meritarselo” e ha parlato di “un profondo rinnovamento editoriale che consenta all’azienda di sviluppare una vocazione sempre piú universale e mantenere la leadership di ascolti nel nuovo contesto digitale multipiattaforma“.
Tale obiettivo va perseguito sviluppando un’offerta editoriale di qualità, rafforzando le caratteristiche di servizio pubblico, anche attraverso la revisione di generi e linguaggi, completando il passaggio da broadcaster tradizionale a Digital Media Company, rivedendo il modello ideativo e distributivo, ponendo in essere investimenti tecnologici, modelli produttivi e professionali in grado di sviluppare un’offerta digitale distintiva e personalizzabile. Sei le parole chiave: (altro…)

piú non ne ha, il buon Vespa, di fiabe da narrar?

La puntata di Porta a Porta andata in onda ieri sera, 6 aprile 2016, condotta da Bruno Vespa e incentrata su Giuseppe Salvatore Riina, Salvo per gli amici, è stata vista da 1.181.000 spettatori, con il 14.02% di share (la sola presentazione, dalle 23:26 alle 23:46: 1.256.000 spettatori, 8.18% di share). Per i non addetti ai lavori, significa che quattordici italiani su cento, tra quelli che avevano il televisore acceso a quell’ora, hanno seguito la puntata e ascoltato Riina jr., figlio del piú noto Totò.
Ascolto al di sotto delle aspettative, ha scritto qualcuno. Già, ma… quali aspettative? A molti, tra cui il sottoscritto, ospitare quel signore su Rai 1 non è sembrato opportuno. Lo si è fatto in virtú della sua fatica letteraria? Per ascoltare il salvoriina-pensiero? Per altri motivi?
Il giornalismo dev’essere giornalismo e, se pure esistono generi ibridi, quali ad esempio, l’infotainment, le responsabilità non possono essere attenuate. Né possono essere scomodate altre interviste a personaggi d’analogo livello già andate in onda nella storia della televisione. La Rai è Servizio pubblico.
La Commissione parlamentare Antimafia ha convocato per oggi alle 16 la presidente della Rai, Monica Maggioni e il Direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, che ieri ha consentito la trasmissione, per “un’audizione urgente”. In rete, c’è già una petizione per far chiudere ‘Porta a Porta’. Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, ha parlato di negazionismo; Pietro Grasso, presidente del Senato e già magistrato, ha twittato “Non mi interessa se le mani di Riina accarezzavano i figli, sono le stesse macchiate di sangue innocente”; Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai ha annunciato che ascolterà il direttore di rete; i sindacati Fnsi e Usigrai l’hanno interpretata come una “scelta scellerata”; Maria Falcone si è detta “costernata”; Salvatore Borsellino ha dichiarato: (altro…)

a volte ritornano (4)

Alessandro Cecchi Paone conduce da oggi l’edizione delle 19 del Tg4, di cui è vicedirettore; intende condurla da anchorman fisso, all’americana, con un commento puntuale e divulgativo delle notizie e una durata doppia, di un’ora. Negli Stati Uniti scrivono il nome del conduttore nella sigla di testa.
Con riguardo a telegiornali e simili, Alessandro ha già condotto ‘Dentro la notizia’, antenato del Tg4, ‘Canale 5 News’, antenato del Tg5, il Tg2, antenato di nessuno, ‘Giorno dopo giorno’, il magazine che andava in onda su Rete 4 negli anni Novanta, di cui era autore anche Roberto Giacobbo; da citare anche un tg dei ragazzi nel ’77.

Escludendo le partecipazioni da opinionista (anche a ‘La strada dei miracoli’), le sue conduzioni piú rilevanti sulle reti Mediaset rimangono probabilmente ‘La macchina del tempo’ e ‘Appuntamento con la storia’; completamente dimenticato ‘Star 90’, uno dei primi talent show della televisione commerciale.
Chi scrive serba particolare ricordo di (altro…)

Tg2: i suoi primi quarant’anni

“Il 15 marzo del 1976 nasceva il Tg2. (…) Un lungo percorso durante il quale il Telegiornale della Seconda Rete, nato in attuazione della legge di Riforma della Rai – varata dal Parlamento l’anno prima -, ha moltiplicato le sue edizioni distinguendosi per approfondimenti e innovazione, fino ad essere il primo Tg in Italia, sulle reti nazionali, ad andare in onda in HD. Per l’occasione, martedì 15 marzo, la seconda parte dell’edizione delle 20.30 ripercorrerà quel lungo cammino attraverso storie e volti che sono ormai patrimonio di tutti. I servizi racconteranno le varie epoche che il primo telegiornale “laico” ha attraversato: da “Ring” di Aldo Falivena, a “Costume e società”, ad (altro…)

ultime dalla Rai (2)

Le nomine dei nuovi responsabili di Rai 1, Rai 2 e Rai 3 potrebbero sembrare interessanti per l’età del primo, quarantenne, e per l’appartenenza degli altri al gentil sesso, cose che mai erano successe per le direzioni della tv di Stato.
Andrea Fabiano (Rai 1) nasce nel marketing strategico ed è già stato vicedirettore; Ilaria Dallatana, nuovo direttore di Rai 2, è rimasta nella storia dei media come co-fondatrice di Magnolia, l’azienda creata e per lunghi anni appartenuta a Giorgio Gori, mentre Daria Bignardi, nuovo responsabile di Rai 3, è legata al Gori glaucopide per le trasmissioni televisive che l’hanno lanciata, come ‘Tempi moderni’ e ‘Grande fratello’. Giorgio Gori, nel suo piccolo, è stato a lungo consulente di Renzi.
Una lettura politica, dunque, potrebbe rivelarsi piú disincantata. Certo, rosso di sera…
Quanto alle posizioni ufficialmente dichiarate o supposte, (altro…)

brevi dai media (14)

Il Policlinico Gemelli di Roma e MediCinema Italia Onlus hanno creato un progetto interessante, un protocollo che, a livello nazionale, porta la cultura in ospedale a scopo terapeutico. È il grande cinema ad essere protagonista, dato che MediCinema allestisce vere e proprie sale di proiezione nelle strutture ospedaliere, per i pazienti e per i loro familiari. C’è, in particolare, una sala in fase d’allestimento, tra ottavo e nono piano del Gemelli, che sarà in grado di ospitare centotrenta persone, anche non autosufficienti, a letto o sulla sedia a rotelle. Ci sono due progetti già in cantiere, inoltre, presso l’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (MI) e, sempre nel milanese, presso l’Ospedale Niguarda. È in corso una maratona radiotelevisiva in Rai, che sostiene l’iniziativa ed è possibile contribuire da casa chiamando entro la mezzanotte di domani, 11 gennaio, da telefono fisso o da cellulare il numero 45599. (⇐ Prima on line; analoga iniziativa sembra essere la magia del cinema negli ospedali)
Federico Fellini è sempre alla ribalta e Sylvain Chomet, regista francese quattro volte candidato all’Oscar, ha ben pensato di trasformare i diari, gli schizzi e gli scritti inediti del Maestro riminese in un film. Per la precisione si tratterà di un road movie d’animazione intitolato ‘The Thousand Miles’, prodotto da Demian Gregory e sceneggiato da quest’ultimo proprio insieme a Chomet. Quanto allo Chomet, ci piace ricordare che tra le sue cinematografiche fatiche figurano titoli quali, ad esempio, ‘Appuntamento a Belleville’ e ‘L’Illusionista’. (⇐Ansa attraverso ⇐Variety).
La storia vera di Michael Burry, che, nel 2005, scommise contro quello che si sarebbe rivelato lo scandalo dei subprime, già raccontata nel romanzo di Michael Lewis edito da Rizzoli, è diventata un film, ‘La grande scommessa’. Nelle sale italiane dal 7 gennaio, candidato a quattro Golden Globe, il film è interpretato da Christian Bale con Brad Pitt, Ryan Gosling, Steve Carell, Marisa Tomei, Selena Gomez, Margot Robbie. (⇐ Ansa)
In questo periodo il numero 8 è d’attualità non solo per le trepidanti attese dell’ottavo lavoro di Quentin Tarantino (‘The Hateful Height’, appunto) ma anche per i destini che attendono il canale posizionato all’ottavo tasto dei telecomandi della televisione italiana. Mtv è diventata Mtv8, ha avviato una metamorfosi nella grafica e nella fisionomia (restyling, rebranding) e ha un sito che è stato registrato da Sky Italia come www.tv8.it, senza quella lettera M che, in effetti, ha una sua storia.
Nelle prossime settimane, Sky Tg24 lascerà la posizione 27 per spostarsi al 50, nello spazio che LaEffe sta per abbandonare e che insiste nell’area news del digitale terrestre (infatti al 48 c’è Rai News 24 e al 51 TgCOM 24. La posizione 27 sarà occupata dalla Viacom con il cinematografico Paramount Channel. (⇐Italia Oggi, ⇐Milano Finanza)
Anche William Shakespeare è sempre attuale e, nell’anno in cui ricorrono i quattrocento dalla morte, il British Council ha organizzato un interessante calendario di eventi e iniziative, tra cu il lancio dell’hashtag #Shakespearelives. (⇐Ansa)
Il Festival del Giornalismo 2016 avrà luogo a Perugia, dal 6 al 10 aprile. Previsti oltre duecento eventi, incontri-dibattito, serate teatrali, interviste, workshop, presentazioni di libri, e cinquecento speaker provenienti da tutto il mondo. (⇐Ansa)
La Cineteca di Bologna, invece, riporta in sala a partire da lunedí ‘The Great Dictator’ (‘Il grande dittatore’), capolavoro di Charlie Chaplin basato su Hitler ma teso a condannare ogni forma di dittatura. Ovviamente, la Cineteca di Bologna il film lo presenta nel suo stile, restaurato; la proiezione avverrà in lingua originale, con sottotitoli e nel DVD ci sarà anche il documentario ‘Chaplin ritrovato: Il grande dittatore’. (⇐Ansa)
Ecco, per concludere, le candidature ai BAFTA Awards 2016, gli “Oscar britannici”, che saranno assegnati il prossimo 14 febbraio presso la Royal Opera House di Londra: (altro…)

il futuro delle emittenti locali (2)

Le televisioni locali svolgono un lavoro eccellente e dev’essere loro riconosciuta un’importanza cruciale nel tessuto informativo del Paese. Ciò nonostante, il loro futuro sembra tutt’altro che di facile definizione. A mio avviso, parte del declino può derivare proprio dall’informazione perché, nell’era di internet, l’ottimo e libero telegiornale in onda alle 19.30 sull’emittente locale è in concorrenza con la testata on line, che documenta la notizia con maggiore rapidità e rende fruibili in tempo reale servizi fotografici e resoconti, che gli utenti possono visionare nelle modalità e nelle tempistiche a loro piú comode (in verità, questo fenomeno riguarda tutta la televisione, anche per i programmi non prettamente informativi, e sta forse definitivamente tramontando il concetto tradizionale di palinsesto). Il futuro delle televisioni locali, comunque, è stato oggetto di riflessione anche nello “Studio Economico del Settore Televisivo Privato”,  giunto alla XXI edizione e presentato giovedí 24 nella sede di Confindustria RadioTv (CRTV). Il rapporto, curato dall’Ufficio Studi e Ricerche Studi di CRTV, pubblicato nell’ambito dell’Osservatorio nazionale delle imprese radiotelevisive private in collaborazione con i sindacati Slc Cgil, FIStel Cisl e UilCom Uil, monitora il settore televisivo privato nella sua componente nazionale e locale, con particolare riferimento a quest’ultima.

L’editoria televisiva locale attrae ancora investimenti ma la somma dei patrimoni netti delle 305 società prese in esame nel 2013 è stata di quasi 695 milioni di euro, contro i quasi (altro…)

video bought the radio (star)

La radio è il mezzo di comunicazione di massa che presenta le potenzialità forse meno esplorate, dal punto di vista dei contenuti come del marketing. Non poche, tuttavia, sono state nella storia e continuano imperterrite a essere le forme di contaminatio  tra radio e altri mezzi, come la televisione o internet. Radio e televisione, d’altra parte, sono unite nella categoria di “ottava arte”, coniata dal critico Claude Beyilie (rileggi “web as the 10th art).

In queste ore sono d’attualità alcune operazioni.

Mediaset, dopo l’accordo con Arnoldo Mondadori editore per l’acquisizione dell’80% di Monradio, cui fa capo Radio 101, ne ha stretto un altro con la famiglia Hazan, proprietaria del gruppo Finelco, che controlla, assieme a Rcs, emittenti quali Radio 105, Radio Montecarlo e Virgin. Durante l’estate molte indiscrezioni sui movimenti dell’arte radiofonica sembravano prospettare che la quota Rcs andasse alla Blue Ocean di Antonio Ricci; non è andata cosí perché la famiglia Hazan ha esercitato il diritto di prelazione, rilevando il 44% della quota Rcs e si è poi accordata con la famiglia Berlusconi per cederle il 19% di Rb1, che detiene assieme ai soci fondatori il 92,8% di Finelco, con un ulteriore 50% del capitale sociale in azioni senza diritto di  voto.

È prevista inoltre, per Mediaset, nel rispetto delle necessarie autorizzazioni, la possibilità di aumentare la propria quota.

L’Usigrai, sindacato dei giornalisti della Concessionaria di Stato per l’esercizio radio-televisivo (Rai), ha visto in queste operazioni una significativa avvisaglia di futuri scenari e si è cosí espresso:
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Ans(i)a

“L’Ansa, la principale agenzia giornalistica italiana, è colpita da un piano aziendale di tagli che questa volta minerebbe alla radice il suo ruolo storico di dorsale dell’informazione italiana. L’Ansa è l’unica agenzia nazionale con uffici in tutte le regioni del Paese e con una rete internazionale. Una testata che ha contribuito a garantire per 70 anni la libertà di informazione, a garanzia della democrazia nel nostro Paese. L’Ansa è oggi una delle più importanti agenzie sul piano internazionale e lo dimostrano i recenti scoop di portata mondiale, come le dimissioni di Papa Benedetto XVI o la morte di Muammar Gheddafi. Ma l’Ansa (altro…)

anche La7, nel suo piccolo…

Sono stati presentati oggi i palinsesti per l’estate e l’autunno-inverno di La7 e La7D; il comunicato stampa che ha accompagnato e illustrato i contenuti della presentazione esordiva affermando:

“Fedele a se stessa ma aperta ai cambiamenti del Paese. Punto di riferimento per milioni di italiani che vogliono essere informati. Sono questi gli ingredienti principali che – nonostante la crescente segmentazione dell’audience televisiva – hanno permesso a La7 di crescere e assumere negli anni un ruolo centrale nel panorama televisivo italiano.(…) Una linea editoriale (altro…)

immagine dell’Italia all’estero

How is seen Italy abroad? How about stereotypes on our Country in the mass media perspective? ‘Prima on line’ reported ‘Stereotypes frame perception of Italy- Italy‘s international media image, 1/2012-3/2015’, a search among the most interesting ones, in which Roland Schatz focuses our Country image, between prejudices and optimism, demonstrating as well that Renzi, as a leader, actually is in a rather marginal position. Hereafter, a summary of the search:
Come viene vista l’Italia all’estero? Come vengono vissuti gli stereotipi sul nostro Paese nella prospettiva dei mezzi di comunicazione? Prima on line ha ripreso ‘Stereotypes frame perception of Italy- Italy‘s international media image, 1/2012-3/2015’, studio tra i piú interessanti, nel quale Roland Schatz inquadra l’immagine attuale del nostro Paese, tra pregiudizi e ottimismo, dimostrando però che Renzi, come leader, è in una posizione alquanto marginale. Qui di seguito, un sunto dello studio:

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le lacune di un grande giornalista

Sabato 24 un noto giornalista italiano ha riportato un caso di cronaca parlando di una madre infanticida e di un medico compiacente, come se si fosse trattato di un caso isolato. A noi risulta che in corso ci sia un procedimento giudiziario con 144 indagati.
Sabato 31, ieri, qualcuno ha detto che Imposimato è stato il candidato Presidente del Movimento 5 stelle solo in virtú di una collaborazione con una trasmissione televisiva.

È crociata tra le meno efficaci.

A noi risulta che Imposimato, Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, vanta una carriera lunghissima, della quale erano perfettamente consapevoli le 16.653 persone, non necessariamente anime candide, tra le 51000 che hanno votato alle consultazioni on line, alle Quirinarie. La sua candidatura è stata portata avanti per difendere il democratico responso della rete, a prescindere dalle strategie che avrebbero potuto, secondo qualcuno, danneggiare il PD. Si sarebbe fatta una nuova consultazione se determinante.

Suvvia, Grande Giornalista, un po’ d’attenzione! La medesima che viene effusa sugli interessanti romanzi, almeno! La medesima che viene effusa quando si consiglia, dall’alto di chissà quale scranno, di vedere il lavoro come un modo per andare avanti e non come qualcosa che deve rendere giustizia alla preparazione e al profilo!

Si coglie l’occasione, comunque, per augurare buon lavoro all’onorevole Sergio Mattarella,

chiamato alla poco malleabile carica di Presidente degli italiani.

Per concludere, un messaggio di Imposimato:

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