- Congratulazioni a Gianfranco Rosi e al suo ‘Fuocoammare‘, premiati a Berlino con l’Orso d’oro. I baffi di storia sono, in questo caso, quelli di un dramma che si consuma sulle coste di Lampedusa e del Mediterraneo in generale, al quale si dovrà trovare una soluzione.
- Umberto Eco ha scritto sicuramente alcune delle pagine piú importanti della nostra vita culturale, nella globalità del sistema e nel percorso intellettuale di ognuno. Non è possibile tacerne.
Il nostro ricordo personale è fondamentalmente legato a letture quali ‘Il nome della rosa’, ‘Il pendolo di Foucault’ e ‘L’isola del giorno prima’, per quanto attiene ai romanzi. Tutt’altro che secondaria la sua attività di saggista, semiologo, docente universitario. Le bustine di Minerva. ‘Il diario minimo’ e quella ‘Fenomenologia di Mike Bongiorno’ da qualcuno definita snob, cosí come la sua manichea differenziazione tra “apocalittici” e “integrati”. Qualcuno ha scritto che Eco, scrivendo romanzi, si è rovinato. Non si saprà mai, in verità, in che misura l’erudizione arricchisse o appesantisse i suoi lavori. - ‘United States of Love’, in concorso alla Berlinale, è il film che il polacco Tomasz Wasilewski dedica alla Polonia post-comunista: quattro donne di provincia nel 1990, qualche mese dopo la caduta del muro, in un Paese che, ormai fuori dal blocco sovietico, è alle prese con delle aspettative che tardano a concretizzarsi.
- Esce il 31 marzo ‘Ustica’, di Renzo Martinelli, con Marco Leonardi, Caterina Murino, Lubna Azabal, Tomas Arana, Federica Martinelli e l’amichevole partecipazione di Enrico Lo Verso. Tre anni di lavoro, con l’aiuto d’ingegneri e perizie per dimostrare come nessuna delle ipotesi sull’incidente sia stata provata a sufficienza e su come, al contrario, ce ne possa essere un’altra. Sullo stesso argomento, Canale 5 ha trasmesso il documentario ‘Ustica, il missile francese’, realizzato da Canal Plus.
- Filippo Timi ha condotto su Deejay TV ‘Tadà’. Programma tra i piú gradevoli, ha consentito ai telespettatori di fare un piacevole viaggio nel tempo, con monologhi, danze e scenografie concepite in modo filologico; in un’atmosfera rétro, in bianco e nero, un presentatore, una band e un cantante dei tempi nostri (Nina Zilli, Neffa, Malika Ayane, Elio e Marco Mengoni) han fatto rivivere in ogni puntata un classico degli anni Sessanta (rispettivamente ‘Il Surf Delle Mattonelle’, ‘Ma Che Colpa Abbiamo Noi’, ‘Guarda Che Luna’, ‘Mahnà-Mahnà’, ‘Si È Spento Il Sole’).
- rivive al cinema anche Antonio Gramsci: è lo sforzo di ‘Gramsci 44’, di Emiliano Barbucci, prodotto e distribuito da Ram Film, per la fotografia di Daniele Ciprí e la produzione di Americo Melchionda, peraltro tra gli interpreti. Nel ruolo di Gramsci, Peppino Mazzotta.
Informazioni ricavate dai comunicati stampa
Mi sovviene d’aver letto, di Eco, anche ‘Come si fa una tesi di laurea’. Caro ricordo, peraltro, di un’esperienza presso la biblioteca dell’università.