Io Capitano, vincitori di #Venezia80, altri demoni

Integrazioni non legate a Venezia ma pur sempre cinefile: vivono in queste ore le interessanti iniziative di ‘Kino Guarimba’ e di i-Fest® International Film Festival. Il primo, non disgiunto dal Guarimba Film Festival, “è un programma di formazione cinematografica internazionale, che viene svolto sotto forma di residenza artistica di dodici giorni in Calabria”; il secondo, la cui presente edizione vivrà fino a domenica 17, “è un evento internazionale che propone con entusiasmo ed un attento sguardo verso il futuro il Cinema e le Nuove Tecnologie.” (dai siti ufficiali)
All’indomani dell’LXXX edizione della Mostra del Cinema di Venezia, fatte salve le dovute (e meritate) congratulazioni a Yorgos Lanthimos per il suo ‘Poor Things’, vogliamo proporre ‘Io Capitano’, di Matteo Garrone, all’Anica, affinché entri nella rosa dei film segnalati all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences per l’Oscar® al Miglior film internazionale.
Il vostro blogger preferito ha visto il film ieri sera, domenica 10; nel partecipare alla comune soddisfazione per il Leone d’Argento alla Miglior Regia e per il premio Marcello Mastroianni all’emergente Seydou Sarr, ritiene che un’eventuale valorizzazione internazionale suggellerebbe in maniera acconcia l’importanza dei temi trattati.
Qui di seguito, ad ogni buon conto, l’elenco completo dei vincitori dell’LXXX festival del cinema di Venezia: (altro…)

maestri a confronto (18)

  • È stato assegnato alla regista Liliana Cavani il Leone d’oro alla carriera dell’LXXX Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera.  Come si ricorderà, Liliana Cavani  ha partecipato alla Mostra di Venezia dal 1965 con ‘Philippe Pétain: Processo a Vichy’, Leone di San Marco per il documentario, con ‘Francesco d’Assisi’ (1966), ‘Galileo’ (1968), I cannibali (1969), fino a ‘Il gioco di Ripley’ (2002) e ‘Clarisse’ (2012).
  • Altro Leone alla carriera è stato assegnato all’attore hongkonghese Tony Leung Chiu-wai; ha interpretato, il nostro, tre film Leoni d’oro a Venezia: ‘Città dolente’ (1989) di Hou Hsiao-hsien, ‘Cyclo’ (1995) di Tran Anh Hung e Lust, ‘Caution’ (2007) di Ang Lee.
  • “Per ricordare Ivano Marescotti, intenso interprete teatrale e attore cinematografico, caratterista principalmente, dall’indubbia versatilità, piuttosto disinvolto nel passare dal registro drammatico a quello comico, con quel volto così caratterizzato dallo sguardo severo e da una sorta di sorriso minaccioso, propenso al ghigno, che rendeva difficile intuire, a seconda delle sfumature profuse nel delineare il personaggio che si trovava ad interpretare, se fosse foriero di burrasca o lieta novella, ripubblico la recensione del film Bar Giuseppe, diretto da Giulio Base nel 2019, uno dei pochi titoli che lo hanno visto principale protagonista.”

L’amico Antonio Falcone, nel suo blog

  • Per la par condicio magistrorum, ricordiamo che oggi ricorre anche il sessantesimo genetliaco di Quentin Tarantino
  • Ricorre oggi, infine, 27 gennaio, la Giornata mondiale del Teatro.

Golden Globes, Italia’s Got Talent su Disney+, altri demoni

  • Tanti auguri, Liliana Cavani!
  • Dopo Mediaset e Sky, il format di ‘Italia’s Got Talent’ approda su Disney+, in esclusiva. Sarà il primo programma trasmesso in diretta da Disney+ in Italia, in un’ottica di viepiú sensibile avvicinamento ai gusti del nostro Paese o, per dirla con Daniel Frigo, country manager di Disney Italia, “ulteriore traguardo nella costruzione di un catalogo di general entertainment sempre più ampio e completo per il pubblico di Disney+”. Creato nel 2006, adattato in 72 Paesi, il format di Italia’s Got Talent ha raggiunto complessivamente oltre un miliardo di spettatori a livello globale ed è attualmente in onda in 33 nazioni. L’edizione italiana sarà il primo ‘Italia’s Got Talent’ in Europa ad essere disponibile su una piattaforma streaming.
  • Ed ecco, qui di seguito, candidati e vincitori dei Golden Globes 2023 (vincitori per primi, in grassetto):

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francesco & francesco

 “La vita di Francesco è di sconcertante attualità e lo è ancora di piú oggi,

che la crisi ci costringe a fare i conti con una decrescita e con una crescente diseguaglianza”

Liliana Cavani

San Francesco è sempre attuale e proprio non stupisce se Rai 1 programmerà lunedí e martedí prossimi una nuova fiction dedicata alla sua vita. A firma, peraltro, della medesima Liliana Cavani autrice di due degli affreschi piú riusciti sul Poverello d’Assisi, quello televisivo del 1966, con ‘Francesco d’Assisi‘, protagonista Lou Castel, e quello cinematografico del 1989, ‘Francesco‘, con Mickey Rourke.

A quanto se ne sa, la miniserie prende in esame varie stagioni della vita del santo e riconosce particolare importanza a santa Chiara e a frate Elia; vengono raccontati la giovinezza, la conversione, il processo intentatogli dal padre, la nascita della Fraternitas, il viaggio in Terrasanta, la stesura delle regole e la morte.

Questa terza avventura, prodotta da Rai Fiction e Ciao Ragazzi! in collaborazione con Bayerischer Rundfunk, vede nei (semplici) panni di san Francesco il giovane attore polacco Mateusz Kościukiewicz, mentre gli italiani Sara Serraiocco e Vinicio Marchioni interpretano santa Chiara e frate Elia. Nel presentarla, la Cavani ha detto anche:

“La storia di Francesco è una storia bellissima da raccontare di generazione in generazione. Quando Einaudi mi ha chiesto di scrivere un libro sull’attualità di Francesco io ho pensato che il mio linguaggio è il cinema e preferivo farne un nuovo film. Lui è l’unico pensatore autentico e poetico sulle questioni economiche e finanziarie. Odiava il denaro perché capace di creare guerre e come divisioni nelle famiglie, perché grande nemico della fraternitas“.

C’è dell’altro. La responsabile di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, ha dichiarato che la scelta di vita di san Francesco è

“esaltata anche dalla scelta di Papa Bergoglio (di assumere il suo nome, nda)

e questo sembrerebbe porgere l’assist a un vecchio progetto della citata Ciao Ragazzi!, ‘La lista di Bergoglio, che Claudia Mori dichiara precedente alla salita di papa Francesco al soglio pontificio:

“Il progetto di questo film nasce prima dell’elezione di Bergoglio, nel 2012 ma chiaramente ha dato ancora maggior forza e significato al progetto (…) Ho acquistato i diritti del libro ‘La lista di Bergoglio‘ ma per motivi di rispetto e di responsabilità è un progetto ancora molto embrionale”.

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interviste a confronto

Due signore della televisione, i cui destini si sono incrociati solo a causa di un’edizione di X Factor, hanno rilasciato in queste ore interessanti interviste.

Claudia Mori, moglie di Adriano Celentano e patron della Ciao Ragazzi, ha dichiarato al Fatto Quotidiano di essere stata boicottata nel suo intento di realizzare una fiction su papa Francesco.La miniserie (ma anche un film), per la regia di Liliana Cavani, realizzata da partire dal libro di Nello Scavo nel quale sono raccontate le vicende di cardinal Bergoglio quando, in Argentina, metteva in salvo i desaparecidos, era già arrivata al castingMolte sue fiction sono state approvate e mandate in onda dalla Rai ma, di recente, sembra che qualcosa abbia rallentato:

“Negli ultimi anni si è spesso verificata una situazione strana: prima un grande interesse della Rai verso i miei progetti e poi una sorta di eccesso di difficoltà che porta al blocco delle mie produzioni.

Non mi risulta che il Vaticano tema questa fiction: io sono stata intervistata da Radio Vaticana e Liliana Cavani dall’Osservatorio Romano e Avvenire. Da Caruso in poi non ho piú lavorato con la Rai, nonostante i progetti che ho presentato inizialmente fossero stati accolti positivamente. È possibile che io e Adriano paghiamo il fatto di essere persone veramente libere e quindi non allineate. Questo può incidere: non sto parlando del direttore di Rai Fiction, ma in generale. Non sono mancati i momenti di tensione e siamo stati a un passo dal fare saltare la produzione di San Francesco“.

Eleonora Andreatta, responsabile di Rai Fiction, il progetto su san Francesco lo ha accolto ma sembra aver respinto altre idee, come  la serie ‘Storia dei Papi‘ (40 docu-drama da 60’ e due fiction da 120’), la miniserie ‘Gioco d’azzardo‘, due miniserie o tv movie sul tema della violenza alle donne (‘Portava la minigonna’ e ‘Non possiamo chiamarlo amore’), una fiction su Giorgio Gaber, una sulla Milano degli anni settanta.

Non è stata garantita la messa in onda, inoltre,  del documentario che Liliana Cavani ha dedicato all’ordine delle Clarisse, vincitore del premio Pasinetti al Festival di Venezia nel 2012.

Qualcuno le attribuisce un Ego sconfinato. Lucia Ocone, con intento faceto, le diceva “A’ falsa, a’ bugiarda”.Quel che certo è che Simona Ventura è in procinto di condurre l’edizione 2014 di miss Italia e, a seguire, ‘Il contadino cerca moglie‘ su Fox.

Ha rilasciato un’intervista al settimanale femminile Grazia,

con tanto di figlia adottiva immortalata da adeguato servizio fotografico:

“Ho una gran voglia di tornare alla conduzione. E sono grata al mio intuito che mi fa rischiare, sempre: anche affrontando progetti molto innovativi come quello di Fox. Quanto a Miss Italia, ho una predilezione per le giovani donne: sono tostissime. 

Adesso, anche dal punto di vista professionale, non ho nessuna garanzia: ho deciso di non legarmi a un contratto in esclusiva. Vado sul mercato. È uno dei privilegi dell’età: essere consapevoli del proprio lavoro e saper gestire l’ansia.

L’attesa di risposte sul lavoro, per esempio. Scegliere la libertà vuol dire anche restare appese al filo del precariato, seppur di lusso (rileggistasera si conduce a progetto‘). Non ho certezze. Conto solo sulla mia storia, su quello che ho fatto fin qui. Ma ho preso una decisione e non torno indietro. Mai piú, mai piú, dare tutto il tempo alla carriera e sottrarlo ai miei figli e al mio uomo. Non mi ritocco piú. Basta, basta. Sono come sono. Ho già avuto 20 anni e pure 30. Ho deciso di avere una faccia adatta alla situazione. Il corpo che ho avuto non lo avrò mai piú. È meglio che mi sbrighi ad avere il viso che la mia età mi concede. Ho smesso di resistere, adesso accetto”.

 

 

 

 

 

 

 

Venezia 2012

La stagione cinematografica 2012 – 2013 lancerà le nuove uscite di giovedí. Come già intuito in passato, la metà della settimana è piú idonea della fine per inaugurare nuovi spettacoli e prime e, se già si era sperimentato il mercoledí, pare che stavolta si scalerà di un giorno.

È stato presentato in via definitiva, inoltre, il programma della sessantanovesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, che avrà luogo dal 29 agosto all’8 settembre, per la direzione artistica di Alberto Barbera e con Kasia Smutniak nel ruolo di madrina per le serate inaugurale (al Palazzo del Cinema, Sala Grande) e conclusiva. Temi ricorrenti saranno la crisi, economica e sociale e i fondamentalismi, un numero di film non superiore a sessanta, una sala web per i cinquecento spettatori di Orizzonti e solo tre gli italiani in gara. Tra gli ospiti, attesi Zac Efron, Javier Bardem e Selena Gomez.

Sebbene si attenda ancora l’inserimento di un film a sorpresa nei prossimi giorni, si sa già da un po’ che la prima proiezione, contestuale all’inaugurazione, sarà di ‘The Reluctant Fundamentalist’, di Mira Nair, mentre chi scrive è ansioso, come intuibile, di vedere ‘L’homme qui rit’, di Jean – Pierre Ameris, fuori concorso. Come anticipato, solo tre gli italiani: Marco Bellocchio, Daniele Ciprí e Francesca Comencini, rispettivamente con ‘Bella addormentata’ (su Eluana Englaro), ‘È stato il figlio’ e ‘Un giorno speciale’. È però atteso l’inserimento di un film a sorpresa nei prossimi giorni.

Per quando attiene, invece alla Settimana internazionale della Critica, che costituisce una sezione collaterale del festival, l’unico italiano in gara sarà Luigi Lo Cascio, con ‘La città ideale’, sua opera prima. Sette in tutto le opere in concorso, piú due eventi speciali che apriranno e chiuderanno la sezione.
Dopo il salto, il programma completo della kermesse: (altro…)

la (seconda) Resurrezione dei Taviani

 Le migliori congratulazioni, nel nostro piccolo,

ai fratelli Taviani,

per il giusto e doveroso riconoscimento a un film che valorizza l’intrinseca dignità delle persone, insegna a non giudicare il prossimo e s’ispira al grande Teatro di Shakespeare.

Era dai tempi di Lev Tolstoj (‘Resurrezione‘) che non si usava tanta sensibilità nei confronti di queste problematiche.

E non si volava cosí in alto.

 Dopo il salto, l’elenco dettagliato dei vincitori del David (altro…)

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