spicchi di Botticelli tra baffi di marketing

Italia Open to Meraviglia

Aggiornamento ulteriore. Chiara Ferragni, chiamata in causa come possibile ispiratrice, volontaria o no, della campagna, ha espresso il suo pensiero, unitamente ad una simpatica coincidenza: «Nel giugno 2020 mi era stato chiesto di essere il volto di una campana ministeriale per promuovere il nostro Paese nel mondo, avevo accettato a patto di poterlo fare gratuitamente e svelando il segreto della pizza che si rigenera».

#opentomeraviglia, Venere di Botticelli e Ferragni nella stessa postura
#opentomeraviglia: Venere di Botticelli e Ferragni nella stessa postura (dal profilo di Chiara Ferragni)

Aggiornamenti: la campagna “Italia: open to meraviglia” è stata accolta con pareri discordi e molte polemiche. Sono stati criticati l’uso dei cliché, la possibile vicinanza allo stile di taluni/e influencer in carne e ossa, l’uso ibrido dell’inglese e dell’italiano, la qualità della realizzazione, il disegno delle mani… Qualcuno ha perfino lanciato un appello per fornire al ministero due idee originali, che non vadano a pescare nell’ovvio.
A noi sembra che la campagna, quantunque perfettibile e poco originale, forse realizzata con la collaborazione di studenti al secondo anno del liceo artistico o di stagisti alle prime armi, possa risultare fondamentalmente simpatica ai pubblici e ai mercati cui è indirizzata. Né siamo sicuri che chi ha concepito campagne basate su femori di esseri umani sarebbe davvero riuscito a raggiungere il target con maggiore efficacia. O a volare piú in alto.
La Venere di Botticelli, icona dell’arte rinascimentale e del made in Italy, è la nuova testimonial del nostro Paese.
È una Venere rinnovata, che si è lasciata alle spalle il neoplatonismo che Botticelli e tutta Firenze respiravano all’epoca e ha indossato i piú moderni panni della turista e della virtual influencer; gira per l’Italia in bicicletta, scattando fotografie e selfie davanti ai nostri monumenti piú celebri, senza dimenticare il cibo e rimandando, anzi, per gli opportuni approfondimenti, al profilo Instagram venereitalia23 e al sito Italia.it. A voler filosofeggiare, d’altra parte, è pur vero che, nella corrispondenza tra bellezze interiori e bellezze esteriori, c’è senz’altro un che di profondamente (neo)platonico…
La campagna di comunicazione, nata da un’idea dell’agenzia Armando Testa, è stata presentata a Roma dalla responsabile del ministero del Turismo, Daniela Santanché, e dall’amministratrice delegata di Enit, Ivana Jelinic, al grido, pardon, al claimItalia: open to meraviglia”. “Questa nuova campagna – ricorda il sito Enit.it – troverà spazi digitali ed OOH* di livello internazionale e connaturerà la nuova comunicazione globale pubblicitaria dell’Agenzia Nazionale del Turismo.” Il budget è stato di 9 milioni di euro, circa quattro investiti sui principali hub aeroportuali del mondo e sulle stazioni ferroviarie europee, cinque sul digitale internazionale, con campagne crossmediali.
Questo il video ufficiale di presentazione:

 


*Come si ricorderà, OOH è un acronimo che sta per out of home (advertising). Comprende tutte quelle forme di pubblicità indirizzate a un consumatore che si trovi fuori casa: la cartellonistica, l’arredo urbano nonché la cosiddetta transit adv, ossia la pubblicità collocata su mezzi in movimento come tram, autobus, taxi, cui vanno aggiunti i messaggi pubblicitari nelle stazioni e negli aeroporti.

Italia Open to Meraviglia
Italia Open to Meraviglia – il visual

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