le voci dello sciopero (dei doppiatori)

Il doppiaggio è uno dei fiori all’occhiello del nostro cinema e del nostro made in Italy e capita non di rado che le grandi produzioni internazionali vedano negli adattamenti italiani quelli in assoluto piú riusciti; il doppiatore è un professionista che riproduce e talvolta perfino crea l’anima e i contenuti di un personaggio lavorando con la voce.

In questo periodo, fino al 2 luglio prossimo venturo, il doppiaggio italiano è in sciopero, uno sciopero indetto da Slc CGIL, Fistel CISL, Uilcom UIL, con il sostegno dei sindacati e dell’Aidac, Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinematografici; intervistato dall’ANSA, Roberto Stocchi (attore, doppiatore, direttore di doppiaggio e montaggio nonché presidente dell’Anad, Associazione Nazionale Attori Doppiatori) ha dichiarato:

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le fate tutt’altro che ignoranti (2)

Era il 28 gennaio 2004 quando le Winx, fate sbarazzine e scintillanti, facevano il loro ingresso nella televisione italiana; da allora Bloom, Tecna, Musa, Flora, Aisha, Roxy e Stella di avventure ne hanno vissute davvero tante, da sole o in compagnia degli “specialisti” e delle Pixie

Quello che fa davvero piacere sottolineare, fatti i dovuti auguri di buon compleanno, è che le Winx sono state il primo prodotto d’animazione concepito in Italia in grado di conquistare il mercato degli Stati Uniti d’America, come già ricordato nell’articolo ‘Le fate (tutt’altro che) ignoranti(per non parlare delle 131 edizioni in tutto il mondo).

Il merito è del marchigiano Iginio Straffi e della marchigiana Rainbow, cui va tutto il plauso piú sincero! Ed è proprio lo Straffi, per inciso, a promettere per il 2014

un anno di festeggiamenti!

Olivetti, il mercato e la visione

La poesia, intesa anche come capacità di vedere il mondo al di là delle piccolezze e delle contingenze, non è una colpa. La capacità visionaria nemmeno. In virtú del genio tradizionalmente insito nel DNA degli italiani, è piú che plausibile, peraltro, che il personal computer sia nato da un’italica idea, cosí come è successo per la pizza, il bel canto, il telefono, la radio ed il Pasquale Curatola’s Blog.

Pare, infatti, sia stata l’azienda eporediese Olivetti, per iniziativa dell’ingegner Pier Giorgio Perotto, a partorire la “Programma 101”, macchina che, per prima, consentiva di inserire dati e ricevere elaborazioni senza essere piú ingombrante e costosa di uno strumento da scrivania. La Olivetti la presentò alla fiera di New York del 1965, riscuotendo grandissimi consensi e meritando titoli che la definivano “il primo computer da scrivania del mondo”; l’azienda di Ivrea divenne dunque la prima produttrice europea di macchine per ufficio, la prima al mondo per macchine da calcolo.

La divisione elettronica dell’Olivetti venne ceduta alla General Electrics nel 1996, con una scelta condivisa dai piú e dai piú giustificata con le difficoltà sempre maggiori nella ricerca.

L’azienda negli anni Sessanta era guidata da quell’Adriano Olivetti che è tornato sul piccolo schermo ieri e lunedí, grazie all’interpretazione di Luca Zingaretti, a prosieguo della tradizione biografica tipica della fiction di Rai 1 e a doveroso omaggio a un visionario decisamente in gamba (i meriti manageriali sono evidenti né erano di minor pregio quelli spirituali e umani di un idealista, filantropo e teorizzatore d’idee politiche innovative).

La miniserie, interpretata anche, tra gli altri, da Francesco Pannofino (Dalmasso, della concorrente Itala), Stefania Rocca e Francesca Cavallin, prodotta dalla Casanova di Luca Barbareschi e diretta da quel Michele Soavi che può vantare, accanto ai meriti artistici, d’essere nipote di Adriano Olivetti, ha fatto segnare ascolti decorosissimi, nell’ordine di 6.117.000 telespettatori nella prima puntata (22.92% di share) e 6.345.000 (24.67%) nella seconda.

Unica nota di tristezza, la salute di Luca Barbareschi; il produttore ha dichiarato di non avere alcunché d’incurabile ma di doversi comunque curare, cancellando al contempo gli impegni teatrali con lo Stabile di Genova (in programma c’era ‘Il discorso del re’) e limitandosi, il prossimo 4 novembre, alla presentazione del film ‘Something Good’, sua piú recente produzione. 

Marcello Dudovich, Olivetti, 1921
Marcello Dudovich, Olivetti, 1921
(grazie a Pittori italiani dell’Ottocento)

Disney per Expo 2015

La mascotte per l’Expo 2015 sarà disegnata dai professionisti di Disney Italia, che cureranno anche lo sviluppo, la promozione e la commercializzazione dell’Intellectual Property dell’Esposizione Universale.

Lo ha annunciato il Commissario unico del Governo per Expo di Milano 2015 Giuseppe Sala lo scorso 26 settembre, nell’ambito di una conferenza stampa a New York.

La mascotte, una volta conferita di nome e generalità, simboleggerà il tema dell’Esposizione Universale ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ e sarà ovviamente riprodotta nel merchandising, nei poster, nelle penne, nei calendari, nelle tazze, negli orologi che arricchiranno la quotidianità degli avventori e dei curiosi della manifestazione, a perenne e gradevole ricordo della medesima.

Giuseppe Sala ha ricordato che alla gara hanno partecipato moltissime aziende di prim’ordine nel settore dell’entertainment, e ha voluto ringraziare Disney Italia

“per il lavoro svolto e per il determinante contributo che darà al successo dell’Esposizione Universale con il personaggio che ha ideato”.

 La presentazione della mascotte avrà luogo a breve; se vi piace, chiamatela… Pasqual…

AGGIORNAMENTO DEL 15 DICEMBRE: LA MASCOTTE È STATA PRESENTATA E NON SI CHIAMA PASQUAL

(IL NOME LE SARÀ ASSEGNATO DAI BAMBINI, CON UN CONCORSO).

È ISPIRATA ALLE OPERE  PITTORE MILANESE ARCIMBOLDO, CHE DIPINGEVA RITRATTI UMANI FATTI DI VEGETALI ED È LEGATA AL TEMA CALDO DELL’EXPO, QUELLO DI NUTRIRE IL PIANETA.

ECCOLA:

MASCOTTE EXPO 2015

MASCOTTE EXPO 2015

cinema? the best of made in Italy!

Il ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione con ICE-Agenzia, ANICA e Istituto Luce-Cinecittà, ha posto in essere un’interessante strategia di promozione del cinema italiano, che si svilupperà almeno fino agli ultimi mesi del 2014.

Il made in Italy sarà cosí protetto e sostenuto anche con riguardo alla decima musa, con le seguenti iniziative:

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in Cina con fulgore

Giglio Group spa, editore italiano di canali digitali presente in trentadue Paesi (Play.me, Acqua, Nautical Channel, Y&S, Music Box Live), e Cibn (China international broadcasting network), uno dei maggiori operatori radio-televisivi della Cina hanno raggiunto un accordo per una piattaforma tv a favore del made in Italy.

Si tratterà di una vetrina unica, una piattaforma televisiva e multimediale integrata all’avanguardia, che trasmetterà  contenuti di alta qualità legati alla cultura, allo stile di vita e alle eccellenze del nostro Paese.

Questo consentirà la promozione in Cina dei nostri prodotti originali e del nostro audiovisivo. La prospettiva, che nasce sotto l’egida della Fondazione Italia –Cina, è quella di un progressivo avvicinamento delle culture e dei mercati dei due Paesi, con l’intento di innestare ulteriori potenzialità di sviluppo.

accordo italia cina giglio group e cibn

rileggi dalla Cina con fulgore

Topo Gigio goes to Hollywood

Topo Gigio seems almost forgotten in Italy, in spite of a glorious past, which began with “mago Zurlí” and continued through participation in the Zecchino d’oro, the cartoon series, the Carosello. He even did a few dance steps with Alessia Marcuzzi at the Big Brother and is quoted in my Peyo Code… It now seems to want to revive in a big way, with an expedition in the United States, specifically in Hollywood, the Mecca of cinema.
The reassuring rodent invented by Maria Perego, who is perhaps better known abroad than here, will be the protagonist of ‘The American Dream of Gigio‘, film made with digital animation and live action, made up of professionals like Steve Waterman (executive producer that, as rodents, has already experienced ‘Stuart Little’ and ‘Alvin’), Gary Marenzi (former President of MGM and Paramount), the screenwriters Irene Mecchi and Bridget Terry (‘the Brave‘ and ‘the Lion King‘ for Disney).
The film will be released in 2014; in the eagerly waiting, Topo Gigio will make a record with Gigi D’Alessio and Claudio Cecchetto in memory of Massimo Dorati and will go to the Rising Sun for a cartoon series.

 

Topo Gigio sembra quasi dimenticato in Italia, a dispetto di un passato glorioso, cominciato con il Mago Zurlí e proseguito attraverso la partecipazione allo Zecchino d’oro, alle serie di cartoni animati, al Carosello. Ha perfino fatto qualche passo di danza con Alessia Marcuzzi al Grande fratello ed è citato nel mio Codice Peyo. Sembra adesso volersi rilanciare in grande stile, con una spedizione negli Stati uniti, per la precisione a Hollywood, la Mecca del cinema.
Il rassicurante roditore inventato da Maria Perego, che all’estero è forse conosciuto meglio che da noi, sarà protagonista assoluto de ‘Il sogno americano di Gigio’, film realizzato con animazioni digitali e riprese dal vero, realizzato da professionisti del calibro di Steve Waterman (produttore esecutivo che, quanto a roditori, ha già conosciuto ‘Stuart Little’ e ‘Alvin’), Gary Marenzi (ex presidente MGM e Paramount), le sceneggiatrici Irene Mecchi e Bridget Terry (‘the Brave’ e ‘il Re Leone’ per la Disney).
La pellicola uscirà nel 2014; nella trepidante attesa, Topo Gigio farà un disco con Gigi D’Alessio e Claudio Cecchetto in memoria di Massimo Dorati e si recherà nel Sol Levante per una serie a cartoni.

topo-gigio

Blue mozzarella? Not in Italy!

“Mozzarella”, as you surely know, is a typical Italian cheese, we usually put on pizza, for istance.

It is nice, fresh and white. White like the snow, white like the ice, white like the pureness.

Recently some fake mozzarella have been discovered in a supermarket, coloured in blue because of a bacterium. Obviously, it was not an original Italian product! Someone, in Germany, have tried to copy this cheese and something wrong must have happened.

When you look for Italian products, that are the best in the world, please check if they are really made in Italy!

Many cheeses and others Italian specialties are counterfeit by dishonest companies who wants take advantage of the prestige of our traditions.

Put attention on your shopping, it is in your interest!

(PS: I will come back to Television and Cinema, my professional target,

in the next post…)

anime d’Italia

Nel nostro Paese sono rimaste solo società di progettazione, mentre l’animazione viene fatta altrove. Se va bene, si realizzano progetti italiani con animatori solo coreani”.
Francesco Testa, presidente di Asifa Italia
Il problema del cinema d’animazione in Italia non è certo la bontà del prodotto, è che c’è bisogno di un certo lavoro di box office perché il film abbia successo. In fatto di creatività non ci batte nessuno, ma per sfondare servono gli investimenti. Ma nessuno sembra interessato. E dire che sarebbe anche un buon investimento: tanto che dei prestiti che eroga il ministero per il cinema, quello d’animazione ha sempre restituito fino all’ultimo centesimo. Nonostante questo, manca ancora una certa lungimiranza. In questo contesto di scarsa imprenditorialità ridurre i costi, è diventato un imperativo. E per farlo si subappalta parte del processo in paesi dove la manodopera costa meno. È inevitabile, altrimenti si sfora con i costi”.
Piero Campedelli, presidente di Cartoon Italia
 

Le due citazioni (altro…)

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