spicchi d’arte tra baffi di storia (72)
- In programma quest’oggi, domenica 12 luglio, alle 21.30, alla Rocca Brancaleone, nell’ambito del Ravenna Festival due capolavori sinfonici di Antonín Leopold Dvořák: la Sinfonia n.9 ‘Dal nuovo mondo’ ed il Concerto n°2 per violoncello e orchestra:
C’è una storia americana di integrazione sociale dietro i due capolavori sinfonici di Antonín Dvořák. Nel 1892 il compositore boemo fu invitato dalla mecenate Jeannette Thurber a dirigere il Conservatorio di New York, una delle prime scuole ad ammettere donne e afroamericani. Per questa lungimirante patrona delle arti era fondamentale che la neonata istituzione musicale fosse guidata da un eminente musicista europeo. Dvořák tentennò a lungo, finché non si convinse ad accettare la munifica offerta di 15.000 dollari annui, a condizione di poter rientrare in patria nei mesi estivi. Sotto la sua direzione, il Conservatorio si perfezionò in un modello di avanguardia e meritocrazia. Tra i suoi studenti ci fu anche il futuro compositore afroamericano Harry Burleigh, che fece conoscere a Dvořák lo sterminato repertorio spiritual e dei nativi. Unendo i due patrimoni popolari – quello boemo e quello americano – nacquero le condizioni per creare la Sinfonia n. 9 “Dal nuovo mondo”, che nel 1893 debuttò con enorme successo alla Carnegie Hall. Un anno dopo, un’altra esperienza fondamentale segnò la sua carriera: dopo aver ascoltato il Secondo Concerto per violoncello di Victor Herbert (collega di Conservatorio e primo violoncello nel debutto della Sinfonia “Dal nuovo mondo”), Dvořák decise di affrontare lo stesso percorso, memore di un primo Concerto giovanile scritto nel 1865, e mai completato: in poche settimane nacque il Concerto in Si minore, ancor oggi la composizione concertante per violoncello più eseguita e amata al mondo.
(dal sito ufficiale)
- Non tutte le negatività vengono per nuocere. Il Maggio Musicale fiorentino, per esempio, coglie le occasioni del transeunte per inaugurare e aprire al pubblico la cavea, il grande spazio all’aperto sul tetto del Teatro Comunale, dal quale si gode una vista mozzafiato su tutta Firenze. È la prima volta che tale suggestiva cornice ospita la rappresentazione di opere liriche; nel recente passato, infatti, la cavea era stata quasi esclusivamente impiegata per le manifestazioni musicali dell’Estate Fiorentina del Comune. Le due opere previste sono ‘Il ballo in maschera’ (15 e 18 luglio) e ‘La traviata’ (19 luglio), entrambe di Giuseppe Verdi. Circa seicento i posti disponibili; biglietti a partire da 15 euro per i giovani, titolari della Maggio Card, 50 e 100 euro per la grande platea all’aperto, divisa in due settori.
- Il teatro greco di Siracusa, invece, orbo quest’anno delle rappresentazioni teatrali, si rifugia sull’‘Isola della Luce’, cantata per soli, coro e orchestra del M° Nicola Piovani. 480 le sedie posizionate sul palcoscenico. Dodici coristi dodici sui gradoni in pietra. Venti musicisti su un piccolo palco. L’Istituto nazionale per il Dramma Antico (INDA) ha deciso di dedicare la stagione a Calogero Rizzuto, direttore del parco archeologico della Neapolis, deceduto nel periodo dell’emergenza sanitaria, alla sua collaboratrice Silvana Ruggero, a tutte le vittime del Covid 19.
- Il ministro Dario Franceschini, responsabile MiBact, ha firmato venerdí 10 luglio il decreto che assegna dieci milioni di euro dei fondi emergenza cinema e spettacolo istituiti con il DL Cura Italia al ristoro dei mancati introiti da biglietteria e abbonamenti degli esercizi teatrali privati. Dal sito: (altro…)