audiweb, questo sconosciuto

Auditel per la televisione, Audiweb per la rete. Audiweb esiste da un bel po’ ma, da qualche giorno, ha avviato la produzione dei dati basati su una metodologia nuova, Audiweb 2.0; a partire dal 7 giugno, peraltro, ha anche distribuito i primi dati della rilevazione “Daily/Weekly”. Tale indagine, realizzata in collaborazione con Nielsen, si distingue per (altro…)

uno smart per guardare, visori per sognare…

Ci sono alcune innovazioni tecnologiche, in fase di lancio in questo periodo, che sembrano di particolare interesse: le possibilità di usare lo smartphone (anche) come telecomando e gli occhiali per la realtà virtuale. Zia Cecilia, come si ricorderà, tentava già negli anni Novanta di cambiare canale con il modesto telefonino del nipote, pigiando i tasti a caso e riuscendo, piuttosto, a contattare improbabili empori del Nebraska; oggi, invece,  ci sono bluetooth, wi-fi, infrarossi, app dedicate… gli smartphone dotati di porta IR o che possano essere adattati alla tecnologia infrarossi possono tranquillamente diventare telecomandi, al piú installando qualche nuova applicazione. Mediaset Premium vanta da un pezzo, d’altra parte, l’app Premium Play per smartphone e tablet.
Una prospettiva di questo genere può e potrà viepiú in futuro consentirci, con un unico dispositivo, di regolare il volume del televisore, cambiare canale, usare le forme di social networking ma anche di alzare e abbassare le tapparelle o gestire il riscaldamento. #interattività, #convergenzatecnologica, #domotica.
Che dire, poi, dei dispositivi che, già adesso, sembrano in grado di offrirci la realtà virtuale chiedendoci la stessa fatica che si usa nell’inforcare un paio d’occhiali? Oltre ai Google glass, che prospettano la possibilità di visualizzare pagine web, usare i social network, controllare mappe e indicazioni stradali, fare videoconferenze, fotografie e video, esistono diversi tipi di visori e alcuni modelli arriveranno nelle nostre case a marzo. Ieri, per esempio, sono partiti i pre – ordini per il modello che sarà di Facebook e al CES di Las Vegas la realtà virtuale è trend tra i piú seguiti.
In stile curatoliano, tuttavia, ci piace ricordare che zio Paperone aveva previsto la realtà virtuale molto tempo fa, nella storia (altro…)

World Television Day 2014

“La televisione rimane il medium piú affidabile e popolare per l’informazione, la cultura, lo sport e l’intrattenimento. La televisione aiuta a portare il mondo nella vita e nelle case della gente. Con una programmazione di qualità la televisione fa luce su temi globali e apre finestre di comprensione su confronti e speranze delle comunità e delle famiglie di ogni luogo.”

Ban Ki-moon, segretario generale ONU

Qual è il ruolo della televisione nella società e nella vita di ognuno di noi? Davvero la guardiamo quattro ore al giorno? Ha ragione lo studio della Pepptv, secondo cui oggi è ormai prassi consolidata usare televisione e smartphone (o tablet, o pc) contemporaneamente, tanto che l’esperienza multiscreening acquisisce particolare interesse anche a  livello commerciale?

Se lo chiede il World Television Day; istituito dall’ONU il 21 novembre 1996, intende creare un momento di riflessione sul potere della tv, a livello planetario, nell’influenzare i massimi sistemi e le piccole scelte di ogni giorno.

Associazioni come European Broadcasting Union (EBU), Egta (associazione delle concessionarie di pubblicità tv e radio)  e Association of Commercial Television in Europe (ACT) si pongono le domande in modo tecnico, sul versante manageriale; i comuni mortali possono farlo attraverso il sito internet www.worldtelevisionday.tv, YouTube e social network come Facebook e Twitter (pagina FB “World Television Day”, hashtag Twitter #WorldTVDay (per l’iniziativa) &  #WeLoveTV).

Molti personaggi famosi, di tutto il mondo, hanno deciso di collaborare, rilasciando al sito brevi interviste nelle quali esprimono il loro rapporto con la televisione e l’importanza che ha rivestito nella loro vita e nella loro carriera.

le scelte del Biscione (2)

La Mediaset Night 2013 per i giornalisti non è stata piú sfarzosa di quella del 2012; quella per le centrali media e i grandi investitori pubblicitari ha avuto analoga parchezza.

Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato come, a suo avviso, sia stato raggiunto l’obiettivo di “una macchina piú snella ed efficiente senza toccare la qualità” e che, in un mercato che è il piú concorrenziale in Europa, “sono sempre le grandi reti generaliste proprio con i loro caldi ed esclusivi programmi fatti appositamente per il pubblico italiano, molto spesso in diretta”.

Come già anticipato ne ‘le scelte del Biscione (1)’, sarà varata per il prossimo Natale ‘Infinity’ di Premium, che aprirà una scelta vastissima di film e telefilm agli utenti connessi attraverso la televisione, il pc, il tablet o lo smartphone.

Si deve dar conto, adesso, delle strategie di palinsesto.

Tra Sottili che vanno e Telesi che vengono, la novità forse piú interessante è l’arrivo di Davide Parenti su Canale 5, per uno show del quale, al momento, si sa ben poco (che, in alternativa alle Iene, vogliano trasferire sulla rete ammiraglia solo parte di DNA?).

(altro…)

Facebook Reader

Facebook has already a billion of users, thousand more, thousand less.  Anyway, it is aware it is not possible to rest on the laurels because competition is fierce, situation is even too stationary (a stationary system is not a fit system, political economics says) and a marketing golden rule sees innovation as an important value, an asset to be taken into consideration.

It seems, therefore, that about a year now, Zuckerberg & Co. are working on “Facebook Reader”, a graphically – looking newspaper, optimized for mobile, which will match the news published by the platform users in base of the contents.

It is a strategy among the most appropriate ones, also considering already existing apps which select contents from socials and make customised products (Flipboard has fifty million users, LinkedIn well sensed the potential of Pulse, buying the start up, probably with its twenty million users; Summly has fallen into the clutches of Yahoo!, Wavii was engulfed by that same Google announced that Google Reader to close in July).

Moreover, as evident by the recent introduction of the #hashtag, everyone knows that Facebook, as well as being a fun, also is a delicate forum for the exchange of ideas and circulation of news.

 

Facebook conta ormai un miliarduccio di utenti, migliaio piú, migliaio meno. Sa, però, non di poter riposare sugli allori perché la concorrenza è agguerrita, la situazione sembra fin troppo stazionaria (un sistema stazionario non è un sistema sano, dice l’economia politica) e una regola aurea del marketing vuole che l’innovazione sia sempre un valore importante, un asset da tenere in considerazione.

Sembra, dunque, che da un annetto a questa parte, Zuckerberg & Co. stiano lavorando a “Facebook Reader”, un prodotto graficamente simile a una testata, ottimizzato per il mobile, che aggregherà le notizie pubblicate dagli utenti della piattaforma in base ai contenuti. 

È strategia tra le piú opportune, anche perché già esistono alcune app che selezionano contenuti dai social e creano prodotti personalizzati (Flipboard ha cinquanta milioni di utenti; LinkedIn ben fiutato le potenzialità di Pulse, rilevandone la start up, probabilmente con i suoi venti milioni di utenti; Summly è finito nelle grinfie di Yahoo!, Wavii è stato fagocitato da quello stesso Google che ha annunciato di chiudere Google Reader a luglio).

Peraltro, come evidente dalla recente introduzione degli #hashtag, a nessuno sfugge che Facebook, oltre ad essere un divertimento, è anche un forum delicatissimo per lo scambio delle idee e la circolazione delle notizie.

il giorno di Carosello

È arrivato il grande giorno: questa sera su Rai 1, alle 21.10 parte Carosello Reloaded, tre minuti e mezzo di ‘mini-fiction’ da settanta secondi con l’obiettivo di innovare con la tradizione, rispolverando un fenomeno che la storia della nostra televisione certo non ha dimenticato.
Da oggi fino al 28 luglio; un esperimento presentato da Fabrizio Piscopo (Sipra) come “un format multimediale e interattivo su diverse piattaforme”, probabilmente anche un modo per ottimizzare la presenza dei marchi disposti a spendere di piú nella fascia piú appetibile.

Rai Pubblicità, al momento ancora Sipra, stima un bacino di pubblico corrispondente al 30% del totale, formato al 62% da donne e al 60% da Responsabili Acquisti; il listino chiede un milioncino di euro sull’unghia e prevede

  • ventun passaggi nell’ambito di Carosello reloaded,

  • altrettanti il giorno dopo alle 18.55,

  • quarantadue su RadioUno web

  • 514 proiezioni nei cinema, per tre settimane.

Innovazioni assolute, da concordare a parte, i concorsi a premi e il double screen, ovvero un’app che consente l’interazione con gli spot attraverso un dispositivo e si avvia con un segnale a infrasuoni.

Le aziende clienti che hanno abbracciato l’iniziativa sono: Ferrero (forse con Jo Condor), Conad, Eni (col cane a sei zampe), Wind, UnileverProcter & Gamble, Regione Marche, BNL (in futuro forse anche Fiat); la musica è quella storica, composta nel 1957 da Raffaele Gervasio, con un arrangiamento di Fabio Gurian e l’esecuzione da parte dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai all’Auditorium “Arturo Toscanini” di Torino. La sigla ha qualche colore in più e si apre sulle piazze italiane.

Il tutto nella speranza di portare nelle casse di viale Mazzini tra i quindici e i sedici milioni di euro in piú, senza la minima indulgenza verso forme di comunicazione quali informazioni di prodotto, telepromozioni, sconti o annunci di promozioni.

Rileggi Caro(sello)

e Caro(sello) (2)

carosello reloaded

aggiornamento delle 22: ci si aspettava forse qualcosina in piú…

questione di streaming

Uno degli effetti della convergenza digitale è sicuramente il passaggio da una fruizione passiva dei contenuti a una attiva, anche in virtú di tecnologie quali tablet, smartphone e computer.  

Streamit Twww.tv, piattaforma di web-tv, raggiunge sei milioni di visitatori unici al mese (dati Shiny Stat aggiornati a febbraio) e ha siglato nei giorni scorsi un accordo con Adsolutions Interactive Communication, divisione web della concessionaria Adsolutions, per la gestione esclusiva della raccolta pubblicitaria dei canali sportivi.

Streamit vanta, infatti, quaranta canali dedicati allo sport e sviluppa oltre dieci milioni di video pre –roll, erogati cioè prima di un contenuto editoriale, grazie ad un’offerta ricca e in HD, che non richiede buffering né tempo di attesa.

Passando ad altro, si vuole adesso riportare una serie di siti di file sharing e streaming oscurati dalla Procura di Roma:

bitshare.com 
cineblog01.org 
clipshouse.com 
cyberlocker.ch 
ddl-fantasy.org 
filmfreestream.org 
filmnuovistreaming.com 
filmpertutti.tv 
flashdrive.it 
flashstream.in 
freakshare.com 
gatestreaming.com 
italiafilm2.com 
likeupload.net 
megaload.it 
nowdownload.co 
nowvideo.co 
panicmovie.altervista.org 
queenshare.com 
rapidgator.net 
robin-film.net 
speedvid.tv 
streamingworld.forumcommunity.net 
uploaded.net 
uploadjet.net 
videopremium.net 
yourlifeupdated.it

le ultime su TGCom 24

Mediaset TGCOM24, logo ufficiale
Nel numero in edicola di ‘Prima comunicazione’ c’è un interessante servizio su Mediaset TGCOM 24, il canale all news che Mediaset lancerà il prossimo novembre, con dichiarazioni rilasciate da Mauro Crippa, direttore dell’informazione di Mediaset, Paolo Liguori, direttore di TgCom, e il direttore Mario Giordano, responsabile anche dell’agenzia News Mediaset (che collaborerà alla fornitura dei contenuti).
Queste, fondamentalmente, le info:
  • il canale sarà on air ventiquattr’ore su ventiquattro;
  • le notizie saranno in diretta dalle 6 del mattino fino all’una di notte;
  • il tg avrà otto/nove edizioni al giorno (risulta da altra fonte che lo spazio 18-20 sarà occupato da talk show, per non infastidire i tg delle generaliste);
  • sarà un sistema multipiattaforma, in grado di far dialogare internet e televisione;
  • prevista un’infrastruttura tecnologia con fibre ottiche di collegamento tra le sedi di Milano e Roma, per un investimento di quindici milioni di euro;
  • Crippa si dice sicuro che,  “se sarà un prodotto giornalistico di prim’ordine, vista la fame crescente di notizie e approfondimenti su tutte le piattaforme, l’interesse degli investitori non potrà che aumentare”