trent’anni da Capaci: televisione, fotografia, teatro

  • Lunedí 23 maggio 2022 ricorre il trentesimo anniversario dall’attentato di Capaci nel quale, come tutti ricordiamo, furono privati della vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tutti gli uomini della scorta (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro). Cinquantasette giorni dopo un altro attentato privava della vita Paolo Borsellino e cinque suoi agenti (Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina).
  • Lunedí 23 maggio 2022 il Teatro dell’Opera di Roma ricorda le stragi di Capaci e di via D’Amelio con un allestimento realizzato dalla Fondazione lirico-sinfonica capitolina, guidata dal palermitano Francesco Giambrone: “Darklands – Volti della memoria”, a cura di Francesco Francaviglia. Francaviglia documentò con la sua macchina fotografica la fame di giustizia che undici donne di Palermo, dopo gli attentati, espressero per un mese intero, occupando piazza Castelnuovo con una staffetta di digiuno.  La mostra fu inaugurata a Palermo nel 2014 e fu ospitata alla Galleria degli Uffizi di Firenze; il Teatro dell’Opera di Roma la fa adesso rivivere in un allestimento audiovisivo,  con le musiche di Giovanni Sollima e in una dimensione multimediale immersiva, in cui ritornano anche le voci del passato: i frammenti di telegiornali, le interviste a Falcone e a Borsellino, le testimonianze dei pentiti e delle donne fotografate.
  • È stata inaugurata venerdí scorso, nella sala pre-imbarchi dell’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo, la mostra fotografica dal titolo “L’eredità di Falcone e Borsellino”, realizzata dall’ANSA dieci anni fa. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Gesap, Fondazione Federico II e Regione Sicilia. Le foto, tratte dall’archivio dell’ANSA, ma anche dagli album privati di famiglia, ricostruiscono le vicende umane e professionali dei due magistrati antimafia legati da un destino comune fin dalla loro infanzia negli anni del dopoguerra in Piazza Magione, nel rione palermitano della Kalsa, dove abitavano con le loro famiglie a poche decine di metri di distanza. La mostra resterà in aeroporto in modo permanente.
  • Quanto alla programmazione televisiva,

    Con un palinsesto dedicato su tutte le reti, la Rai celebra la Giornata della Legalità per ricordare le vittime della mafia a trent’anni dall’attentato di Capaci in cui il 23 maggio 1992 persero la vita, lungo l’autostrada per Palermo, Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta. Esattamente cinquantasette giorni dopo, il 19 luglio, in un secondo attentato, in via D’Amelio, persero la vita Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta. Già da oggi, Rainews24 è in diretta da Palermo e dai luoghi simbolo della lotta alla mafia con Tg, speciali e approfondimenti mentre lunedì 23 maggio il Tg1 trasmetterà in diretta dal Foro Italico la commemorazione alla presenza delle più alte cariche dello Stato con uno ‘Speciale’ condotto da Emma D’Aquino dal titolo: ‘La memoria di tutti. L’Italia, Palermo 30 anni dopo”. Le edizioni del Tg2 delle ore 13 e delle 20:30 andranno in onda da Palermo largamente dedicate al ricordo delle stragi di Capaci e Via d’Amelio mentre ‘Speciale Tg3’ (ore 16.30) verrà trasmesso dall’Aula Bunker di Palermo in occasione della Conferenza dei Procuratori Generali dei Paesi del Consiglio d’Europa. In diretta anche l’informazione e i programmi di Radio1 che si trasferirà per un giorno nel capoluogo siciliano. Tra gli altri appuntamenti il 20 maggio in prima serata, quello con Rai3 che trasmetterà il documentario ‘Chiedi chi era Giovanni Falcone’, il 22 in seconda serata su Rai1 lo speciale Tg1 ‘L’ultimo respiro’, a cura di Maria Grazia Mazzola. Lo speciale del Tg1 sarà preceduto dalla prima puntata di ‘Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa’ prodotta da Rai Fiction con Isabella Ragonese. Nel pomeriggio del 23 maggio ‘Vita in Diretta’ aprirà delle finestre informative da Palermo e seguirà la cerimonia davanti all’Albero Falcone con l’esecuzione del Silenzio della Banda della Polizia di Stato seguito e la lettura dei nomi delle vittime delle stragi di Capaci e Via D’Amelio (alle 17.58). Ancora il 23 maggio ‘Era d’estate’, il film con Beppe Fiorello che Rai Movie manderà in onda alle 14, ‘Parole di pace, parole di guerra’ (ore 17, Rai Gulp), ‘Giovanni Falcone, l’uomo che sfidò Cosa Nostra’ (Tv movie su Rai Premium, ore 23), ‘Il giorno e la storia’ (Rai Storia a mezzanotte) a cui si aggiungono le proposte di Rai5: “Visioni – Ceneri. Storia di un depistaggio” (21.15) e “Speciale Medea – Un canto per Falcone e Borsellino” (21.45). RaiPlay renderà fruibili film, fiction, documentari e materiali di teche, compresa la nuova antologia ‘Mafia Dossier’, corredata da un’intervista a Riccardo Jacona e Rainews.it realizzerà uno Speciale sulle bombe che hanno ucciso i magistrati che hanno rivoluzionato la lotta alla mafia. Per la prima volta sarà possibile seguire in modo interattivo il corteo che accompagnò Falcone dall’Aeroporto di Palermo fino all’esplosione dei cinquecento chili di tritolo nascosti sotto l’autostrada dai sicari di Totò Riina. (⇐Comunicato stampa)

    • Dal sito di La7 si evince quanto segue:Il 23 maggio del 1992, giorno dell’anniversario della strage di via Capaci, La7 dedica una serata in memoria di Giovanni Falcone, ricordando una delle pagine più oscure e drammatiche della storia del nostro Paese nella quale persero la vita il giudice, sua moglie Francesca Morvillo e 3 agenti della sua scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

      Alle 21.15 andrà in onda il film “Giovanni Falcone” (1993), diretto da Giuseppe Ferrara con le interpretazioni di Michele Placido e Giancarlo Giannini.

      A seguire, La7 riproporrà una nuova versione dello speciale di Massimo Giletti dal titolo “Abbattiamoli – Chi ha voluto le stragi di cosa nostra”, un racconto che cerca di rintracciare il filo di quella verità smarrita relativo alla ormai famosa Trattativa tra lo Stato, e pezzi deviati delle istituzioni. Una verità che, ancora oggi, attende di essere scritta compiutamente.

    • Da quello di Sky Arte, invece:

L’arte può essere uno strumento per combattere la mafia e per riqualificare luoghi segnati dalla delinquenza? Le fotografie che hanno documentato quei tragici momenti sono cronaca, arte o storia? Quale forza hanno ora? Cultura e bellezza possono funzionare come antidoto a una strategia criminale che punta unicamente all’impunità e al profitto?

Da questi e altri interrogativi trae spunto Arte vs Mafia – La forza della bellezza, il documentario in onda su Sky Arte lunedì 23 maggio, a trent’anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e a quaranta da quella di Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa.

La pellicola sottolinea come il sacrificio degli uomini dello Stato abbia segnato le coscienze non solo dei cittadini comuni, della giustizia e della politica, ma anche del mondo dell’arte. Le testimonianze di artisti, giornalisti, fotografi e familiari delle vittime (Maria Falcone, Fiammetta Borsellino, Franco La Torre) compongono una intensa narrazione che unisce la riflessione creativa alla cronaca.

Sono molte le immagini e le suggestioni che delineano questo mosaico: dalla fotografia scattata da Tony Gentile a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che si sorridono in un momento di intimità, e alla quale si ispira il murale che troneggia sul lungomare di Palermo dipinto dagli street artist Rosk e Loste, ai volti dei due magistrati che hanno ispirato anche la Porta dei Giganti, l’imponente installazione pittorica di Andrea Buglisi su due palazzi costruiti accanto al carcere dell’Ucciardone.

Nell’aula bunker di Palermo, teatro del maxi processo, Velasco Vitali ha presentato per la prima volta il Branco, opera/metafora itinerante realizzata con rifiuti derivanti dall’abusivismo edilizio, ora esposta nel cortile della facoltà di giurisprudenza dell’Università di Palermo, dove hanno studiato Falcone e Borsellino e i tanti giovani che ne seguono l’esempio.

Mafia e riscatto culturale sono anche i temi affrontati da Emilio Isgrò, autore dell’opera Seme d’Arancia, nel messinese, suo territorio natale, immortalata dall’obiettivo di Ferdinando Scianna. Claudio Fava descrive le tele del padre Giuseppe Fava, scrittore e giornalista ucciso dalla mafia catanese nel 1984, mentre Roveto Ardente è il titolo del trittico murale di Igor Scalisi Palminteri dedicato a Don Pino Puglisi, il prete ucciso a Brancaccio nel 1994 perché insegnava ai giovani le alternative alla criminalità.

Memorabile infine la testimonianza di Letizia Battaglia, recentemente scomparsa, che ha visto e fotografato la mattanza della mafia e che nell’intervista rilasciata pochi giorni prima di morire ha dichiarato che il giorno della strage di Capaci scelse di non andare sul luogo dell’esplosione e di smettere di fotografare gli eccidi di mafia: “Da Falcone in poi ho detto no, non ho fotografato neppure Borsellino e Don Puglisi”, decidendo di dare spazio solo alla bellezza come antidoto al dolore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

DarkLight