metafore ferroviarie…

Giovedì sera, con inizio alle 21, avrà luogo l’ennesimo maxi sciopero delle ferrovie.

Ma i treni, ricordiamolo sempre, non sono soltanto lugubri e poco affidabili mezzi di locomozione, racchiudono talvolta suggestioni poetiche di rara bellezza.

 “Questo lavoro è come stare alla stazione

senza sapere quando parte il treno.

Se non si è alla stazione il treno non si prende”

                                                                                                                         Giorgio Faletti

 

            “Devi andare lontano e non hai soldi?

Sali sul treno senza biglietto.

Quando arriverà il controllore ti farà scendere.

Ma avrai percorso una distanza immensamente superiore a quella che avresti fatto altrimenti”

           Un prof del primo master

 

“Vivi tu con fantasia, salti su, il primo treno e via!”

                                                                          Dalla sigla di un vecchio cartone animato

3 Risposte a “metafore ferroviarie…”

  1. Mi è venuta in mente la scena del “ragazzo di campagna” in cui i contadini si mettevano in mezzo al campo a guardare il treno che passava…

    Il treno era visto (romanticamente) come il partire, il movimento, la modernità…
    … saranno passati gli anni o forse ci siamo abituati al treno, fatto sta che questo “romanticismo” è passato…

  2. allora la radenska (slovena) ti piacerebbe molto come acqua… è tanto frizzante che ti gratta via l’ugola!

  3. @ roberts: il treno oggi è sinonimo di pendolarismo, disagi, disguidi, qui, quo, qua… Temo anch’io abbia perso la sua aura romantica, in effetti…

    @tutti: con indirizzario parlavamo privatamente di acque minerali…

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