Giovedì sera, con inizio alle 21, avrà luogo l’ennesimo maxi sciopero delle ferrovie.
Ma i treni, ricordiamolo sempre, non sono soltanto lugubri e poco affidabili mezzi di locomozione, racchiudono talvolta suggestioni poetiche di rara bellezza.
“Questo lavoro è come stare alla stazione
senza sapere quando parte il treno.
Se non si è alla stazione il treno non si prende”
Giorgio Faletti
“Devi andare lontano e non hai soldi?
Sali sul treno senza biglietto.
Quando arriverà il controllore ti farà scendere.
Ma avrai percorso una distanza immensamente superiore a quella che avresti fatto altrimenti”
Un prof del primo master
“Vivi tu con fantasia, salti su, il primo treno e via!”
Dalla sigla di un vecchio cartone animato
Mi è venuta in mente la scena del “ragazzo di campagna” in cui i contadini si mettevano in mezzo al campo a guardare il treno che passava…
Il treno era visto (romanticamente) come il partire, il movimento, la modernità…
… saranno passati gli anni o forse ci siamo abituati al treno, fatto sta che questo “romanticismo” è passato…
allora la radenska (slovena) ti piacerebbe molto come acqua… è tanto frizzante che ti gratta via l’ugola!
@ roberts: il treno oggi è sinonimo di pendolarismo, disagi, disguidi, qui, quo, qua… Temo anch’io abbia perso la sua aura romantica, in effetti…
@tutti: con indirizzario parlavamo privatamente di acque minerali…