Rémi a confronto

Il romanzo ‘Senza famiglia’, di Hector Malot, ha ispirato molti adattamenti televisivi e cinematografici, tra i quali, probabilmente il piú conosciuto, ‘Dolce Rémi’, cartone animato trasmesso in Italia negli anni Ottanta dalla Rai, dagli anni Duemila da Mediaset.
Chi ha dimenticato, nel citato cartone, l’episodio in cui il signor Vitali è sottoposto a processo ed il piccolo Rémi, accompagnato dai fedeli cani e dall’abnegata scimmietta, aspetta fuori dalla gigantesca facciata del tribunale, sotto la pioggia? La cronaca di questi giorni ci fornisce un caso assimilabile: in Brasile, un senzatetto è stato ricoverato in ospedale ed i suoi quattro cani lo hanno religiosamente aspettato, per ore, fuori dalla porta. Secondo il racconto della gente, tale è l’amore dell’uomo per i suoi amici a quattro zampe che non di rado si toglie dalla bocca il suo poco per sfamare loro.
La figura del senzatetto vagabondo non può non commuovere; ha, in piú, una sua intrinseca poesia e tale poesia si eleva al livello piú alto se il vagabondo, come valore aggiunto, è anche saltimbanco, musicista, artista di strada.
Arriverà a breve nelle sale cinematografiche, per concludere, ‘Rémi’ (Rémi – Sans Famille), ennesima trasposizione cinematografica, stavolta in live action, del romanzo di Malot, diretta da Antoine Blossier, con Maleaume Paquin nel ruolo di Rémi, Daniel Auteil nel ruolo del signor Vitali(s), Ludivine Sagnier in quello della signora Harper.
È stato presentato in Italia lo scorso ottobre, nella sezione ‘Young Adult’ di ‘Alice nella Città’.

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