l’Aquila, il sisma e… le Grandi Speranze*

Prende il via il 16 aprile 2019, su Rai 1, la fiction ‘L’Aquila – Grandi Speranze’, dedicata al terribile terremoto del 6 aprile 2009 e alla ricostruzione che ne è seguita. Diretta da Marco Risi e creata da Stefano Grasso, girata nelle vie della città distrutta, la serie è strutturata in sei puntate; la narrazione comincia un anno e mezzo dopo il sisma e narra le vicende di due genitori (Donatella Finocchiaro e Giorgio Marchesi,) che ancora cercano la figlia scomparsa, di due giovani che tornano nella loro città per sostenere la ricostruzione (Giorgio Tirabassi e Valentina Lodovini) e di alcuni ragazzi, che riescono a vivere la zona chiusa del centro città come un parco giochi. C’è poi un costruttore, interpretato da Luca Barbareschi, che raggiunge L’Aquila per costruire una nuova città e recuperare il rapporto con la figlia.
* Ovvio che il titolo ‘Grandi speranze’ è mutuato dall’omonimo romanzo di Dickens
È corretto ricordare che ‘L’Aquila – Grandi Speranze’, una coproduzione Rai Fiction – IdeaCinema, è solo una delle numerose iniziative che la Rai ha posto in essere per ricordare il drammatico anniversario, da dieci giorni a questa parte. Venerdí 5 aprile, per esempio, Rai 2 ha proposto un film documentario ‘Stand by me’ sulla Casa dello Studente (‘L’Aquila 3:32. La generazione dimenticata’) dove, come si ricorderà, perirono cinquantacinque giovani.
History Channel (Sky, 407), ha programmato sabato, 6 aprile, ‘L’Aquila: Una Città Italiana’:

Un racconto che inizia dalla tensione dei giorni precedenti al sisma delle 3.32. Momenti di vita quotidiana, uniti all’ansia e all’indecisione che coinvolge cittadini e istituzioni.

Da quel momento in poi si intrecciano le storie dei protagonisti, ognuna da un punto di vista differente: Tiziana, che quella notte perde due figlie; Eleonora, ragazza sorda, che rimane sotto le macerie per 42 ore; Milena che in quelle ore è in sala travaglio per dare alla luce Gabriella; la corsa contro il tempo di Roberto, ex guardia forestale, chiamato per prestare soccorso alla popolazione; l’impotenza di Vincenzo, medico chirurgo, davanti ad una catastrofe del genere; la praticità e concretezza di una famiglia numerosa, i Fidanza.
Tutti ripercorrono quelle ore terribili, ma nonostante le perdite la vita deve continuare e il post terremoto mette davanti agli abitanti dell’Aquila mille difficoltà e sfide. Nonostante la sofferenza, l’esigenza di ricostruire diventa vitale. Ogni protagonista assume un ruolo nuovo nella comunità, ogni persona inizia a rimettere in piedi la città non tanto dal punto di vista fisico, quanto sociale.

Tiziana, che sotto le macerie ha perso due figlie, racconta come da un’immane tragedia possa anche nascere il bisogno aiutare il prossimo: oggi è volontaria della croce rossa.

Roberto, guardia forestale e maestro di pugilato, dopo il crollo della sua palestra capisce subito che i suoi allievi, già sradicati e privati di tutto, non possono rinunciare anche al punto di riferimento e di incontro che è lo sport. Decide perciò di sistemare alla buona un garage e riprendere subito gli allenamenti: compra un furgone e tre volte alla settimana si improvvisa autista per recuperare uno a uno i suoi ragazzi sparsi nelle tendopoli di tutta la provincia.

Non hanno mollato neanche i fratelli Fidanza, che dopo aver perso il loro negozio del centro storico hanno deciso dopo dieci giorni dal sisma di metter su una ditta di traslochi con i mezzi che avevano, per togliere dalle case pericolanti e dalle macerie i mobili degli aquilani.

Racconteremo la difficile gestione dell’emergenza abitativa da parte del Governo e della Protezione Civile, la creazione delle tendopoli e la realizzazione delle “New Towns”, attraverso la voce del giornalista Nello Avellani.
Cercheremo di capire qual è il volto dell’Aquila dieci anni dopo, e quali sfide si prospettano per il futuro dei suoi cittadini. (comunicato ufficiale History)

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