l’Italia a Berlino ’23: Troisi, Moretti, molto piú

  • La LXXIII edizione del Festival internazionale del Cinema di Berlino (Berlinale) ha preso il via giovedí scorso, 16 febbraio. Come si ricorderà, quest’anno il nostro Paese può vantare una discreta rappresentanza nella terra dei fratelli Grimm, di Friedrich Wilhelm Murnau, di Fritz Lang. Un nostro film è in concorso (‘Disco Boy’, di Giacomo Abbruzzese) e numerosi altri sono presenti nelle varie sezioni:  ‘Le mura di Bergamo’, di Stefano Savona, ‘Le proprietà dei metalli’, di Antonio Bigini, ‘Mary e lo spirito di mezzanotte’, di Enzo d’Alò, ‘L’ultima notte d’amore’, di Andrea Di Stefano, ‘Laggiú qualcuno mi ama’, di Mario Martone. C’è anche una serie televisiva, ‘The Good Mothers’, in cui tre donne della ‘ndrangheta collaborano con una magistrato mettendosi contro le loro stesse famiglie (in concorso nella sezione Berlinale Series e candidata al “Berlinale Series Award”, premio istituito quest’anno, primo dedicato alla serialità nella storia del Festival). C’è anche Nanni Moretti, nel suo piccolo, con il restauro di ‘Sogni d’Oro’, film del 1981 portato a nuova vita dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale a partire dai negativi originali della scena e della colonna 35mm messi a disposizione dalla Sacher Film.
  • Né si può tacere sull’importanza, in quel di Berlino, dell’Italian Pavillion, lo spazio d’incontro, condivisione, dibattito, che accoglie le delegazioni professionali, artistiche e tutti gli addetti dell’industria del cinema italiano presenti alla Berlinale. Organizzato e promosso da Cinecittà, MiC, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, MAECI, ICE Agenzia, l’Italian Pavillion si presenta, come nelle ultime edizioni, in una doppia veste: in loco, presso il Martin Gropius Bau – quartier generale dell’European Film Market, nello stand 03/C6, ed in rete, all’indirizzo www.italianpavilion.it.
  • Con riguardo al film documentario ‘Laggiú qualcuno mi ama’ e a Massimo Troisi, cui è dedicato, bisogna ricordare che esce in sala proprio oggi, 19 febbraio, il giorno in cui Troisi avrebbe potuto festeggiare il settantesimo compleanno. Mario Martone ha dichiarato all’Ansa: La sua principale caratteristica? Era un comico che ti faceva ridere e ti commuoveva allo stesso tempo, qualcosa di molto raro di cui era capace solo Charlie Chaplin!“. Presenti, nel film, molte testimonianze: Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone… Ci sono poi le voci dei critici, Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e di due artefici della sua opera postuma, ‘Il Postino’, Michael Radford e Roberto Perpignani. Infine quella che era forse la sua Musa, Anna Parpignano, con cui Troisi scriveva i film. Ed è questa la sede per ricordare che l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha deciso di conferire a Troisi, ad honorem ed in maniera postuma, la laurea magistrale in “Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria”. La cerimonia si terrà domani, 20 febbraio, nel Complesso dei Santi Marcellino e Festo, a largo San Marcellino, ovviamente a Napoli.

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