il tempo (d)e(l)la Pasqua

La chiesa cattolica ricorda la Resurrezione di Cristo, la Pasqua, nella domenica successiva al primo plenilunio di primavera. È cosa nota. Quest’anno, dunque, la Pasqua cattolica cade il 27 marzo e una delle conseguenze è, tra l’altro, la concomitanza della festività dell’Annunciazione e della celebrazione del Venerdí di Passione (che si sovrappone nella liturgia perché piú importante).
In altra sede si è già espressa una nostra idea, quella di rendere la Pasqua una festa fissa, anche sulla scorta di alcuni studi secondo i quali il sacrificio di Gesú di Nazareth avrebbe avuto luogo in un giorno ben preciso, il 7 aprile dell’anno 30. Dovrebbe essere Pasqua la prima oppure la seconda domenica di aprile. Punto.
Si tratterebbe di modificare una tradizione antichissima, è vero ma non pochi sarebbero i vantaggi, tra cui quello di evitare sovrapposizioni antipatiche. Si potrebbero armonizzare, oltretutto, le date della Pasqua ebraica, dalla quale le altre traggono ispirazione, di quella cattolico-protestante e di quella ortodossa.
È forse il tempo, d’altra parte, di riconcepire in toto il nostro calendario, almeno nei Paesi occidentali; questo problema della Pasqua, insieme con altri, potrebbe essere risolto dall’idea di due studiosi americani, (altro…)

presepi (cine)viventi

È tempo d’alberi e presepi e anche il cinema, nel suo piccolo, fornisce un contributo. Il presepe vivente di Matera, per esempio, è stato quest’anno arricchito dalle scenografie di Cinecittà Studios, che colà trovano ulteriore vita dopo le numerose che già hanno vissuto in quei luoghi. Non bisogna dimenticare, infatti, che molti celebri film sono stati realizzati a Matera, che molti professionisti del cinema sono nati da quelle parti e che lo stesso remake di ‘Ben Hur’ è stato girato, oltre che a Cinecittà, nella Città dei Sassi, Matera, Capitale della Cultura nel 2019.
Fino a oggi, 8 dicembre, il Presepe vivente è (altro…)

Regression e altri demoni

È nelle sale ‘Regression’, psico – horror – thriller con Emma Watson, David Thewlis ed Ethan Hawke, diretto dal premio Oscar Alejandro Amenábar; la nota Ansa che lo accompagna recita “C’è un demoniaco dentro di noi, ma anche quello vero. Anche se il più grande lavoro del diavolo è dimostrare che non esiste”.

Anche a noi di ‘Sinners, programma basato sul peccato, alcune domande sorgevano spontanee, nel nostro piccolo. Chi è esattamente il diavolo? Che fattezze ha? Come opera? Se la memoria non m’inganna, era domanda che ponevamo anche ai nostri ospiti, spesso professori universitari, ricevendo interessanti risposte: nella Bibbia Satana è introdotto in modo un po’ implicito, come un dignitario di corte, appare in modo diretto solo quando tenta Gesú e quando, secondo san Giovanni, entra in Giuda. È citato, per la verità, anche nell’Apocalisse. Alcuni pensano che il nome Satana derivi da quello del dio egizio Set. Lucifero ha una storia complicatissima, che non è possibile condensare in questa sede. Ovvio, poi, che il programma fosse basato sul modo in cui le dette figure sono state analizzate dalla settima arte.

Al sottoscritto, a prescindere da precedenti collaborazioni, risulta quanto segue.

Nel film ‘Cenerentola’, di Walt Disney, un raggio di luce allontanava risoluto il gatto Lucifero, dopo l’avvenuta vestizione della fanciulla, e questa esclamava «Povero Lucifero!», laddove la madrina: «Direi piuttosto ‘Ben gli sta!’»; Victor Hugo intitolava ‛Satana’ un capitolo di un suo romanzo in cui appariva un personaggio sottilmente malvagio; Athena e i Cavalieri dello Zodiaco sconfiggevano Lucifero in un OAV intitolato ‘L’ultima battaglia’; Antoine de Saint-Exupéry conferiva al Serpente del ‛Piccolo Principe’ i caratteri della malvagità e dell’invidia, in maniera simile al Serpente di Collodi, ispirato a Goethe, che moriva ridendo a crepapelle al cospetto di Pinocchio; qualche stagione addietro, a ‛Quelli che il calcio…’, in prossimità del santo Natale, s’intonava «Sia maledetto Satana e tutti i malfattori!».

Nel libro della Sapienza è scritto che “la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo” ed è sicuramente un personaggio negativo “il Diavolo” che, in ‘Spicchi di cielo tra baffi di fumo’, brucia il campo di grano della famiglia di Romeo per comprare quest’ultimo.

Eppure, ne ‘I fratelli Karamazov’, Fëdor Michajlovič Dostoevskij fa dire a Satana che anche lui avrebbe voluto gioire per la Resurrezione di Cristo. Lo stesso autore scrive anche, nello  stesso libro, che “il diavolo combatte con Dio e il campo della battaglia è il cuore dell’Uomo “.

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i successori di Pietro

La puntata di ‘Ulisse – il piacere della scoperta’ in onda il 21 novembre 2015 ha avuto a oggetto il Vaticano e la Basilica di san Pietro. Come precisato a inizio puntata, la riproposizione di tali contenuti ha inteso salutare il Giubileo della Misericordia voluto da papa Francesco, che comincerà ufficialmente l’8 dicembre prossimo venturo. Inevitabili, pur tra le inestimabili bellezze, alcuni riferimenti alla storia del papato, alla tortura di Giordano Bruno a Castel sant’Angelo e a quei pontefici che si ritiene o si sospetta possano essere stati ammazzati nell’ambito degli intrighi di palazzo (secondo Vatican Insider:

Giovanni VIII il 14 dicembre 882  fu avvelenato da uno che poi, per essere certo di essere riuscito nello scopo, gli spaccò la testa a martellate. Bonifacio VII nel 985 fu ucciso mentre fuggiva da Castel S. Angelo e il suo cadavere restò, oltraggiato dai passanti, per giorni davanti alla statua di Marco Aurelio… Bonifacio VII, nel 974 aveva fatto strangolare, sempre a Castel S. Angelo, il suo predecessore Benedetto VI, mentre Benedetto V era morto in prigione, addirittura ad Amburgo, nel 966. C’è solo da pescare: Giovanni XII (…) fu noto per i cattivi costumi, anche in occasione della sua morte violenta nel 964… Prima di lui Giovanni X, papa dal 914 al 928, muore in prigione, ma gli resta la macchia dell’accusa, probabilmente falsa, del suo legame delittuoso con la perfida imperatrice Marozia…Via via nei secoli, passando per Paolo II, veneziano, forse morto all’improvviso il 26 luglio 1471, per indigestione da melone troppo freddo…)

(http://vaticaninsider.lastampa.it/; qualcuno aggiunge Sergio III, Benedetto V, Leone V, Giovanni X, Pio III, Formoso, Pio VIII, Urbano VII, Leone XI, Stefano VI, Leone V, Gregorio V, Giovanni XIV, Giovanni XI “e molti altri ancora!“).

Il nostro pensiero va anche a Giovanni Paolo I che, in simpatica coincidenza con una profezia di suor Lucia di Fatima, morí trentatré giorni esatti dopo la salita al soglio di Pietro; suo fratello, Edoardo Luciani, nel 1998, ha rilasciato al Corriere della Sera un’intervista:

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la via lattea

Alcuni programmi televisivi (‘La strada dei miracoli’, per dire) sembrano concepiti sulla falsariga de ‘La Via Lattea’ di Luis Buñuel.

Come si ricorderà, la pellicola è una lucida ed esaustiva sintesi di tutti gli approcci che l’animo umano può nutrire verso la religione; si racconta l’itinerario di due peregrini poveri diretti a Santiago de Compostela, il comportamento dei responsabili di un lussuoso ristorante, che conoscono alla perfezione le dispute teologiche ma si comportano in modo poco cristiano nel concreto, di due giovini che si esprimono in modo ribelle contro i dogmi, di due spadaccini che si sfidano a singolar tenzone sul vero significato della Grazia, di due ragazzi alle prese con un rosario e con la santa Vergine che, distanti nell’approccio mentale, devono dormire in stanze diverse della stessa locanda perché uno dei due cita il Vangelo: “Dio non accende una fiaccola per tenerla sotto un moggio”. C’è finanche Gesú, a un certo punto.

Nel caso televisivo, di fronte ai numerosi casi di cronaca che riguardano apparizioni miracolose e statue che trasudano, da un lato è rappresentato l’atteggiamento critico, dall’altro quello fideistico. Da un lato si difende la religione ricordando come questa, quando è matura, non debba appoggiarsi al miracolistico, dall’altro si argomenta che il divino può decidere di manifestarsi in modi diversi.

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Mozart(s) & the Jungle

Prende il via questa sera su Sky Atlantic la serie ‘Mozart in the Jungle’, ispirata al pressoché omonimo libro scritto dall’oboista Blair Tindall nel 2005; prodotta da Amazon Prime Instant Video, è stata adattata per il piccolo schermo da Roman Coppola e Jason Schwartzman (rispettivamente figlio e nipote di Francis Ford Coppola).

Serie tra le piú apprezzate (Huffington Post, The Hollywood Reporter), basata sulla musica classica, ‘Mozart in the Jungle’ racconta le vicende della giovane clarinettista Hailey (Lola Kirke) che, a un passo dall’agognata New York Simphony Orchestra, vede cambiare il vecchio direttore Malcolm McDowell (Alex DeLarge di ‘Arancia Meccanica’) e arrivarne un altro,  tale Rodrigo De Souza, talentuoso ma eccentrico, interpretato dal messicano Gael García Bernal (Ernesto Che Guevara giovane ne ‘I diari della motocicletta’ ed interprete ne ‘La Mala Educación’ di Pedro Almodovar). Musica classica ma anche eventi mondani, piccole schegge di simpatica follia e sindacalisti ormai anzianotti usi a preparare la colazione seminudi. Nel cast anche Saffron Burrows e Bernadette Peters. Da questa sera alle 21.10 in prima visione assoluta su Sky Atlantic HD e in contemporanea su Sky Arte HD, con i primi due episodi alle 21.10, il terzo alle 23.10; i primi due episodi andranno in onda in contemporanea su Sky Uno HD e il primo online su skyatlantic.it.

Anche i fumettisti, nel loro piccolo, sono dei Mozart e una potenziale giungla può essere costituita dal contesto socio-culturale al quale si rivolgono. A pochi mesi da Charlie Hebdo, il dialogo tra fumetti e religione torna alla ribalta in virtú della mostra “Valiant Women and Super Heroes: Bibles Stories in Comics“, che tenta di analizzare i legami nascosti tra fumetti, soprattutto americani, e Sacre Scritture.

Nel corso della storia, Paoline a parte, (altro…)

ci ha redenti anche quest’anno!

“Chi ci ha riscattato a tanto prezzo non vuole che periscano quelli che si è acquistato.”

sant’Agostino (Serm. 22, 9)

“Ecco il prezzo che ha dato, il suo sangue è stato versato. Nel sacco del suo Corpo portava il nostro prezzo; è stato colpito dalla lancia, il sacco si è aperto e ne è disceso il prezzo di tutta la terra.”

 sant’Agostino (En. in Ps. 21 II, 28)

REDENZIONE <- REDEMPTIO <- RE + EMO: acquisto una seconda volta, ricompro ciò che già mi apparteneva, riscatto.

Crux monetarum
© Pasquale Curatola; coins found on the web

Fonti originali:

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l’eleganza dell’asino

Oggi è Domenica delle Palme e si ricorda l’arrivo di Gesú a Gerusalemme, accolto in trionfo e chiamato figlio di Davide, re d’Israele.

Lasciando alle opportune istituzioni le tematiche del caso, una domanda sorge spontanea: perché il figlio di Dio arrivò a Gerusalemme cavalcando un’asina?

La risposta non è ovvia come potrebbe sembrare ed il sottoscritto è in grado di fornirla in virtú di una delle provvidenziali conferenze a cui si è pregiato di presenziare.

Una volta tra asini e cavalli non c’era differenza di valore, anzi i primi erano cavalcature d’assoluto prestigio, degne di trasportare le migliori persone, finanche figli di re, Messia e figli di Dio.

A tal punto erano nobili gli asini che gli Hyksos ne riproducevano le teste sugli scettri dei loro condottieri e li consideravano alla stregua di animale totemico. Ed è proprio su questo punto che, si perdoni, casca l’asino!

Gli Hyksos (altro…)

annunciazione annunciazione

Con buona pace del vangelo apocrifo di Filippo, il calendario cattolico ricorda oggi la festività dell’Annunciazione, che ricorre nove mesi prima del santo Natale e ricorda l’arrivo dell’ἄγγελος Gabriele a casa della santa Vergine.

Un sarcofago paleocristiano, risalente al 330 – 350 d.C., rinvenuto nel 1941 a Boville Ernica (Fr), potrebbe sembrare la semplice rappresentazione della Natività ma, secondo recenti studi, sarebbe in realtà l’allegoria della vera Annunciazione, cioè del giorno in cui Gesú fu effettivamente concepito. Secondo i ricercatori, le particolari sproporzioni e anomalie nel bassorilievo sarebbero una mappa astronomica, che riproduce fedelmente il cielo e i pianeti alla mezzanotte tra 19 e 20 marzo dell’anno 1, effettivo primo equinozio di primavera dell’era volgare, quell’anno in leggero anticipo. Secondo i medesimi ricercatori, la posizione dei pianeti ha composto “la stella del re dei Giudei” (Mt 2,2) ovvero la Stella di Davide: (altro…)

la visione della Sindone

Quale che sia l’approccio con il quale ci si accosta, la Sacra Sindone costringe a farsi delle domande e a cercare delle risposte. Tale è la sua importanza che anche i non vedenti devono avere la possibilità di conoscerla, soprattutto in occasione dell’ostensione della stessa, che quest’anno avrà luogo dal 19 aprile al 24 giugno, a Torino.

Esiste una copia tridimensionale del Sacro Telo, che ne riproduce la parte anteriore in modo codificato per non vedenti; le persone affette da disturbi all’apparato visivo potranno accostarsi alla riproduzione e acquisirla attraverso il tatto. (altro…)

i miracoli del marketing (2)

COSENZA Le ossa di San Francesco di Paola sarebbero state messe all’asta su internet. Si tratta di un centimetro di materia ossea attribuita a San Francesco e contenuta in un piccolo reliquario. Che sarebbe stata messa in vendita a partire da circa 300 euro. Non è possibile scorgere l’attestazione della provenienza, ma sulla parte posteriore dell’oggetto si vede un sigillo vescovile in ceralacca. La seconda reliquia è un altro frammento osseo conservato in un reliquario con stemma in ceralacca, anche questo probabilmente di natura vescovile. Questo secondo oggetto viene messo all’asta addirittura a circa 130 euro. Scorgendo le pagine di uno dei più noti siti di vendita on line, emerge come sono numerose le inserzioni di oggetti che riguardano il Santo di Paola. Si trova di tutto: da piccoli frammenti ossei a pezzi di tessuto o medaglie. Si parte da prezzi molto bassi fino a vendite maggiori. Per alcuni le inserzioni sono gestite dai titolari che trattano la vendita in privato.

Corriere della Calabria

i miracoli del marketing (ma non solo)

Il marketing è disciplina umanistica, che parte dall’osservazione dell’animo umano. 

È una delle cose che conosce bene chi ha scritto ‘Si accettano miracoli’, nelle sale da Capodanno. Di Alessandro Siani, interpretata dal medesimo con Fabio De Luigi, Serena Autieri e altri, ‘Si accettano miracoli‘ è una commedia (una “fantasy/comedy” nelle intenzioni) che ricava una delle sue fonti d’ispirazione dalla superstizione e dal devozionismo, facilmente strumentalizzabili e strumentalizzati, infatti, dall’esperto di marketing (un Marketing della religione esiste anche a livelli accademici, in ogni caso).

Il citato esperto, comprese le potenzialità di un fenomeno che avviene in chiesa, lo ritocca ad arte e si trasforma da tagliatore di teste nelle aziende in somministratore di merchandising concepito ad hoc, di tutte quelle immaginette, statuine, chincaglierie e paccottiglia che troppo spesso sono in vendita nei santuari e corrono il rischio di diventare l’unica dimensione spirituale di chi le compra.

Il piano di marketing funziona, almeno fino a un certo punto, ed il piccolo paese fuori dal tempo di cui è parroco il fratello dell’esperto sembra progredire e animarsi.

Che non si creda, tuttavia, che l’esperto di marketing non abbia un anima; s’invaghisce, il nostro, d’una fioraia cieca, probabile citazione dei film di Charlie Chaplin.

Il film ha incassato 2 milioni di euro e anche piú al primo giorno di programmazione. Merito esclusivo della pellicola, del posizionamento a Capodanno, del fatto che ne abbia già parlato il sottoscritto, che notoriamente porta fortuna…

Oppure, chissà, di quello che potrebbe tranquillamente essere, quantunque meritato, un vero e proprio miracolo.

sacramentare

Il grande Roberto Benigni ha detto che nelle altre lingue la bestemmia non esiste o è, al massimo, un’espressione concisa e stringata che scappa in momenti di collera estrema e incontenibile disappunto.

Si tratta, dunque, di un’espressione breve, neanche paragonabile alla perversione morfosintattica spesso riscontrabile in Italia, anche a prescindere dall’aneddoto che Benigni stesso ha raccontato (quanto a ciò che  è stato raccontato a noi, si potrà rileggere Mr D. The Final Chapter).

La bestemmia è segno d’ignoranza e rozzezza d’animo; nelle altre culture e religioni non è lontanamente concepibile, nemmeno nella piú balorda delle manifestazioni.

Si ricorderà, d’altro canto, come l’imprecazione contro la religione sia la sola ragione davvero valida per espellere i concorrenti dei reality show

PS: con l’occasione, si vuol porgere un sincero cenno di congratulazione a Roberto Benigni

per il bellissimo spettacolo sui Dieci Comandamenti e per il successo ottenuto.

PS 2: certo che fare 10 milioni fuori del periodo di garanzia…

a Rai Pubblicità si staranno mangiando le mani fino ai gomiti…

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