de Castellis animatis

...e vai col latinorum! Davvero maccheronico, stavolta…
Mi sono accorto di non avere minimamente chiosato la mia partecipazione a Castelli animati (v. post precedenti) e tenterò con il presente intervento di correggere tale disattenzione.
Tanto per cominciare, il festival I Castelli animati, giunto alla sua XI edizione, rappresenta l’Italia nel circuito degli otto festival europei d’eccellenza per il Forum Cartoon, la manifestazione europea organizzata dall’U.E. per selezionare nuovi progetti produttivi da realizzare con cofinanziamento europeo e per assegnare il Cartoon D’or, l’Oscar europeo per il cortometraggio animato. Prendervi parte o contribuire alla realizzazione di alcune delle sue componenti è dunque titolo di altissimo prestigio.
I prodotti che vengono presentati ad un Festival specializzato sono spesso diversi da quelli che vediamo in televisione.
I cartoni destinati ai target commercialmente rilevanti non mancano di sicuro, la loro categoria è rappresentata in modo più che adeguato.
Ma l’offerta complessiva strizza l’occhio anche a prodotti che non troverebbero mai spazio nei palinsesti delle reti televisive. Per dei motivi abbastanza ovvi.
In alcuni casi si tratta di prodotti che, come anticipavo, aggrediscono target non rilevati dall’Auditel, non avrebbe pertanto senso acquistarli o mandarli in onda.
In altri casi si tratta di prodotti che non sono compatibili con le linee editoriali delle emittenti, per dei motivi che dipendono dalle scelte di marketing o di pianificazione aziendale.
In altri casi ancora, e questo non sarà  mai sottolineato abbastanza, si tratta di opere che si servono del linguaggio dell’animazione SENZA essere cartoni animati secondo nel senso comune (e inesatto) del termine. Quello che i non addetti ai lavori non sanno, o fanno finta di non sapere, è che l’animazione è semplicemente il linguaggio con cui l’artista ha deciso di esprimersi, non il fine del suo lavoro. Solo nella programmazione televisiva destinata ai minori l’animazione viene considerata scelta d’obbligo per raggiungere la spiritualità dei bimbi e accendere la loro fantasia, il loro interesse. Ma l’animazione si presta a innumerevoli altre declinazioni, dal cinema dal vero alla pubblicità, dai videoclip agli effetti speciali, alle nuove frontiere offerte dalla convergenza digitale.
Quanto ai contenuti specifici del Festival, beh…. peggio per voi se ve lo siete perso! (next edition should be in 2007, by the way…).

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