Aggiornamento: a proposito dei rapporti tra Walt Disney e l’Italia, mi sono ricordato che Mike Bongiorno, in uno dei suoi programmi, disse che Walt voleva realizzare EuroDisney proprio nel nostro Paese. Furono i politici dell’epoca a rivelare imperdonabile miopia. Come spesso accade.
In un suo lavoro (‘Disney’s Grand Tour – Walt and Roy’s European Vacation – Summer 1935’, Theme Park Press, 2015) lo storico francese dell’animazione Didier Ghez ha confutato il noto aneddoto dell’incontro tra Benito Mussolini e Walt Disney. Fino a ieri lo si dava per scontato, complici le dettagliate testimonianze di Romano, figlio del Duce, e di Roy Disney, fratello di Walt. Il primo raccontò in un’intervista che Walt Disney, con la moglie Lilian, il fratello Roy e sua moglie Edna, arrivarono assieme al padre da Palazzo Venezia a Villa Torlonia, parlarono di Topolino, di Minnie, di Paperino, e regalarono ai figli del Duce un gigantesco Topolino di legno “alto quanto un bambino di dieci anni”; il secondo, Roy Disney, raccontò al giornalista Richard Hubler che la famiglia Disney raggiunse Palazzo Venezia, dove sarebbe avvenuta la famosa conversazione.
In un suo recente articolo, Marco Giusti, dalle pagine del ‘Foglio’, sintetizzato sulle schermate di Dagospia, riprende invece la ricostruzione di Didier Ghez cui si faceva riferimento all’inizio. Nel suo saggio, Ghez ripercorre in modo certosino il calendario del viaggio europeo della famiglia Disney ed esclude che Walt abbia avuto il tempo per incontrare il Duce; Romano Mussolini si sarebbe immaginato tutto e Roy Disney, all’epoca delle interviste, tra 1967 e 1968, settantaquattrenne, era forse meno lucido del necessario.
Se l’incontro fosse avvenuto, scrive Ghez, ci sarebbero delle fotografie di Disney insieme con Mussolini, un filmato. Le sole foto esistenti sono quelle degli eventi organizzati a Roma per celebrare Walt mentre i due filmati all’uopo realizzati dall’Istituto Luce vedono ripresi gli ospiti della delegazione Disney assieme al ministro della Propaganda, cioè Galeazzo Ciano, alla di lui moglie, Edda Mussolini, e a Luigi Freddi, capo della Direzione generale della cinematografia italiana dal 1934. Uno dei filmati riguarda l’arrivo alla Stazione Termini del treno da Venezia che aveva portato gli americani a Roma, l’altro la serata al cinema Barberini dove furono proiettati ‘The Goddess of Spring’, ‘Mickey’s Plays Papa’ e ‘Mickey’s Man Friday’, oltre alla prima di un film diretto da Rouben Mamoulian, ‘Resurrezione’, tratto dall’ omonimo romanzo di Lev Tolstoj.
Che dire, dunque, della pubblicità apparsa sui giornali americani dei primi anni Trenta con la scritta “VIVA MOUS-OLINI” e l’improbabile immagine di Mickey Mouse col braccio alzato a fare il saluto romano, davanti ad una folla oceanica? (altro…)