Il lungometraggio d’animazione ‘Moana 2’ (in Italia ‘Oceania 2’ o qualcosa di simile) sarà distribuito a partire dal prossimo novembre, ben prima della versione in live action del primo capitolo. Parola di Bob Iger, boss della Disney, intervistato dalla CNBC e ripreso da Deadline e altri. A quanto s’apprende, tale secondo capitolo nascerebbe dalla trasformazione di una serie televisiva già in cantiere.
Pienamente nella tradizione Disney, d’altra parte, riservare al pubblico americano un appuntamento importante nella settimana del Ringraziamento, dal mercoledí alla domenica.
«Moana rimane un franchise incredibilmente popolare – ha detto Iger – e non vediamo l’ora di darvi di piú su Moana e Maui, quando Moana 2 arriverà nei cinema questo novembre».
Come si ricorderà, il primo film, ‘Oceania’, uscito nel 2016, è stato diretto da Ron Clements, John Musker e Don Hall; ha incassato oltre 687 milioni di dollari al botteghino globale e ha ottenuto due candidature ai premi Oscar, come miglior film d’animazione e per la canzone scritta da Lin-Manuel Miranda, ‘How Far I’ll Go’ agli Oscar (da noi deturpata qui). Lo stesso Iger, nella medesima sede di cui sopra, ha dichiarato che il film rimane un successo irrefragabile su Disney+ ed è stato il piú visto del 2023, con oltre un miliardo di ore guardate.
Questo secondo capitolo è diretto da Dave Derrick Jr., con la musica dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed Emily Bear, della candidata al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina. Non si sa se Johnson tornerà come voce di Maui. Moana (in Italia Vaiana), invocata dai suoi antenati, dovrà (altro…)
Biancaneve e Sirenetta in live action, i sequel di Enchanted, Re Leone, Peter Pan, molte idee nuove… Nulla riguardo al tanto atteso Hercules di Guy Ritchie… Poiché molti, in queste ore, riflettono sui prossimi film della Disney, per come presentati venerdí scorso al “D23 Expo”, proviamo anche noi, in questa sede, a svolgerne una pur veloce trattazione:
Aggiornamento 12 agosto: DreamWorks Animation ha confermato ufficialmente che è in produzione il film ‘Kung Fu Panda 4’, arriverà in sala l’8 marzo 2024!
Aggiornamento 16/6 bis: torna, nel suo piccolo, anche Kung Fu Panda. Skadoosh! DreamWorks Animation e Netflix hanno pubblicato il primo trailer di ‘Kung Fu Panda: The Dragon Knight’, una serie in uscita adattata dalla popolare serie di film con Jack Black nei panni della voce dell’omonimo maestro di arti marziali. Il trailer mostra Black’s Po mentre inizia un altro viaggio attraverso la Cina, questa volta collaborando con Wanadering Blade (la Lama Errante, doppiata da Rita Ora) per affrontare una coppia di dispettose donnole di nome Klaus e Veruca (rispettivamente doppiate da Chris Geere e Della Saba), che vogliono distruggere il mondo collezionando un quartetto di antichi manufatti con poteri magici. James Hong riprende anche il suo ruolo di voce come Mr. Ping, un’oca che cucina noodle ed è il padre adottivo di Po; dopo essere apparso in modalità ancillare nei tre film di ‘Kung Fu Panda’, Ping sembra stavolta essere nei giochi a pieno titolo. “Potrei salvare la Cina!– esclama Black’s Po –Sarebbe il modo perfetto per rivendicare il mio titolo!“. Il trailer si conclude con la rivelazione della data di uscita della serie, il 14 luglio. I produttori esecutivi di ‘Kung Fu Panda: The Dragon Knight’ sono Jack Black, Peter Hastings e Shaunt Nigoghossian, con Chris Amick e Ben Mekler co-produttori esecutivi. “The Dragon Knight” segna la prima volta che Black torna nei panni di Po dal film del 2016 “Kung Fu Panda 3”. In precedenza ha doppiato il personaggio nei primi due film del franchise, usciti rispettivamente nel 2008 e nel 2011. In totale, la trilogia di film d’animazione ha incassato oltre 1,8 miliardi di dollari al botteghino mondiale. (⇐Variety)
Aggiornamento 16/6: i rappresentanti di Cattleya, Wildside, Groenlandia e Picomedia hanno incontrato il presidente dell’Unione Produttori, Benedetto Habib, a seguito di una loro presa di posizione espressa per lettera la scorsa settimana. Le quattro società hanno confermato la loro analisi della situazione sottolineando come in un momento in cui il prodotto è divenuto il centro del sistema, in Italia la rappresentanza della produzione indipendente è frammentata e debole e non è in grado di far sentire la sua voce. In primo luogo, la separazione fra produttori di cinema e produttori televisivi non corrisponde più alla realtà industriale e creativa attuale, in cui gli ambiti e le competenze sono fortemente connessi tra loro. Nell’Anica, inoltre, i produttori indipendenti hanno ormai una posizione minore e diluita di fronte alla distribuzione e ai servizi media. Le quattro società hanno, dunque, affermato la loro intenzione di operare perché si crei un’unica rappresentanza di tutti i produttori indipendenti, inclusiva e aperta, se possibile attraverso una trasformazione dell’Anica. Sono stati indicati i punti qualificanti di tale trasformazione: definizione dell’Unione produttori come prima inter pares, con l’affidamento al suo presidente del ruolo di vicepresidente esecutivo dell’associazione; ammissione all’Unione solo di società che rientrano nella definizione europea di produttore indipendente; apertura immediata di una “costituente” della nuova unione con l’inclusione almeno dell’Apa (a cui le quattro società rivolgeranno il medesimo invito). Il presidente Habib ha ascoltato queste posizioni con apertura e consapevole della necessità di affrontare le questioni emerse con la massima celerità. In particolare si è indicata la necessità di verificare nel giro delle due prossime settimane la disponibilità dell’Associazione a intervenire sui propri statuti.
Aggiornamento 10 giugno, ecco il comunicato: “Alla luce delle recenti notizie apparse su alcuni organi di stampa, Cattleya, Groenlandia, Picomedia e Wildside chiariscono quanto segue: tra le suddette società e l’Anica è in atto un importante confronto su alcuni temi di vitale importanza per il settore. Da tempo riteniamo che la capacità di rappresentanza del mondo della produzione audiovisiva da parte dell’Unione sia carente, e crediamo sia datata la distinzione fra produttori cinematografici e televisivi. Pensiamo, inoltre, sia fuori luogo la commistione fra produttori indipendenti e filiali di servizi media e lamentiamo l’assenza di un adeguato rapporto fra produttori e filiera, sia cinematografica sia di servizi media. Auspichiamo una seria riflessione sul prodotto audiovisivo, nel contesto dei cambiamenti e dei trend che stanno avvenendo a livello locale e internazionale: tutto questo con l’obiettivo di far sì che nel nostro Paese il mercato non solo non si contragga, ma possa continuare a crescere, con impatti positivi sull’occupazione, sull’indotto culturale ed economico italiano. Credendo fortemente nell’utilità di un confronto, dunque, Cattleya, Groenlandia, Picomedia e Wildside confidano in una definitiva soluzione di questi problemi e auspicano la nascita di uno spazio più inclusivo, una casa di produttori indipendenti, che accolga, sostenga e promuova il dialogo nel nostro settore per discutere le evidenti criticità attuali e le sfide del futuro”.
Aggiornamenti 9 giugno: alle ore 11.38 Prima on line ha rilanciato la notizia delle quattro società transfughe da Anica, parlando di un comunicato stampa in uscita nella giornata odierna, non ancora pubblicato mentre scriviamo. E-Duesse.it (Duesse Communication) riporta invece che la notizia, per come riportata da Prima on line, è infondata; restano in atto tensioni tra i soggetti, che saranno presto discusse. Vero il casus belli, l’intervista rilasciata da Benedetto Habib a Repubblica, nella quale si lamentava il fatto che troppe case di produzione italiane hanno venduto quote di maggioranza a società estere di grandi dimensioni.
Can you remember my old post on James Cameron‘s ‘Avatar 2’ and the other sequels (2, 3, 4, 5)?
These days the interesting saga is newly talked about, and this is the place to deal with it.
Last September, speaking by video conference from New Zealand, James Cameron said:
integrazione: ‘Fantaghirò’ è stata anche una serie d’animazione, prodotta dallo studio spagnolo BRB Internacional, da Mediaset, Telecinco, Planeta 2010, EF&C.
Come anche da noi anticipato, sulla base di diverse fonti, la popolarissima serie di Fantaghirò potrebbe tornare in onda. Si sa pochissimo ma la nuova produzione dovrebbe intitolarsi ‘Fantaghirò: la regina dei due Regni’, essere scritta dai White Rabbits ed essere diretta da Nicola Abbatangelo per Lotus Production di Marco Belardi. Le riprese dovrebbero partire nei prossimi mesi.
Come si ricorderà, in data 12 ottobre 2020 si scriveva:
Chi ricorda ‘Fantaghirò’? Un po’ tutti, probabilmente, tra quanti erano soliti festeggiare il Natale con una fetta di panettone in una mano ed il telecomando nell’altra. Chi vorrebbe un ‘Fantaghirò 6’? Molti, tra quanti provano nostalgia per le produzioni fantasy ed il magico mondo delle fiabe. Su Change.org c’è una petizione da sottoscrivere; qualcuno ha finanche tirato fuori un’intervista rilasciata da Lamberto Bava, regista della serie, quattro anni fa, nella quale il maestro si dichiarava ottimista riguardo al felice esito dell’iniziativa, laddove posta in essere, ma pessimista riguardo alla possibilità di arrivare alla produzione. Né, illo tempore, erano stati entusiastici i riscontri di ‘Fantaghirò 5’, d’altra parte. Chi vivrà vedrà, con buona pace di un’Alessandra Martines certo non piú interessata e di un Kim Rossi Stuart da tempo uso a tutt’altro cinema. Quanto alla trama, Gianni Romoli tempo fa aveva anticipato* quanto segue:
‘Cercami’, il sequel del fortunato ‘Chiamami col tuo nome’ di Luca Guadagnino, è stato anticipato da tempo ed è tornato d’attualità negli ultimi giorni. Già all’indomani della notte degli Oscar 2018, Guadagnino aveva confessato d’essere al lavoro sul sequel di ‘Chiamami col tuo nome’ con l’autore del libro omonimo, da cui il film è tratto:
«Con André Aciman stiamo già pensando al prosieguo della storia, che sarà ambientata sei o sette anni dopo la prima. Sarà un nuovo film con un tono molto diverso e i protagonisti saranno sempre Armie Hammer e Timothée Chalamet. Questa volta i due protagonisti saranno in giro per il mondo ma non posso dire di più poiché ci stiamo ancora lavorando e dobbiamo concludere la sceneggiatura».
Da par suo, Michael Stuhlbarg, l’attore che ha interpretato il professor Pearlman, padre di Elio, impegnato anche nell’audiolibro, aveva (altro…)
Aggiornamento 21 luglio: anche i supereroi dell’universo Marvel vanno e, nel loro piccolo, a volte ritornano. Al Comic -Con di san Diego è stata svelata la “fase 4” del Marvel Cinematic Universe e ne diamo conto a fine post.
“Eris, dea della Discordia, aveva dei figli, che si chiamavano Strage, Omicidio, Fame, Errore…
E chiamane uno Pasquale, no?”
Luciano de Crescenzo
“Io sono stato povero e ho conosciuto il successo in tarda età. Tutto è arrivato tardi nella mia vita e questa è una fortuna: mi sento come di aver vinto alla Sisal. Il successo fa venire in prima linea l’imbecillità. Se avessi ottenuto da giovane quel che ho oggi, non so come sarebbe finita. Non conosco il mio livello di imbecillità.”
Andrea Camilleri
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