spicchi d’arte tra baffi di storia (108)

  • Prendono il via oggi, 13 settembre 2023, i lavori degli Stati generali della Cultura, iniziativa del Sole 24Ore che nasce con l’intento d’affrescare, con quanta precisione possibile, lo stato dell’arte sul made in Italy, per come esso si esprime nelle attività culturali, nelle mostre, negli eventi, nel cinema, nella multimedialità. È possibile seguire i lavori in streaming, grazie all’opportuno collegamento .
  • Il film d’animazione ‘Manodopera (Interdit aux chiens et aux Italiens)’ è un gioiellino, che ci sentiamo di consigliare a grandi e piccini. Realizzato in nove anni di certosino lavoro, con la tecnica della stop motion, con marionette fotografate fotogramma per fotogramma, ‘Manodopera’ è la storia vera della famiglia Ughetto per come ricostruita da Alain, regista del film, a partire dai nonni, contadini piemontesi nati alla fine del XIX secolo, poi emigrati in Francia in cerca di una vita migliore. È gradevolissimo nella totalità del racconto ed è delizioso in alcune trovate sceniche.
  • ILBE presenterà l’epica sfida tra “Ferrari vs Mercedes” nel nuovo film a firma di Andrea Iervolino. Il nuovo progetto del Gruppo Ilbe sarà diretto da Bobby Moresco, vincitore come sceneggiatore del Premio Oscar per “Crash”, e racconterà la rivalità tra i due marchi automobilistici più prestigiosi al mondo. (altro…)

per grandi e per piccini (33)

  • Il pixel artist Krayon ha realizzato un murale dedicato al mito di Diana e Atteone, raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi. E lo ha realizzato nella città di Sulmona, si badi, dove Publio Ovidio Nasone si degnò di nascere, nell’ambito delle celebrazioni per il Bimillenario Ovidiano, promosse dall’associazione “Amici del Certamen Ovidianum Sulmonense”, presieduta da Alessandro Colangelo con il patrocinio del Comune di Sulmona. Come si ricorderà, il cacciatore Atteone spiò il bagno di Diana e fu mutato in cervo, per essere poi sbranato dai suoi stessi cani. Quanto a Krayon, riteniamo che il suo nome d’arte derivi dal francese crayon, che significa matita colorata, pastello.
  • Quanto alla storia delle date, delle battaglie, delle ricostruzioni, arriva nelle edicole italiane un fenomeno editoriale nato in Francia, “Quelle Histoire”. Casa editrice forte di tre milioni e mezzo di libri venduti in dieci anni, nata dall’iniziativa di due amici (Albin Quéru e Bruno Wennagel) che a vent’anni hanno lanciato un’app d’intrattenimento educativo dedicata a Napoleone, eletta Miglior app educational dell’anno in Francia, “Quelle Histoire” vanta un catalogo di oltre trecentocinquanta titoli, rivolti ai bambini dai sei ai dieci anni, dedicati a singoli personaggi o ad intere civiltà: Dante Alighieri, Walt Disney, (altro…)

Caffè e latte. E altri demoni.

Secondo alcuni nutrizionisti, la combinazione del caffè e del latte, tanto cara alla prima colazione di molte persone, non è il massimo perché la caseina del latte “annienta” gli antiossidanti del caffè.
Secondo un’altra scuola di pensiero, ascoltata ieri sera nell’ambito di un interessante programma televisivo, la combinazione tra le proteine del latte e gli antiossidanti del caffè raddoppierebbe l’effetto antinfiammatorio sulle cellule umane.
Chi scrive non fa il nutrizionista e non ha studiato Scienze dell’alimentazione.
Si permette tuttavia, in questa sede, di ricordare l’interessante aneddoto, peraltro anch’esso ieri sera accarezzato, che riguarderebbe l’origine del caffelatte, se non del cappuccino. Con cornetto incorporato ma anche no.
Sull’origine della combinazione, citata anche da Carlo Collodi quando Pinocchio percorre una certa palude, ci sono due versioni.
La prima è che il cappuccino sia nato a Vienna, dove la panna, piuttosto che il latte montato, serviva a coprire l’amaro del caffè. Il nome richiamerebbe il colore dell’abito dei frati cappuccini.
La seconda, decisamente piú suggestiva ma altrettanto viennese, è la seguente. (altro…)

il falso mito dell’incontro tra Mussolini e Walt Disney (forse)

Aggiornamento: a proposito dei rapporti tra Walt Disney e l’Italia, mi sono ricordato che Mike Bongiorno, in uno dei suoi programmi, disse che Walt voleva realizzare EuroDisney proprio nel nostro Paese. Furono i politici dell’epoca a rivelare imperdonabile miopia. Come spesso accade.
In un suo lavoro (‘Disney’s Grand Tour – Walt and Roy’s European Vacation – Summer 1935’, Theme Park Press, 2015) lo storico francese dell’animazione Didier Ghez ha confutato il noto aneddoto dell’incontro tra Benito Mussolini e Walt Disney. Fino a ieri lo si dava per scontato, complici le dettagliate testimonianze di Romano, figlio del Duce, e di Roy Disney, fratello di Walt. Il primo raccontò in un’intervista che Walt Disney, con la moglie Lilian, il fratello Roy e sua moglie Edna, arrivarono assieme al padre da Palazzo Venezia a Villa Torlonia, parlarono di Topolino, di Minnie, di Paperino, e regalarono ai figli del Duce un gigantesco Topolino di legno “alto quanto un bambino di dieci anni”; il secondo, Roy Disney, raccontò al giornalista Richard Hubler che la famiglia Disney raggiunse Palazzo Venezia, dove sarebbe avvenuta la famosa conversazione.
In un suo recente articolo, Marco Giusti, dalle pagine del ‘Foglio’, sintetizzato sulle schermate di Dagospia, riprende invece la ricostruzione di Didier Ghez cui si faceva riferimento all’inizio. Nel suo saggio, Ghez ripercorre in modo certosino il calendario del viaggio europeo della famiglia Disney ed esclude che Walt abbia avuto il tempo per incontrare il Duce; Romano Mussolini si sarebbe immaginato tutto e Roy Disney, all’epoca delle interviste, tra 1967 e 1968, settantaquattrenne, era forse meno lucido del necessario.
Se l’incontro fosse avvenuto, scrive Ghez, ci sarebbero delle fotografie di Disney insieme con Mussolini, un filmato. Le sole foto esistenti sono quelle degli eventi organizzati a Roma per celebrare Walt mentre i due filmati all’uopo realizzati dall’Istituto Luce vedono ripresi gli ospiti della delegazione Disney assieme al ministro della Propaganda, cioè Galeazzo Ciano, alla di lui moglie, Edda Mussolini, e a Luigi Freddi, capo della Direzione generale della cinematografia italiana dal 1934. Uno dei filmati riguarda l’arrivo alla Stazione Termini del treno da Venezia che aveva portato gli americani a Roma, l’altro la serata al cinema Barberini dove furono proiettati ‘The Goddess of Spring’, ‘Mickey’s Plays Papa’ e ‘Mickey’s Man Friday’, oltre alla prima di un film diretto da Rouben Mamoulian, ‘Resurrezione’, tratto dall’ omonimo romanzo di Lev Tolstoj.
Che dire, dunque, della pubblicità apparsa sui giornali americani dei primi anni Trenta con la scritta “VIVA MOUS-OLINI” e l’improbabile immagine di Mickey Mouse col braccio alzato a fare il saluto romano, davanti ad una folla oceanica? (altro…)

tra cinema e archeologia: Taormina-Naxos Archeofilm

È bello quando la Settima Arte prende per mano le altre e le aiuta a diffondere la loro bellezza!
Pasquale Curatola, in altra sede

Dinosauri, faraoni, il racconto del leggendario ingresso del cavallo di Troia e una inedita ricostruzione di Stromboli preistorica. Il meglio del grande cinema di documentazione sarà di scena in Sicilia per la prima edizione del “Taormina – Naxos Archeofilm”, il festival di archeologia, arte e ambiente in programma a Taormina (Teatro Antico, 14 e 16 luglio) e Giardini Naxos (Parco archeologico – Teatro della Nike, 15 e 17 Luglio). Un progetto di grande respiro culturale – pensato per le famiglie, i ragazzini e per gli appassionati del mondo antico – prodotto e organizzato dal Parco archeologico Naxos-Taormina, diretto da Gabriella Tigano, e dalla Fondazione Tusa, presieduta da Valeria Li Vigni, in collaborazione con Firenze Archeofilm/Archeologia Viva direzione Piero Pruneti – che, nell’arco di quattro giorni, proporrà al pubblico proiezioni di film-capolavoro selezionati a livello mondiale, incontri con i protagonisti della comunicazione, dibattiti e confronti sulle grandi civiltà del passato. Due i premi che saranno consegnati; il “Taormina – Naxos Archeofilm 2023” attribuito dal pubblico al film più gradito e il “Premio (altro…)

festival a confronto (101)

  • Aggiornamenti: è stata presentata quest’oggi, 8 giugno, la LXIX edizione del Taormina Film Fest (dal 23 giugno al 1° luglio il Taormina Film Fest, dall’8 luglio al 18 agosto il festival internazionale Fondazione Taormina Arte Sicilia); vive dall’8 al 18 ed il 24 giugno, in quel di San Secondo Parmense, la X edizione di ‘Mangiacinema‘, Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso.
  • È in corso di svolgimento la XXVI edizione di ‘CinemAmbiente’, la rassegna in verde che sensibilizza il suo pubblico sui temi dell’ecologia, in collaborazione con la Decima Musa. A questo link il programma dettagliato.
  • Vivrà invece dal 9 al 19 giugno prossimi, in quel di Bologna, la XIX edizione del Biografilm Festival, “il festival cinematografico internazionale interamente dedicato alle biografie e ai racconti di vita”. Ottantatré film, sul tema dell’identità, sui diritti delle donne, sull’evoluzione del mondo del lavoro, sul rapporto tra memoria e origini. La serata inaugurale sarà dedicata a ‘Sur l’Adamant’, di Nicolas Philibert (Orso d’Oro a Berlino), quella di chiusura ospiterà ‘Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind’, di Ethan Coen. Quest’anno il Biografilm Festival, fruibile anche sul sito My movies.it, aderisce alla campagna promossa dal Comune di Bologna a sostegno delle popolazioni colpite dalle recenti alluvioni. Questo il sito della kermesse.
  • Non meno interessante, e anch’esso bolognese, il festival ‘il Cinema Ritrovato’, la cui XXXVII edizione si terrà dal 24 giugno al 2 luglio, in sei sale cinematografiche del capoluogo felsineo ed in Piazza Maggiore. Previste alcune retrospettive dedicate ad Anna Magnani, nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, e alla sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico; alcune sezioni saranno dedicate al regista armeno naturalizzato statunitense Rouben Mamoulian (autore nel 1931 del ‘Dottor Jekyll’, prima trasposizione sonora del classico di Robert Louis Stevenson), al regista giapponese Teinosuke Kinugasa, alla direttrice della fotografia tedesca Elfi Mikesch.
  • In località squisitamente romagnole, quali Santarcangelo di Romagna, Rimini e Pennabilli, dal 10 al 17 giugno, si terrà invece la IV edizione de ‘Luoghi dell’Anima – Italian Film Festival’, “il festival internazionale del cinema sui territori e la bellezza”. Come si ricorderà, “Luoghi dell’Anima – Italian Film Festival è stato inaugurato in occasione del centenario della nascita del poeta, scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra. Ideato da Andrea Guerra, il Festival è promosso dall’Associazione Culturale Tonino Guerra e mira a valorizzare le opere cinematografiche in cui l’ambientazione è protagonista, nell’osmosi tra territorio, memoria, immaginazione e racconto. L’obiettivo del Festival è mettere in evidenza quella perfetta fusione di spirito e materia che i luoghi dell’anima rappresentano e che abita nella complessità e nella diversità delle storie del cinema. (…)” Tra i protagonisti di questa edizione Ferzan Özpetek, Noemi, Pupi Avati, Luigi Lo Cascio, Riccardo Milani, Carmen Yanez Sepúlveda, Caterina Caselli, Omar Pedrini, Tosca, Rossana Luttazzi. A contendersi i premi del Concorso per lungometraggi, Opere Prime e Seconde, ci saranno le seguenti pellicole: ‘Romantiche’, di Pilar Fogliati; ‘Io vivo altrove’, di Giuseppe Battiston; ‘Piano piano’, di Nicola Prosatore; ‘Margini’, di Niccolò Falsetti; ‘Settembre’, di Giulia Steigerwalt. Nel cartellone figurano anche sei Proiezioni speciali (‘Mixed by Erry’, di Sydney Sibilia; ‘Brado’, di Kim Rossi Stuart; ‘Le otto montagne’, di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, ‘Nostalgia’, di Mario Martone; ‘Grazie ragazzi’, di Riccardo Milani; ‘Il posto dell’anima’, di R. Milani) e quattro film nella sezione internazionale: ‘Terra e polvere’, di Li Ruijun; ‘Godland – Nella terra di Dio’, di Hlynur Palmason; ‘La pantera delle nevi’, di Marie Amiguet e Vincent Munier, ‘Tempo di viaggio’, di Andrej Tarkovskij e Tonino Guerra. Particolarmente interessante la sezione “ER” (Emilia-Romagna), dedicata al cinema del territorio, finanziato dall’Emilia-Romagna Film Commission, presente con quattro lungometraggi e due corti.
  • Comincia oggi, 7 giugno, a Milazzo, il Festival del Cinema italiano. Domani, 8 giugno, ci sarà uno spazio nell’ambito del programma (altro…)

made in Italy: un decreto, un museo della lingua, una serie sulle Lancia

  • È in libreria, per i tipi di Garzanti, l’interessante saggio ‘Gran Teatro Italia’, di Alberto Mattioli. È un viaggio entusiasmante che, dal punto di vista storico, prende le mosse da quel 6 ottobre 1600 in cui, a Firenze, l’‘Euridice’ di Jacopo Peri, composta su libretto di Ottavio Rinuccini, dava il La al recitar cantando (sebbene il primo capolavoro della storia della musica sia considerato l’‘Orfeo’ di Monteverdi, in scena per la prima volta nel 1607). Alla presentazione ufficiale, in Mantova, di questo suo ultimo lavoro, Alberto Mattioli ha ricordato: «L’Opera diventa un architrave dell’ immagine italiana, l’idea dell’ Italia come Paese del Bello e del Buono. In un Paese disunito dove ogni trenta chilometri cambia tutto, dal cibo ai dialetti, il teatro d’opera è uno dei pochi interessi condivisi, comuni, davvero nazionali e anzi nazionalpopolari ma in ogni luogo in maniera un po’ diversa.» Il teatro accoglie tutti: l’aristocrazia nei palchi, la borghesia in platea, il popolo nel loggione; lungi dall’essere un tempio chiuso in se stesso, lo spazio teatrale è stato concepito per passarci la serata, farsi vedere e stare insieme, come dimostrato dall’ampiezza degli spazi comuni, foyer, gallerie, caffè.
  • Oltre a Ferrari, Lamborghini, Fiat, Maserati, anche Lancia è termine fortemente evocativo, foriero di prestigio, tecnologia, made in Italy. Per centosedici anni centosedici, l’azienda automobilistica Lancia ha rappresentato uno dei marchi di spicco dell’italico know how distinguendosi, per esempio, nel rally degli anni Settanta, Ottanta, Novanta. Nel rally, anzi, Lancia è stato il marchio che ha vinto di piú; nato a metà degli anni Sessanta, con pochi soldi e grande voglia di vincere, il Reparto Corse Lancia è la storia di un’eccellenza tutta italiana, che ha portato la piccola Lancia Fulvia Coupé HF a vincere, contro ogni pronostico, il primo Mondiale, nel 1972. Quello che in questa sede, tuttavia, preme sottolineare è che sabato prossimo, 3 giugno, sugli schermi di Sky Documentaries, NOW TV e Sky Sport Uno, arriva ‘Lancia. La leggenda del rally’, una nuova docu-serie, strutturata in tre emozionanti puntate; vi si racconta delle automobili e di chi le ha immaginate, costruite e portate alla vittoria. Il tutto scandito dalle voci dei protagonisti (dirigenti, piloti, progettisti, giornalisti, appassionati) e dal rombo dei motori, ad esempio quello della Stratos, la prima automobile progettata appositamente per i rally.
  • La lingua è parte integrante del made in Italy. Ed è visitabile da oggi, 1° giugno, il “Multi”, il primo museo multimediale e interattivo interamente dedicato allo studio ed al racconto della storia della lingua italiana. Ideato e curato da un gruppo di ricerca coordinato dall’università di Pavia e comprendente le università di Napoli L’Orientale e l’università della Tuscia, realizzato grazie a un progetto finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Fisr 2019 (Fondo integrativo speciale per la ricerca), è pensato per conservare, tramandare e valorizzare il patrimonio culturale immateriale costituito dalla lingua italiana e dalle sue molteplici sfaccettature. La struttura si snoda attraverso un atrio introduttivo e sei percorsi tematici interattivi e intuitivi, che rispondono ad altrettante domande fondanti sulla nostra lingua: Com’è nata la lingua italiana? Chi ha stabilito le regole dell’italiano? Com’è circolato l’italiano scritto? Come si è diffuso l’italiano parlato? Come suona l’italiano di chi non sa l’italiano? Quali lingue si parlano in Italia? Come si è diffusa la lingua italiana nel mondo? Tutti i testi sono disponibili anche in formato audio, tra qualche settimana anche in inglese. Come chiarito da Giuseppe Antonelli, docente di Storia della lingua italiana all’Università di Pavia e coordinatore scientifico del Multi, si tratta di “sei percorsi pieni di sorprese, in cui ogni visita potrà essere diversa dall’altra: ogni volta un’esperienza ravvivata da video, da spezzoni di film e canzoni, da giochi e quiz interattivi. E, a seconda delle competenze, una fruizione a più livelli grazie alle schede di approfondimento, agli articoli sempre rinnovati e a un’aggiornatissima bibliografia scientifica”. Navigando nel Multi, è ad esempio possibile consultare gli autografi di Dante e Petrarca, il memoriale scritto di proprio pugno nel Cinquecento da una donna accusata di stregoneria, la prima edizione del Vocabolario della Crusca ad alta definizione, il testo di Nel blu, dipinto di blu di Modugno e Migliacci o una tavola di Zerocalcare. La realizzazione del museo è stata affidata allo studio milanese Dotdotdot ed il tutto prende vita a meno di un anno dall’apertura delle prime due sale del MUNDI – Museo Nazionale dell’Italiano, il cui allestimento, nel complesso fiorentino di Santa Maria Novella, dovrebbe concludersi entro la primavera 2024.
  • Con riguardo, poi, al disegno di legge sul Made in Italy, con tanto di indirizzo liceale dedicato, riproduciamo il comunicato stampa del competente ministero, senza entrare, almeno per il momento, nel merito: (altro…)

#Manzoni150, iniziative tra Lecco e Milano

Aggiornamento 22 maggio: è stato emesso un francobollo italiano (valido per la posta ordinaria) che commemora i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. Di forma ovale, è una vignetta che riprende un ritratto del Manzoni, con in basso un libro aperto e la firma dello scrittore. Altri annulli filatelici sono stati emessi, nel corso della storia, per onorare Manzoni; il primo nel 1923, con una serie che celebrava lo scrittore nel cinquantenario della morte.
In attesa di piú approfondite informazioni sulla fiction Rai dedicata ai ‘Promessi Sposi’ (si rilegga quale miglior innominato di Pasquale Curatola?), proponiamo con piacere alcune notizie sulle iniziative concepite per rendere omaggio ad Alessandro Manzoni nel centocinquantesimo anniversario della morte.

  • La città di Lecco, posizionata su quel fatidico ramo del lago di Como, ricorderà il suo “don Lisander” con un programma lungo sei mesi, con ventiquattro eventi e due festival. Si chiama “Una città per Manzoni”, per esempio, il progetto promosso da Comune di Lecco-Simul (Sistema Museale Urbano Lecchese) che coinvolge Fondazione Treccani, Assocultura Confcommercio Lecco e Associazione 50&più, Parco Adda Nord, Linee Lecco, Ltm, associazione Ospiti per casa – Lake Como Host, Pallavolo Lecco – Alberto Picco, Associazione Madonna del Rosario, Rotary Club Lecco – Manzoni – Le Grigne, Gruppo Guide Lecco, Teatro Invito, 25Lettori e Teka edizioni. Sponsor principale Acinque. Di particolare interesse il Festival della lingua italiana di Treccani Cultura (21-24 settembre) ed il Festival Lecco Città dei Promessi Sposi (6-8 ottobre). Numerose proposte riguardano la fruizione di musei, luoghi e paesaggi manzoniani, un premio letterario internazionale intitolato a Manzoni, eventi sportivi e cotillon.
  • La città di Milano, invece, dove Manzoni nacque e dove fece vivere buona parte del racconto (“Nella strada chiamata la Corsia de’ Servi, c’era, e c’è tuttavia un forno…”), renderà omaggio allo scrittore con un vero e proprio Maggio Manzoniano. Su iniziativa dell’arciprete del Duomo, monsignor Gianantonio Borgonovo, della Veneranda Fabbrica del Duomo e del Capitolo Metropolitano, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Greenthesis Group, nel Duomo stesso, per tutto il mese, in diciassette serate, avrà luogo la lettura dei trentotto capitoli dei ‘Promessi Sposi’; le letture saranno affidate ad attori e talenti emergenti dei principali teatri italiani e milanesi, con l’accompagnamento di oltre 130 musicisti. Ogni serata sarà introdotta da studiosi ed esponenti di rilievo del mondo accademico. Ci sarà un solo appuntamento fuori Duomo, in piazza San Fedele. Il 22 maggio, effettiva ricorrenza della morte di Manzoni, l’Orchestra sinfonica di Milano eseguirà il Requiem di Verdi.
  • Per una piú analitica disamina delle iniziative previste nel capoluogo meneghino (altro…)

fascisti su Mart… ehm, a Dongo…

Con l’avvicinarsi della festa della Liberazione, e a prescindere dalle convinzioni personali, si può riflettere su quanto, di quel periodo, sia stato documentato dalla televisione e dal cinema, anche a livello non professionale.
Esiste, per esempio, una documentazione filmica del momento in cui i gerarchi fascisti Alessandro Pavolini, Francesco Maria Barracu, Nicola Bombacci ecc… furono condotti sul luogo della fucilazione, a Dongo, quel 28 aprile 1945. È un film in in 9,5 millimetri, di cui esiste solo una copia in 16 millimetri conservata dall’Aamod-Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, che viene mostrata soltanto adesso grazie alla collaborazione con la Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna.
Sarà pubblicato, con accompagnamento musicale dal vivo di Guglielmo Pagnozzi, venerdí 28 aprile sulla piattaforma homemovies100.it, nell’ambito del progetto Almanacco di HomeMovies100 che, dal 1° gennaio, propone una pellicola al giorno, girata nel corso del Novecento nella medesima data.
Misteriose e intriganti, d’altra parte, le vicende del fil. Girato a livello amatoriale da Luca Schenini, commerciante di legnami appassionato di fotografia e cineamatore, si dice sia stato tolto dalla macchina da uno dei partigiani, abbia preso in parte luce e si sia danneggiato; comunque sviluppato, è stato tenuto nascosto per molti anni, arrivando fino ai giorni nostri nella copia in 16 millimetri, oggi riportata alla luce.
Il 24 e il 25 aprile, inoltre, su homemovies100.it saranno mostrati filmati da diversi scenari della Liberazione, come l’arrivo dei partigiani accolti dalla gente nei dintorni di Parma, l’entrata in città degli americani in Liguria, a Rapallo, e i festeggiamenti collettivi tra balli, danze e sorrisi alla cinepresa.
Da vent’anni Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia raccoglie e salva dall’oblio e dalla distruzione pellicole amatoriali provenienti da tutto il Paese, un patrimonio di alto valore storico, sociale e culturale altrimenti a rischio.
Questo, invece, il filmato ospitato dal sito del Quirinale: (altro…)

spicchi di Botticelli tra baffi di marketing

Aggiornamento ulteriore. Chiara Ferragni, chiamata in causa come possibile ispiratrice, volontaria o no, della campagna, ha espresso il suo pensiero, unitamente ad una simpatica coincidenza: «Nel giugno 2020 mi era stato chiesto di essere il volto di una campana ministeriale per promuovere il nostro Paese nel mondo, avevo accettato a patto di poterlo fare gratuitamente e svelando il segreto della pizza che si rigenera».

#opentomeraviglia, Venere di Botticelli e Ferragni nella stessa postura
#opentomeraviglia: Venere di Botticelli e Ferragni nella stessa postura (dal profilo di Chiara Ferragni)

Aggiornamenti: la campagna “Italia: open to meraviglia” è stata accolta con pareri discordi e molte polemiche. Sono stati criticati l’uso dei cliché, la possibile vicinanza allo stile di taluni/e influencer in carne e ossa, l’uso ibrido dell’inglese e dell’italiano, la qualità della realizzazione, il disegno delle mani… Qualcuno ha perfino lanciato un appello per fornire al ministero due idee originali, che non vadano a pescare nell’ovvio.
A noi sembra che la campagna, quantunque perfettibile e poco originale, forse realizzata con la collaborazione di studenti al secondo anno del liceo artistico o di stagisti alle prime armi, possa risultare fondamentalmente simpatica ai pubblici e ai mercati cui è indirizzata. Né siamo sicuri che chi ha concepito campagne basate su femori di esseri umani sarebbe davvero riuscito a raggiungere il target con maggiore efficacia. O a volare piú in alto.
La Venere di Botticelli, icona dell’arte rinascimentale e del made in Italy, è la nuova testimonial del nostro Paese. (altro…)

le Muse, queste innumerabili…

Le Muse erano le divinità protettrici delle arti, delle scienze e delle lettere. Il loro numero variò diverse volte nel corso dell’antichità, per fissarsi in nove, con definitivi titoli e attributi, in epoca relativamente tarda (v. oltre*).
A scuola ci hanno sempre raccontato che, ai tempi d’Omero, la Musa era ancora una, e una soltanto, come evidente nei proemi dell’Iliade e dell’Odissea:

“Cantami, o Diva, del Pelíde Achille
l’ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco
generose travolse alme d’eroi, (…)”
Iliade, Canto I, traduzione di Vincenzo Monti

Musa, quell’uom di multiforme ingegno
dimmi, che molto errò, poich’ebbe a terra
gittate d’Ilïòn le sacre torri; (…)”
Odissea, canto I, traduzione d’Ippolito Pindemonte

Ci capitava ieri, tuttavia, di rileggere il libro XXIV dell’Odissea e d’incappare nei seguenti versi:
(altro…)

giornate Fai di primavera (2023)

Il 25 ed il 26 marzo 2023 tornano le Giornate FAI di Primavera.
Sul sito internet fondoambiente.it è disponibile, regione per regione, l’elenco esaustivo delle bellezze e delle risorse che sarà possibile visitare.
Fino al 2 aprile, è possibile dare un contributo mandando un SMS, oppure chiamando da rete fissa, al numero 45584.
Con riguardo al 25 ed al 26 marzo ma anche a tutta la settimana, la Rai, media partner del Fondo Ambiente italiano, ha comunicato quanto segue: (altro…)

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